Antifona d’ingresso
Lo Spirito del Signore ha riempito l’universo, egli che tutto unisce, conosce ogni linguaggio. Alleluia. (Sap 1,7)
Oppure:
L’amore di Dio è stato effuso nei nostri cuori per mezzo dello Spirito, che ha stabilito in noi la sua dimora. Alleluia. (Rm 5,5; 8,11)
Colletta
O Padre, che nel mistero della Pentecoste santifichi la tua Chiesa in ogni popolo e nazione, diffondi sino ai confini della terra i doni dello Spirito Santo,
e continua oggi, nella comunità dei credenti, i prodigi che hai operato agli inizi della predicazione del Vangelo. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Introduzione alla Parola di Dio
La prima lettura, tratta dal libro degli Atti degli Apostoli, si compone di due parti: la prima parla del dono dello Spirito Santo come compimento della promessa di Gesù, la seconda del radunarsi dei popoli nell’unità, ricostruendo in questo modo l’unità perduta a Babele. Ma questa unità, come suggerisce l’apostolo Paolo nella seconda lettura, non è uniformità, in quanto si manifesta nella pluralità dei carismi che è ben lontano dal corromperla, infatti la consolidano con la loro ricchezza e varietà. Per l’evangelista Giovanni la prima effusione dello Spirito Santo avviene nella sera di Pasqua. Il soffio di Gesù simbolizza lo Spirito principio della nuova creazione. Al dono dello Spirito segue il mandato missionario, che si concretizza nel perdono dei peccati e nel dono dello Spirito Santo.
Prima Lettura
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.
Dagli Atti degli Apostoli (2,1-11): Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improv-viso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio».
Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 103 (104)
- Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature. R.
Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra. R.
Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. R.
Seconda Lettura
Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (12,3b-7.12-13): Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!», se non sotto l’azione dello Spirito Santo. Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune. Come infatti il corpo è uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.
Parola di Dio.
Sequenza
Vieni, Santo Spirito, // manda a noi dal cielo // un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri, // vieni, datore dei doni, // vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto, // ospite dolce dell’anima, // dolcissimo sollievo.
Nella fatica, riposo, // nella calura, riparo, // nel pianto, conforto.
O luce beatissima, // invadi nell’intimo // il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza, // nulla è nell’uomo, // nulla senza colpa.
Lava ciò che è sórdido, // bagna ciò che è árido, // sana ciò che sánguina.
Piega ciò che è rigido, // scalda ciò che è gelido, // drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli, // che solo in te confidano // i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio, // dona morte santa, // dona gioia eterna
Acclamazione al Vangelo
Alleluia, alleluia.
Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia.
Vangelo
Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,19-23): La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesù, stette in mezzo e disse loro: «Pace a voi!». Detto questo, mostrò loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore. Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Riceve-te lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
Parola del Signore.
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa: Quando verrà il Paràclito…: La Pentecoste – CCC 731-732: Il giorno di pentecoste (al termine delle sette settimane pasquali), la pasqua di Cristo si compie nell’effusione dello Spirito Santo, che è manifestato, donato e comunicato come Persona divina: dalla sua pienezza Cristo Signore effonde a profusione lo Spirito. In questo giorno è pienamente rivelata la Santissima Trinità. Da questo giorno, il Regno annunziato da Cristo è aperto a coloro che credono in lui: nell’umiltà della carne e nella fede, essi partecipano già alla comunione della Santissima Trinità. Con la sua venuta, che non ha fine, lo Spirito Santo introduce il mondo negli «ultimi tempi», il tempo della Chiesa, il Regno già ereditato, ma non ancora compiuto: «Abbiamo visto la vera Luce, abbiamo ricevuto lo Spirito celeste, abbiamo trovato la vera fede: adoriamo la Trinità indivisibile, perché ci ha salvati».
Apparvero loro lingue come di fuoco – CCC 696: […] il fuoco simbolizza l’energia trasformante degli atti dello Spirito Santo. Il profeta Elia, che «sorse simile al fuoco» e la cui «parola bruciava come fiaccola» (Sir 48,1), con la sua preghiera attira il fuoco del cielo sul sacrificio del monte Carmelo, figura del fuoco dello Spirito Santo che trasforma ciò che tocca. Giovanni Battista, che cammina innanzi al Signore è «con lo spirito e la forza di Elia» (Lc 1,17), annunzia Cristo come colui che «battezzerà in Spirito Santo e fuoco» (Lc 3,16), quello Spirito di cui Gesù dirà: «Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso!» (Lc 12,49). È sotto la forma di «lingue come di fuoco» che lo Spirito Santo si posa sui discepoli il mattino di pentecoste e li riempie di sé. La tradizione spirituale riterrà il simbolismo del fuoco come uno dei più espressivi dell’azione dello Spirito Santo: «Non spegnete lo Spirito» (1Tess 5,19).
Fratelli, nessuno può dire: «Gesù è Signore!» – CCC 683: «Nessuno può dire: “Gesù è Signore” se non sotto l’azione dello Spirito Santo» (1Cor 12,3). «Dio ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre!» (Gal 4,6). Questa conoscenza di fede è possibile solo nello Spirito Santo. Per essere in contatto con Cristo, bisogna dapprima essere stati toccati dallo Spirito Santo. È lui che ci precede e suscita in noi la fede. In forza del nostro Battesimo, primo sacramento della fede, la vita, che ha la sua sorgente nel Padre e ci è offerta nel Figlio, ci viene comunicata intimamente e personalmente dallo Spirito Santo nella Chiesa: Il Battesimo «ci accorda la grazia della nuova nascita in Dio Padre per mezzo del Figlio suo nello Spirito Santo. Infatti coloro che hanno lo Spirito di Dio sono condotti al Verbo, ossia al Figlio; ma il Figlio li presenta al Padre, e il Padre procura loro l’incorruttibilità. Dunque, senza lo Spirito, non è possibile vedere il Figlio di Dio, e, senza il Figlio, nessuno può avvicinarsi al Padre, perché la conoscenza del Padre è il Figlio, e la conoscenza del Figlio di Dio avviene per mezzo dello Spirito Santo».
Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi – Christus Dominus 1: Cristo Signore, Figlio di Dio vivo, è venuto per salvare il suo popolo dai peccati e per santificare tutti gli uomini; com’egli era stato mandato dal Padre, così mandò i suoi apostoli e li santificò dando loro lo Spirito Santo, affinché, a loro volta, glorificassero il Padre sopra la terra e salvassero gli uomini, «per l’edificazione del suo corpo» (Ef 4,12), che è la Chiesa.
Ricevete lo Spirito Santo – Benedetto XVI (Regina Coeli, 31 Maggio 2009): Lo Spirito Santo, che con il Padre e il Figlio ha creato l’universo, che ha guidato la storia del popolo d’Israele e ha parlato per mezzo dei profeti, che nella pienezza dei tempi ha cooperato alla nostra redenzione, a Pentecoste è disceso sulla Chiesa nascente e l’ha resa missionaria, inviandola ad annunciare a tutti i popoli la vittoria dell’amore divino sul peccato e sulla morte. Lo Spirito Santo è l’anima della Chiesa. Senza di Lui a che cosa essa si ridurrebbe? Sarebbe certamente un grande movimento storico, una complessa e solida istituzione sociale, forse una sorta di agenzia umanitaria. Ed in verità è così che la ritengono quanti la considerano al di fuori di un’ottica di fede. In realtà, però, nella sua vera natura e anche nella sua più autentica presenza storica, la Chiesa è incessantemente plasmata e guidata dallo Spirito del suo Signore. È un corpo vivo, la cui vitalità è appunto frutto dell’invisibile Spirito divino.
A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati – CCC 1441: Dio solo perdona i peccati. Poiché Gesù è il Figlio di Dio, egli dice di se stesso: «Il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati» (Mc 2,10) ed esercita questo potere divino: «Ti sono rimessi i tuoi peccati!» (Mc 2,5). Ancor di più: in virtù della sua autorità divina dona tale potere agli uomini affinché lo esercitino nel suo nome.
Preghiera dei Fedeli
Lo Spirito del Signore, atteso e invocato, discende oggi sulla Chiesa, per compiere anche nel nostro tempo i grandi prodigi della Pentecoste: Apriamoci alla sua azione per annunziare e testimoniare a tutti la potenza liberatrice della Pasqua di risurrezione. Preghiamo insieme e diciamo:
Rinnovaci, o Padre, nel tuo Santo Spirito.
Per la Chiesa diffusa nel mondo, perché abbia la coscienza viva di essere il popolo messianico che ha come legge la carità e come caratteristica la libertà dei figli, a cui è affidato l’annunzio del Vangelo, preghiamo.
Per il papa, successore di Pietro, e per tutti i vescovi che formano con lui il collegio apostolico, perché animati dalla sapienza e dalla forza dello Spirito annunzino in ogni linguaggio la Parola che salva, preghiamo.
Per tutti i figli di Dio, perché consapevoli della dignità profetica, sacerdotale e regale a loro comunicata dallo Spirito del Signore, diventino sempre più un Vangelo vivente, leggibile dai vicini e dai lontani, preghiamo.
Per ogni uomo che ama la verità, soffre per la giustizia, lotta per la causa della libertà e della pace, perché lo Spirito Santo rinnovi i suoi prodigi e rianimi i cuori alla speranza, preghiamo.
Per gli uomini e le donne quotidianamente impegnati in ogni campo dell’attività umana, perché siano consapevoli che ad ognuno di loro è consegnato un dono e un messaggio dello Spirito per la costruzione del mondo nuovo, preghiamo.
O Padre, fonte prima di ogni rinnovamento nell’amore, fa’ che in ogni lingua, popolo e cultura risuoni l’annunzio gioioso della fede apostolica e il tuo Santo Spirito rechi al mondo la forza rigenerante della Pasqua del tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Preghiera sulle offerte
Manda, o Padre, lo Spirito Santo
promesso dal tuo Figlio, perché
riveli pienamente ai nostri cuori
il mistero di questo sacrificio,
e ci apra alla conoscenza di tutta la verità.
Per Cristo nostro Signore.
Antifona alla comunione
Tutti furono ripieni di Spirito Santo
e proclamavano le grandi opere di Dio. Alleluia. (At 2,4.11)
Oppure:
Come il Padre ha mandato me, anch’io mando voi.
Ricevete lo Spirito Santo. Alleluia. (Gv 20,21.22)
Preghiera dopo la comunione
O Dio, che hai dato alla tua Chiesa
la comunione ai beni del cielo,
custodisci in noi il tuo dono,
perché in questo cibo spirituale
che ci nutre per la vita eterna,
sia sempre operante in noi la potenza del tuo Spirito.
Per Cristo nostro Signore.
Nel congedare l’assemblea, si dice:
- La Messa è finita: andate in pace. Alleluia, alleluia.
Oppure:
Portate a tutti la gioia del Signore risorto. Andate in pace. Alleluia, alleluia.
- Rendiamo grazie a Dio, alleluia, alleluia.
Un po’ di pane per camminare: “Oggi, come sapete, è festa grande per la Chiesa, e, vogliamo aggiungere, per il mondo. Possiamo considerare la Pentecoste come il giorno della nascita della Chiesa, perché la prima comunità dei seguaci di Cristo ha ricevuto in quel giorno l’animazione dello Spirito Santo, diventando così suo vivo Corpo mistico. Oggi il Nostro pensiero e ancor più il Nostro cuore va alla Chiesa, a questo fenomeno storico, sociale, umano e spirituale, visibile e misterioso insieme, la Chiesa di Cristo. Il Concilio recente ci ha offerto sul fatto e sul mistero della Chiesa un grande discorso, che faremo bene a studiare e a tradurre nella nostra vita spirituale e nel nostro rinnovato costume cristiano. Una crescita di fedeltà e di amore alla Chiesa, non il contrario, dovrebbe essere il frutto del Concilio e l’impegno della nostra vita religiosa, sia personale che comunitaria. E per quanto possa sembrare strano, la Pentecoste è altresì un avvenimento che interessa anche il mondo profano. Scaturisce da essa se non altro una nuova sociologia, quella penetrata dai valori dello spirito, quella che descrive la gerarchia dei valori, e si polarizza verso i veri e più alti destini umani, quella che ha il senso della dignità della persona umana e del costume civile, quella specialmente che tende risolutamente a superare le divisioni ed i conflitti fra gli uomini, e a fare dell’umanità una sola famiglia di figli di Dio, liberi e fratelli. Ricordiamo come simbolo ed inizio di questa difficile storia il miracolo delle lingue diverse, rese dallo Spirito a tutti comprensibili. È la civiltà dell’amore e della pace, che la Pentecoste ha inaugurato; e tutti sappiamo se ancor oggi di amore e di pace abbia bisogno il mondo! Una preghiera alla Madonna, che a quel prodigioso nascimento, come Madre della Chiesa e dell’umanità da redimere, fu presente, oggi sia da noi innalzata piena di speranza” (Paolo VI, Regina Coeli, 17 Maggio 1970).
Conosciamo l’Opus Matris Verbi Dei
CAPITOLO 1
NATURA, FORMA DI VITA E FINALITÀ DELLA FAMIGLIA ECCLESIALE DI VITA EVANGELICA «OPUS MATRIS VERBI DEI»
Art. 1 – L’Opus Matris Verbi Dei costituisce una Famiglia ecclesiale di vita evangelica composta da tre rami distinti e autonomi, ma complementari e correlati tra loro. Essi sono: la Piccola Comunità dei Servi della Parola, la Piccola Comunità delle Serve della Parola e le Serve della Madre della Consolazione.
Le prime due Comunità sono composte da Sacerdoti, laici celibi e laiche nubili, i quali “liberamente accolgono la vocazione alla vita consacrata” praticando “Ia castità nel celibato per il Regno, la povertà e l’obbedienza”.
Le Serve della Madre della Consolazione, vergini e vedove cristiane, chiamate dal Signore a dedicarsi esclusivamente a lui in una maggiore libertà di cuore, di corpo e di spirito, hanno preso la decisione di vivere nello stato rispettivamente di verginità o di castità perpetua per il regno dei cieli.
Le Serve della Madre della Consolazione, le quali vivono nel mondo, assumono anche i consigli evangeli di povertà e di obbedienza secondo le presenti Costituzioni.
Ottimo