Antifona d’ingresso
Nel segno di una nube luminosa apparve lo Spirito Santo e si udì la voce del Padre: Questi è il mio Figlio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto: ascoltatelo. (Cfr. Mt 17,5)
Colletta
O Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del Cristo Signore, hai confermato i misteri della fede con la testimonianza della legge e dei profeti e hai mirabilmente preannunziato la nostra definitiva adozione a tuoi figli, fa’ che ascoltiamo la parola del tuo amatissimo Figlio per diventare coeredi della sua vita immortale. Egli è Dio, e vive e regna con te…
Introduzione alla Parola di Dio
(I Lettura) Dio è assiso sul suo trono, e i libri, in cui si iscrivono tutti gli atti umani, furono aperti. Inizia così il giudizio di Dio. La visione continua con la venuta del figlio dell’uomo, figura misteriosa che ha qui un senso particolare, eminente, per cui designa un uomo che supera misteriosamente la condizione umana. Il Nuovo Testamento vi ravviserà Gesù, giudice dei vivi e dei morti. (II lettura) Proprio perché è stato sul monte, Pietro trasmette fatti di cui è stato teste oculare, e che Dio stesso ha attestato. Da qui il monito ai credenti di non andare dietro alle favole proclamate dai tanti sedicenti apostoli che già in gran numero erano presenti nelle chiese fondate dagli Apostoli. (Vangelo) In tutte le antiche religioni il monte è il luogo privilegiato dove Dio si manifesta agli uomini. Per esempio, il monte Sinai o la montagna delle «Beatitudini». Prima della Passione, Gesù, su «un alto monte», si manifesta ai suoi discepoli in tutto il suo fulgore divino. Gesù è il Verbo incarnato – «a somiglianza di noi, escluso il peccato» (Eb 4,15) -; ma, allo stesso tempo, è il Signore che si manifesta ai discepoli. È una realtà unica con due forme di esistenza: l’umana e la divina: «Gesù Cristo ha due nature, la divina e l’umana, non confuse, ma unite nell’unica Persona del Figlio di Dio» (Catechismo della Chiesa Cattolica 482). Il Vangelo ha anche l’intenzione di mostrare Gesù come l’erede di tutto l’Antico Testamento e come colui che lo porta a compimento.
Prima Lettura
La sua veste era candida come la neve.
Dal libro del profeta Danièle (7,9-10.13-14): Io continuavo a guardare, quan-d’ecco furono collocati troni e un vegliardo si assise. La sua veste era candida come la neve e i capelli del suo capo erano candidi come la lana; il suo trono era come vampe di fuoco con le ruote come fuoco ardente. Un fiume di fuoco scorreva e usciva dinanzi a lui, mille migliaia lo servivano e diecimila miriadi lo assistevano. La corte sedette e i libri furono aperti. Guardando ancora nelle visioni notturne, ecco venire con le nubi del cielo uno simile a un figlio d’uomo; giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui. Gli furono dati potere, gloria e regno; tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano: il suo potere è un potere eterno, che non finirà mai, e il suo regno non sarà mai distrutto.
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 96 [97]
“Nubi e tenebre ricordano Esodo e Sinai. Mosè solo entra nella tenebra ov’era Dio (cfr. Es 24,16s). Nel Nuovo Testamento una nube luminosa rivela agli apostoli il mistero di Gesù (cfr. Lc 9,34)” (Origene).
- Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. R.
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. R.
Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi. R.
Seconda Lettura
Questa voce noi l’abbiamo udita discendere dal cielo.
Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo (1,16-19): Carissimi, vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. Egli infatti ricevette onore e gloria da Dio Padre, quando giunse a lui questa voce dalla maestosa gloria: «Questi è il Figlio mio, l’amato, nel quale ho posto il mio compiacimento». Questa voce noi l’abbiamo udita discendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte. E abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino.
Parola di Dio.
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo. (Mt 17,5c)
Alleluia.
Vangelo
Il suo volto brillò come il sole.
Dal Vangelo secondo Matteo (17,1-9): In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a nessuno di questa visione, prima che il Figlio del-l’uomo non sia risorto dai morti».
Parola del Signore.
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa
Il significato della Trasfigurazione – Compendio CCC 110: Nella Trasfigurazione appare anzitutto la Trinità: «Il Padre nella voce, il Figlio nell’uomo, lo Spirito nella nube brillante» (san Tommaso d’Aquino). Evocando con Mosè ed Elia la sua «dipartita» (Lc 9,31), Gesù mostra che la sua gloria passa attraverso la Croce e dà un anticipo della sua risurrezione e della sua gloriosa venuta, «che trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso» (Fil 3,21).
Una sorte incomparabile ci attende – Paolo VI (Angelus, 6 Agosto 1978): La Trasfigurazione del Signore, ricordata dalla liturgia nell’odierna solennità, getta una luce abbagliante sulla nostra vita quotidiana e ci fa rivolgere la mente al destino immortale che quel fatto in sé adombra. Sulla cima del Tabor, Cristo disvela per qualche istante lo splendore della sua divinità, e si manifesta ai testimoni prescelti quale realmente egli è, il Figlio di Dio, «l’irradiazione della gloria del Padre e l’impronta della sua sostanza» (cfr. Eb 1,3); ma fa vedere anche il trascendente destino della nostra natura umana, ch’egli ha assunto per salvarci, destinata anch’essa, perché redenta dal suo sacrificio d’amore irrevocabile, a partecipare alla pienezza della vita, alla «sorte dei santi nella luce» (Col 1,12). Quel corpo, che si trasfigura davanti agli occhi attoniti degli apostoli, è il corpo di Cristo nostro fratello, ma è anche il nostro corpo chiamato alla gloria; quella luce che lo inonda è e sarà anche la nostra parte di eredità e di splendore. Siamo chiamati a condividere tanta gloria, perché siamo «partecipi della natura divina» (2 Pt 1,4). Una sorte incomparabile ci attende, se avremo fatto onore alla nostra vocazione cristiana: se saremo vissuti nella logica consequenzialità di parole e di comportamento, che gli impegni del nostro battesimo ci impongono.
Un anticipo del Regno – CCC 554-556: Dal giorno in cui Pietro ha confessato che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente, il Maestro “cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme, e soffrire molto… e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno” (Mt 16,21). Pietro protesta a questo annunzio, gli altri addirittura non lo comprendono. In tale contesto si colloca l’episodio misterioso della Trasfigurazione di Gesù su un alto monte, davanti a tre testimoni da lui scelti: Pietro, Giacomo e Giovanni. Il volto e la veste di Gesù diventano sfolgoranti di luce, appaiono Mosè ed Elia che parlano “della sua dipartita che avrebbe portato a compimento a Gerusalemme” (Lc 9,31). Una nube li avvolge e una voce dal cielo dice: “Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo” (Lc 9,35). Per un istante, Gesù mostra la sua gloria divina, confermando così la confessione di Pietro. Rivela anche che, per “entrare nella sua gloria” (Lc 24,26), deve passare attraverso la croce a Gerusalemme. Mosè ed Elia avevano visto la gloria di Dio sul Monte; la Legge e i profeti avevano annunziato le sofferenze del Messia. La passione di Gesù è proprio la volontà del Padre: il Figlio agisce come Servo di Dio. La nube indica la presenza dello Spirito Santo: “Tota Trinitas apparuit: Pater in voce; Filius in homine, Spiritus in nube clara – Apparve tutta la Trinità: il Padre nella voce, il Figlio nell’uomo, lo spirito nella nube luminosa”. […]. Alla soglia della vita pubblica: il battesimo; alla soglia della Pasqua: la Trasfigurazione. Col battesimo di Gesù “declaratum fuit mysterium primae regenerationis – fu manifestato il mistero della prima rigenerazione: il nostro Battesimo”; la Trasfigurazione “est sacramentum secundae regenerationis – è il sacramento della seconda rigenerazione: la nostra risurrezione”. Fin d’ora noi partecipiamo alla Risurrezione del Signore mediante lo Spirito Santo che agisce nel sacramento del Corpo di Cristo. La Trasfigurazione ci offre un anticipo della venuta gloriosa di Cristo “il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso” (Fil 3,21). Ma ci ricorda anche che “è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel Regno di Dio” (At 14,22).
Venne una nube… – Compendio CCC 83: In che senso Gesù è il «Figlio Unigenito di Dio»? Egli lo è in senso unico e perfetto. Al momento del Battesimo e della Trasfigurazione, la voce del Padre designa Gesù come suo «Figlio prediletto». Presentando se stesso come il Figlio che «conosce il Padre» (Mt 11,27), Gesù afferma la sua relazione unica ed eterna con Dio suo Padre. Egli è «il Figlio Unigenito» (1Gv 4,9) di Dio, la seconda Persona della Trinità. È il centro della predicazione apostolica: gli Apostoli hanno visto «la sua gloria, come di Unigenito dal Padre» (Gv 1,14).
Ascoltatelo – CCC 459: Il Verbo si è fatto carne per essere nostro modello di santità: “Prendete il mio giogo su di voi e imparate da me…” (Mt 11,29). “Io so-no la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,6). E il Padre, sul monte della Trasfigurazione, comanda: “Ascol-tatelo” (Mc 9,7). In realtà, egli è il modello delle Beatitudini e la norma della Legge nuova: “Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati” (Gv 15,12). Questo amore implica l’effettiva offerta di se stessi alla sua sequela.
Sperimentare la gioia dei figli della luce – Benedetto XVI (Angelus, 6 Agosto 2006): La Trasfigurazione ci invita ad aprire gli occhi del cuore sul mistero della luce di Dio presente nell’intera storia della salvezza. Già all’inizio della creazione l’Onnipotente dice: “Fiat lux – Sia la luce!” (Gen 1,2) ed avviene la separazione della luce dalle tenebre. Al pari delle altre creature, la luce è un segno che rivela qualcosa di Dio: è come il riflesso della sua gloria, che ne accompagna le manifestazioni. Quando Dio appare, “il suo splendore è come la luce, bagliori di folgore escono dalle sue mani” (Ab 3,3 s.). La luce, è detto nei Salmi, è il manto in cui Dio si avvolge (cfr. Sal 104,2). Con il Libro della Sapienza il simbolismo della luce è utilizzato per descrivere la stessa essenza di Dio: la sapienza, effusione della gloria di Dio, è “un riflesso della luce eterna”, superiore ad ogni luce creata (cfr. Sap 7,27.29s.). Nel Nuovo Testamento è Cristo a costituire la piena manifestazione della luce di Dio. La sua risurrezione ha debellato per sempre il potere delle tenebre del male. Con Cristo risorto trionfano la verità e l’amore sulla menzogna e il peccato. In Lui la luce di Dio illumina ormai definitivamente la vita degli uomini e il percorso della storia: “Io sono la luce del mondo – Egli afferma nel Vangelo -. Chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita” (Gv 8,12). Quanto abbiamo bisogno, anche in questo nostro tempo, di emergere dalle tenebre del male, per sperimentare la gioia dei figli della luce!
Preghiera dei Fedeli
Celebrante: Fratelli carissimi, invochiamo Dio nostro Padre, che ci ha rivelato nel Figlio il servo fedele in cui ha posto la sua compiacenza.
Lettore: Preghiamo insieme e diciamo: Fa’ splendere su di noi la gloria del tuo volto, Signore.
Padre misericordioso, che in Cristo tuo Figlio ci hai detto e dato tutto, fa’ che la tua Chiesa cammini nella verità e nell’amore, per essere luce di salvezza al mondò intero. Rit.
Dio giusto e santo che hai chiamato l’umanità all’ascolto della tua parola vivente, fa’ che mediante la sapienza dello Spirito diventiamo veri discepoli del tuo Figlio. Rit.
Dio di consolazione, che sulla croce hai glorificato il tuo Figlio, fa’ che ogni cristiano sappia rendere conto della beata speranza che porta nel cuore. Rit.
Dio della gloria, che chiami ogni uomo a vivere alla tua presenza, donaci lo spirito di contemplazione, per gustare fin d’ora la gioia che ci attende nel cielo. Rit.
Celebrante: Ascolta la nostra preghiera, o Padre, e irradia su di noi la luce della santa montagna, perché siamo pienamente configurati al Cristo tuo nel quale ci hai donato la splendente immagine del tuo volto. Per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Santifica queste offerte, o Padre, per il mistero della Trasfigurazione del tuo unico Figlio, e rinnovaci nello spirito con lo splendore della sua gloria. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio – La luce della Trasfigurazione nel mistero della Chiesa.
È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo nostro Signore.
Dinanzi ai testimoni da lui prescelti,
egli rivelò la sua gloria
e nella sua umanità, in tutto simile alla nostra,
fece risplendere una luce incomparabile,
per preparare i suoi discepoli
a sostenere lo scandalo della croce
e anticipare, nella Trasfigurazione,
la meravigliosa sorte della Chiesa, suo mistico corpo.
E noi, uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo senza fine l’inno della tua lode: Santo…
Antifona alla comunione
Gesù fu trasfigurato davanti a loro. Ed ecco apparvero Mosè ed Elia che conversavano con lui. (Mt 17,2.3)
Preghiera dopo la comunione
Il pane del cielo che abbiamo ricevuto, o Padre, ci trasformi a immagine del Cristo, che nella Trasfigurazione rivelò agli uomini il mistero della sua gloria. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Un po’ di pane per camminare
- Armelo Puglisi, s.c.j.: Ecco l’insegnamento: il nostro cammino verso la glorificazione deve seguire quello del Maestro. Sarebbe magnifico, nel terminare la nostra giornata, se potessimo dire in tutta verità: «Tutto è compiuto». È vero non possiamo dirlo quasi mai. Ma non è questo che ci deve preoccupare: la minuziosità dei nostri atti sfugge, talvolta, a una costante applicazione e consapevolezza. Quello che conta è il poter dire che la nostra volontà, il nostro cuore, non si sono distolti dal Signore per battere altre strade. E proprio nella diuturna e sostanziale fedeltà al Signore che si va compiendo la nostra trasfigurazione, poiché il nostro spirito va conformandosi di giorno in giorno all’immagine di Cristo. Le immancabili tribolazioni quotidiane non ci saranno d’inciampo ne ci distoglieranno dal cammino intrapreso le fallaci tentazioni, «Il momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, a su quelle invisibili», sono parole di Paolo; e san Giacomo: «Beato l’uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova, riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano». E ricordiamo, per completare questa riflessione, che non potremo mai fissare gli occhi sul volto glorioso di Cristo se non avremo saputo riconoscerlo nel volto sfigurato di tanti nostri fratelli.
Conosciamo l’Opus Matris Verbi Dei
(Per conoscerci: 0922 607054 // 095 965638)
Capitolo 2
La nostra spiritualità
Art. 15 – I Sodali renderanno continuamente grazie a Dio, Padre del Signore Gesù. Il Padre “ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Gv 3,16). “Perciò, carissimi, rendiamo grazie a Dio Padre, per mezzo del suo Figlio nello Spirito Santo, che per la sua grande misericordia con cui ci amò ha avuto pietà di noi ed «essendo noi morti al peccato, ci vivificò in Cristo» [Ef 2,5], affinché fossimo in lui una nuova creatura, una nuova struttura [cfr. Ef 2,10]” (San Leone Magno, Sermoni, 21).