aprile, Liturgia

15 Aprile 2018

Antifona d’ingresso

Acclamate al Signore da tutta la terra, cantate un inno al suo nome, rendetegli gloria, elevate la lode. Alleluia. (Sal 66,1-2)

Colletta

Esulti sempre il tuo popolo, o Padre, per la rinnovata giovinezza dello spirito, e come oggi si allieta per il dono della dignità filiale, così pregusti nella speranza il giorno glorioso della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure: 

O Padre, che nella gloriosa morte del tuo Figlio, vittima di espiazione per i nostri peccati, hai posto il fondamento della riconciliazione e della pace, apri il nostro cuore alla vera conversione e fa’ di noi i testimoni dell’umanità nuova, pacificata nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Prima Lettura    At 3,13-15.17-19

Avete ucciso l’autore della vita: ma Dio l’ha risuscitato dai morti.

Dal sermone di Pietro si evince che già i cristiani della prima ora riconoscevano in Gesù il misterioso «servo» di Isaìa (52,13-53,12). L’annuncio pasquale è molto asciutto: bisogna convertirsi a Gesù che è il capo che guida i suoi discepoli alla vita, comunicando loro quella vita che gli appartiene. L’appello alla conversione è rivolto ai pagani e ai giudei: i primi debbono ritornare al vero Dio, abbandonando gli idoli; invece, i giudei debbono convertirsi al Signore, riconoscendo Gesù come Signore.

Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Pietro disse al popolo: «Il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi avete consegnato e rinnegato di fronte a Pilato, mentre egli aveva deciso di liberarlo; voi invece avete rinnegato il Santo e il Giusto, e avete chiesto che vi fosse graziato un assassino. Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni. Ora, fratelli, io so che voi avete agito per ignoranza, come pure i vostri capi. Ma Dio ha così compiuto ciò che aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, che cioè il suo Cristo doveva soffrire. Convertitevi dunque e cambiate vita, perché siano cancellati i vostri peccati».

Parola di Dio.

Salmo Responsoriale     Dal Salmo 4

“Il profeta manifesta ai santi e a quanti saranno salvati che essi hanno il compito e l’incarico di pregare e che sarà salvato chiunque invocherà il nome del Signore. La Scrittura chiama tribolazione la prova dei santi, che è per il loro bene: chiama flagello l’avversità che si abbatte sui peccatori” (Origene).

Rit. Risplenda su di noi, Signore, la luce del tuo volto.

Oppure:

Alleluia, alleluia, alleluia.

Quando t’invoco, rispondimi, Dio della mia giustizia!

Nell’angoscia mi hai dato sollievo;

pietà di me, ascolta la mia preghiera. Rit.

Sappiatelo: il Signore fa prodigi per il suo fedele;

il Signore mi ascolta quando lo invoco. Rit.

Molti dicono: «Chi ci farà vedere il bene,

se da noi, Signore, è fuggita la luce del tuo volto?». Rit.

In pace mi corico e subito mi addormento,

perché tu solo, Signore, fiducioso mi fai riposare. Rit.

Seconda Lettura     1Gv 2,1-5a

Gesù Cristo è vittima di espiazione per i nostri peccati e per quelli di tutto il mondo.

L’apostolo Giovanni, all’inizio di questa sua lettera, traccia uno schema fatto di quattro condizioni ben precise da eseguire per camminare nella Luce. La liturgia odierna riporta le prime due condizioni: il rompere con il peccato e l’osservare i comandamenti di Dio, per far sì che la verità sia in noi. Solo osservando la Sua Parola potremo fare in modo che il Suo amore sia veramente perfetto nella nostra vita.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. Da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti. Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c’è la verità. Chi invece osserva la sua parola, in lui l’amore di Dio è veramente perfetto.   Parola di Dio.

Canto al Vangelo        Cfr. Lc 24,32

Alleluia, alleluia.

Signore Gesù, facci comprendere le Scritture; arde il nostro cuore mentre ci parli.

Alleluia.

Vangelo  Lc 24,35-48

Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno.

Questo brano è comune anche nel vangelo di Giovanni. Mentre Giovanni pone l’attenzione sul sacramento della penitenza, Luca mette in risalto la difficoltà e lo sgomento degli apostoli nel credere alla risurrezione di Gesù, nonostante fosse apparso alle donne e ad altri che potessero testimoniare la Sua risurrezione. Prima di ascendere al cielo, si presentò agli Undici improvvisamente e a porte chiuse, esortandoli a non rimanere turbati perché così era scritto: “il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno”.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano con loro] ciò che era accaduto lungo la via e come avevano riconosciuto [Gesù] nello spezzare il pane. Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona stette in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Sconvolti e pieni di paura, credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse loro: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa, come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la gioia non credevano ancora ed erano pieni di stupore, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni».

   Parola del Signore.

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

… che voi avete consegnato – CCC 599: La morte violenta di Gesù non è stata frutto del caso in un concorso sfavorevole di circostanze. Essa appartiene al mistero del disegno di Dio, come spiega san Pietro agli Ebrei di Gerusalemme fin dal suo primo discorso di pentecoste: «Egli fu consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio» (At 2,23). Questo linguaggio biblico non significa che quelli che hanno consegnato Gesù siano stati solo esecutori passivi di una vicenda scritta in precedenza da Dio.

Voi avete rinnegato il Santo – CCC 438: La consacrazione messianica di Gesù rivela la sua missione divina. «È, d’altronde, ciò che indica il suo stesso nome, perché nel nome di Cristo è sottinteso colui che ha unto, colui che è stato unto e l’unzione stessa di cui è stato unto: colui che ha unto è il Padre, colui che è stato unto è il Figlio, ed è stato unto nello Spirito che è l’unzione». La sua consacrazione messianica eterna si è rivelata nel tempo della sua vita terrena nel momento in cui fu battezzato da Giovanni, quando Dio lo «consacrò in Spirito Santo e potenza» (At 10,38) «perché egli fosse fatto conoscere a Israele» (Gv 1,31) come suo Messia. Le sue opere e le sue parole lo riveleranno come «il Santo di Dio» (Mc 1,24; Gv 6,69; At 3,14).

Voi avete agito per ignoranza – CCC 591: Gesù ha chiesto alle autorità religiose di Gerusalemme di credere in lui a causa delle opere del Padre che egli compiva. Un tale atto di fede, però, doveva passare attraverso una misteriosa morte a se stessi per una rinascita dall’alto, sotto lo stimolo della grazia divina. Una simile esigenza di conversione di fronte a un così sorprendente compimento delle promesse permette di capire il tragico disprezzo del sinedrio che ha stimato Gesù meritevole di morte perché bestemmiatore. I suoi membri agivano così per ignoranza e al tempo stesso per l’indurimento dell’incredulità.

Gesù in persona… – Benedetto XVI (Udienza Generale, 11 Aprile 2007): Nel prologo degli Atti degli Apostoli, san Luca afferma che il Signore risorto “si mostrò (agli apostoli) vivo, dopo la sua passione, con molte prove, apparendo loro per quaranta giorni” (1,3). Occorre capire bene: quando l’autore sacro dice che “si mostrò vivo” non vuole dire che Gesù fece ritorno alla vita di prima, come Lazzaro. La Pasqua che noi celebriamo, osserva san Bernardo, significa “passaggio” e non “ritorno”, perché Gesù non è tornato nella situazione precedente, ma “ha varcato una frontiera verso una condizione più gloriosa”, nuova e definitiva. Per questo, egli aggiunge, “ora, il Cristo è veramente passato a una vita nuova” (cfr. Discorso sulla Pasqua).

Vedere, ricordare e raccontare… – Papa Francesco (Regina Coeli, 19 Aprile 2015): Nelle Letture bibliche della liturgia di oggi risuona per due volte la parola “testimoni”. La prima volta è sulle labbra di Pietro: egli, dopo la guarigione del paralitico presso la porta del tempio di Gerusalemme, esclama: «Avete ucciso l’autore della vita, ma Dio l’ha risuscitato dai morti: noi ne siamo testimoni» (At 3,15). La seconda volta è sulle labbra di Gesù risorto: Egli, la sera di Pasqua, apre la mente dei discepoli al mistero della sua morte e risurrezione e dice loro: «Di questo voi siete testimoni» (Lc 24,48). Gli Apostoli, che videro con i propri occhi il Cristo risorto, non potevano tacere la loro straordinaria esperienza. Egli si era mostrato ad essi affinché la verità della sua risurrezione giungesse a tutti mediante la loro testimonianza. E la Chiesa ha il compito di prolungare nel tempo questa missione; ogni battezzato è chiamato a testimoniare, con le parole e con la vita, che Gesù è risorto, che Gesù è vivo e presente in mezzo a noi. Tutti noi siamo chiamati a dare testimonianza che Gesù è vivo. Possiamo domandarci: ma chi è il testimone? Il testimone è uno che ha visto, che ricorda e racconta. Vedere, ricordare e raccontare sono i tre verbi che ne descrivono l’identità e la missione. Il testimone è uno che ha visto, con occhio oggettivo, ha visto una realtà, ma non con occhio indifferente; ha visto e si è lasciato coinvolgere dall’evento. Per questo ricorda, non solo perché sa ricostruire in modo preciso i fatti accaduti, ma anche perché quei fatti gli hanno parlato e lui ne ha colto il senso profondo. Allora il testimone racconta, non in maniera fredda e distaccata, ma come uno che si è lasciato mettere in questione, e da quel giorno ha cambiato vita. Il testimone è uno che ha cambiato vita.

[…] Maria nostra Madre ci sostenga con la sua intercessione, affinché possiamo diventare, con i nostri limiti, ma con la grazia della fede, testimoni del Signore risorto, portando alle persone che incontriamo i doni pasquali della gioia e della pace.

Preghiera dei Fedeli

Fratelli e sorelle, rendiamoci testimoni della potenza salvifica del Salvatore Gesù Cristo, esprimendo con la preghiera comunitaria la nostra fiducia in lui.

Preghiamo insieme, dicendo: Donaci la tua pace, Signore.

– Per la Chiesa, perché in una fede sempre rinnovata nella risurrezione del Signore, possa testimoniare al mondo le grandi opere di Dio in favore dell’uma-nità, preghiamo.

– Per quanti faticano a credere in Dio, perché possano trovare sul loro cammino persone che li accompagnino con premura e affetto all’incontro con il Signore della vita, preghiamo.

– Per gli sfiduciati, i disoccupati, coloro che lottano per la sopravvivenza, perché la comunità cristiana non faccia loro mancare attenzione e solidarietà concreta, preghiamo.

– Per la nostra comunità, perché possa essere un popolo che si aiuta nel credere, si ama senza pregiudizi, si perdona di vero cuore, preghiamo.

Dio della vita, nella forza dello Spirito che in noi grida “Abbà”, ti abbiamo espresso la nostra preghiera. Accoglila, insieme a quanto abbiamo nel cuore, ed esaudiscila secondo la tua misericordia. Per Cristo nostro Signore.

Preghiera sulle offerte

Accogli, Signore, i doni della tua Chiesa in festa, e poiché le hai dato il motivo i tanta gioia, donale anche il frutto di una perenne letizia. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio di Pasqua III

Cristo sempre vive e intercede per noi.

È veramente cosa buona e giusta,

nostro dovere e fonte di salvezza,

proclamare sempre la tua gloria, o Signore,

e soprattutto esaltarti in questo tempo

nel quale Cristo, nostra Pasqua, si è immolato.

Egli continua a offrirsi per noi

e intercede come nostro avvocato:

sacrificato sulla croce più non muore,

e con i segni della passione vive immortale.

Per questo mistero, nella pienezza della gioia pasquale,

l’umanità esulta su tutta la terra,

e con l’assemblea degli angeli e dei santi

canta l’inno della tua gloria: Santo…

Antifona alla comunione

“Il Cristo doveva patire e risuscitare dai morti il terzo giorno; sarà predicata nel suo nome la conversione e il perdono dei peccati a tutte le genti”. Alleluia. (Lc 24,46-47)

Preghiera dopo la comunione

Guarda con bontà, Signore, il tuo popolo, che hai rinnovato con i sacramenti pasquali, e guidalo alla gloria incorruttibile della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.

Un po’ di pane per camminare

«Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore?». Il Vangelo di questa domenica ci riporta alla sera di Pasqua: una giornata lunga, iniziata quando ancora era buio con il viaggio delle donne al sepolcro, trovato vuoto, e trascorso in un crescendo di emozioni, timori, sconvolgimenti, corse, delusioni… fino alla tristezza dei due discepoli che sconsolati si dirigono verso Èmmaus. Era ormai sera quando Gesù si fa loro riconoscere allo “spezzare del pane”. E quella giornata che ormai sembrava destinata a non concedere ulteriori argomenti si riempie nuovamente di passi, il cammino di ritorno, fatto in fretta, l’incontro con gli altri discepoli, il racconto… È ormai notte, è buio! Ma come già aveva fatto in precedenza, quando i discepoli nelle tempestose tenebre del lago erano preda di pensieri sconfortanti, Gesù si presenta improvvisamente dinanzi a loro. Tante cose erano successe da quella notte nel lago, tanti segni, tanti miracoli, tante profezie… ma il cuore rimane indurito e la presenza del Cristo provoca ancora paura: è un fantasma! “In questo racconto soltanto Gesù agisce: parla, saluta, domanda e rimprovera, invita a rendersi conto della sua verità, mostra le mani e i piedi e, infine, mangia davanti ai discepoli. L’evangelista insiste nell’affermare che Gesù ha un vero corpo, che il Risorto non è un fantasma, un ideale, ma una presenza reale. I discepoli, invece, di fronte al Risorto sono fermi, silenziosi, tranne il gesto di offrire a Gesù una porzione di pesce. Di loro, però, sono descritti con attenzione i sentimenti interiori: lo sconcerto e la paura, il turbamento e il dubbio, lo stupore e l’incredulità, la gioia. Sono sentimenti che tradiscono una difficoltà a credere nella risurrezione: non è facile credere nel Risorto. Persino la gioia è presentata come una ragione che, se pure in modo diverso dalla paura, rende increduli: «per la gioia non credevano ancora». Dopo la risurrezione l’uomo resta dubbioso e incredulo, sia perché si trova davanti a un fatto assolutamente insolito, sia perché si imbatte in una sorpresa troppo bella, desiderata ma ritenuta impossibile” (Maggioni). Chi è Gesù per me, oggi? Un etereo fantasma o davvero colui che concretamente agisce nella mia vita?

Conosciamo l’Opus Matris Verbi Dei

Capitolo 5

In comunione fraterna

“Al compagno si deve rispetto, si presta attenzione. Per i compagni si prega. Con i compagni si cresce” († Giuseppe Agostino, Schegge di vita).

Art. 90 – La più adeguata cornice e nello stesso tempo la più genuina irradiazione della comunione ecclesiale è la comunione fraterna. La Famiglia ecclesiale di Vita Evangelica «Opus Matris Verbi Dei» la vive, stringendosi attorno a Maria, in un clima di intensa preghiera, come gli apostoli nel cenacolo. Così sarà presenza della Chiesa, aiuterà gli uomini a diventare la famiglia di Dio, in cui la carità è la pienezza della legge.

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *