I Lettura: Coloro che avranno obbedito a Dio vedranno una creazione nuova: nella nuova Gerusalemme si vivrà la pienezza della gioia e della pace, neanche il ricordo del passato potrà turbarli perché il dolore e il lutto non esisteranno più. Dio è Colui che comunica la vita piena superando le barriere della morte e introducendo l’uomo in una dimensione di vita definitiva. La creazione nuova, infatti, sarà diversa da quella precedente, non è una riparazione della vecchia, ma sarà nuova e in essa le conseguenze del peccato, il dolore e la morte, non esisteranno più.
Vangelo: “Cristo condanna apertamente l’atteggiamento di chi lo cerca per ricevere un beneficio, senza curarsi di ridefinire la propria vita nell’ubbidienza della fede. Tuttavia il beneficio non è negato. Il valore altissimo della persona umana è sempre posto da Gesù come obiettivo prioritario del suo ministero messianico. E se da un lato Egli disapprova il funzionario che cerca i benefici di Cristo senza cercare Cristo, dall’altro lato, la sua compassione lo muove a guarire l’innocente colpito dalla malattia” (E. Cuffaro).
Va’, tuo figlio vive – Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea. Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella propria patria. Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch’essi infatti erano andati alla festa. Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l’acqua in vino. Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao. Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire. Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia». Gesù gli rispose: «Va’, tuo figlio vive». Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino. Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!». Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio. Gli dissero: «Ieri, un’ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato». Il padre riconobbe che proprio a quell’ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive», e credette lui con tutta la sua famiglia. Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa
Le guarigioni segni della potenza d’amore di Dio – Benedetto XVI (Angelus, 8 febbraio 2009): Nonostante che la malattia faccia parte dell’esperienza umana, ad essa non riusciamo ad abituarci, non solo perché a volte diventa veramente pesante e grave, ma essenzialmente perché siamo fatti per la vita, per la vita completa. Giustamente il nostro “istinto interiore” ci fa pensare a Dio come pienezza di vita, anzi come Vita eterna e perfetta. Quando siamo provati dal male e le nostre preghiere sembrano risultare vane, sorge allora in noi il dubbio ed angosciati ci domandiamo: qual è la volontà di Dio? È proprio a questo interrogativo che troviamo risposta nel Vangelo. Ad esempio, nel brano odierno leggiamo che “Gesù guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demoni” (Mc 1,34); in un altro passo di san Matteo, si dice che “Gesù percorreva tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni sorta di malattie e di infermità nel popolo” (Mt 4,23). Gesù non lascia dubbi: Dio – del quale Lui stesso ci ha rivelato il volto – è il Dio della vita, che ci libera da ogni male. I segni di questa sua potenza d’amore sono le guarigioni che compie: dimostra così che il Regno di Dio è vicino, restituendo uomini e donne alla loro piena integrità di spirito e di corpo. Dico che queste guarigioni sono segni: non si risolvono in se stesse, ma guidano verso il messaggio di Cristo, ci guidano verso Dio e ci fanno capire che la vera e più profonda malattia dell’uomo è l’assenza di Dio, della fonte della verità e dell’amore. E solo la riconciliazione con Dio può donarci la vera guarigione, la vera vita, perché una vita senza amore e senza verità non sarebbe vita. Il Regno di Dio è proprio la presenza della verità e dell’amore e così è guarigione nella profondità del nostro essere. Si comprende, pertanto, perché la sua predicazione e le guarigioni che opera siano sempre unite: formano infatti un unico messaggio di speranza e di salvezza.
La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa
Se non vedete segni e prodigi… – «“Colui che pretende di conoscere la maestà di Dio, sarà schiacciato dalla grandezza di lui” [Pro 25,27 Vulg.]. Dio può fare cose più grandi di quanto l’uomo possa capire… Da te si esigono fede e schiettezza di vita, non altezza d’intelletto e capacità di penetrare nei misteri di Dio. Tu, che non riesci a conoscere e a comprendere ciò che sta più in basso di te, come potresti capire ciò che sta sopra di te? Sottomettiti a Dio, sottometti i tuoi sensi alla fede, e ti sarà dato lume di conoscenza, quale e quanto potrà esserti utile e necessario. Taluni subiscono forti tentazioni circa la fede e il Sacramento; sennonché, non a loro se ne deve fare carico, bensì al nemico. Non soffermarti su queste cose; non voler discutere con i tuoi stessi pensieri, né rispondere ai dubbi insinuati dal diavolo. Credi, invece alle parole di Dio; affidati ai santi e ai profeti, e fuggirà da te l’infame nemico. Che il servo di Dio sopporti tali cose, talora è utile assai. Il diavolo non sottopone alle tentazioni quelli che non hanno fede, né i peccatori, che ha già sicuramente in sua mano; egli tenta, invece, tormenta, in vario modo, le persone credenti e devote. Procedi, dunque, con schietta e ferma fede; accostati a Lui con umile venerazione. Rimetti tranquillamente a Dio, che tutto può, quanto non riesci a comprendere: Iddio non ti inganna; mentre si inganna colui che confida troppo in se stesso. Dio cammina accanto ai semplici, si rivela agli umili, “dà lume d’intelletto ai piccoli” [Sal 118,130], apre la mente ai puri di cuore; e ritira la grazia ai curiosi e ai superbi. La ragione umana è debole e può sbagliare, mentre la fede vera non può ingannarsi. Ogni ragionamento, ogni nostra ricerca deve andare dietro alla fede; non precederla, né indebolirla» (Imitazione di Cristo).
Silenzio / Preghiera / La tua traccia
«Quell’uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino». Il Vangelo ci mette dinanzi una scena terribile: un padre che vede il proprio figlio che sta morendo! Si mette alla ricerca di Gesù e trovatolo gli si getta ai piedi supplicando un suo intervento. La guarigione è ottenuta, ma non per un diretto intervento del Signore, come richiesto dal funzionario del re, bensì per la fede del funzionario stesso. Questa è la potenza della fede! Quando la fede crede fermamente alla Parola di Dio, ottiene grazie e miracoli. C’è un particolare su cui fermarci a contemplare: è la reazione del padre. Quando Gesù afferma che il figlio vive egli non controbatte, non richiede un ulteriore intervento, non chiede un segno, non vuole certezze che derivino dai suoi sensi, ma ascolta, accoglie, crede e si rimette subito in cammino. Questa è la prontezza della fede! E mentre ancora è in viaggio ecco che gli vengono incontro i servi a comunicargli ciò che egli già sapeva: «Tuo figlio vive». Le stesse parole del Maestro, anche l’ora coincide, il figlio è guarito. Questa è la gioia della fede! E la fede di quest’uomo produce un doppio miracolo: la guarigione del figlio e la conversione di tutta la famiglia. Questa è l’opera salvatrice della vera fede!
Preghiamo
O Dio, che rinnovi il mondo con i tuoi sacramenti, fa’ che la comunità dei tuoi figli si edifichi con questi segni misteriosi della tua presenza e non resti priva del tuo aiuto per la vita di ogni giorno. Per il nostro Signore Gesù Cristo…