I Lettura: Nella prova, Danièle si rivolge a Dio leggendo la storia alla luce della tradizione deuteronomista: all’infedeltà del popolo segue inevitabilmente il castigo. La confessione del profeta non si chiude, tuttavia, nella disperazione bensì nell’attesa fiduciosa del perdono divino.
Vangelo: Dopo la proclamazione delle Beatitudini, quasi come loro concreto svolgimento, l’evangelista Luca pone sulle labbra di Gesù il comandamento dell’amore universale e della misericordia. Redige dunque un piccolo poema didattico con tre strofe: enunciazione del comandamento (vv. 27-31), sue motivazioni (vv. 33-35) e sua pratica (vv. 36-38).
Perdonate e sarete perdonati – Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio».
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa
Siate misericordiosi come… – CCC 2842: Questo «come» non è unico nell’insegnamento di Gesù: «Siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste» (Mt 5,48); «Siate misericordiosi come è misericordioso il Padre vostro» (Lc 6,36); «Vi dò un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amati, così amatevi anche voi» (Gv 13,34). È impossibile osservare il comandamento del Signore, se si tratta di imitare il modello divino dall’esterno. Si tratta invece di una partecipazione vitale, che scaturisce «dalla profondità del cuore», alla santità, alla misericordia, all’amore del nostro Dio. Soltanto lo Spirito, del quale «viviamo» (Gal 5,25), può fare «nostri» i medesimi sentimenti che furono in Cristo Gesù. Allora diventa possibile l’unità del perdono, perdonarci «a vicenda come Dio ha perdonato a voi in Cristo» (Ef 4,32).
Non giudicate – Evangelii Gaudium 172: Il Vangelo ci propone di correggere e aiutare a crescere una persona a partire dal riconoscimento della malvagità oggettiva delle sue azioni (cfr Mt 18,15), ma senza emettere giudizi sulla sua responsabilità e colpevolezza (cfr Mt 7,1; Lc 6,37). In ogni caso un valido accompagnatore non accondiscende ai fatalismi o alla pusillanimità. Invita sempre a volersi curare, a rialzarsi, ad abbracciare la croce, a lasciare tutto, ad uscire sempre di nuovo per annunciare il Vangelo.
Con la misura – Evangelii Gaudium 179: La Parola di Dio insegna che nel fratello si trova il permanente prolungamento dell’Incarnazione per ognuno di noi: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25,40). Quanto facciamo per gli altri ha una dimensione trascendente: «Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi» (Mt 7,2); e risponde alla misericordia divina verso di noi: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato […] Con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio» (Lc 6,36-38). Ciò che esprimono questi testi è l’assoluta priorità dell’«uscita da sé verso il fratello» come uno dei due comandamenti principali che fondano ogni norma morale e come il segno più chiaro per fare discernimento sul cammino di crescita spirituale in risposta alla donazione assolutamente gratuita di Dio.
La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa
Lodiamo Dio nella prosperità e nell’avversità. Annunziamo, o Dio, al mattino la tua misericordia, e la tua verità durante la notte – «Perché la misericordia di Dio dev’essere annunziata al mattino mentre la verità di Dio durante la notte? “Mattino” vuol dire tempo della prosperità; “notte”, i momenti della tristezza e della tribolazione. In sostanza, dunque, cosa ha voluto dire? Quando stai bene, rallegrati in Dio, perché lo devi alla sua misericordia. Ma tu, forse, obietterai: Se mi rallegro in Dio quando sto bene, perché lo debbo alla sua misericordia, quando sono nel dolore o nella tribolazione, cosa dovrei fare? Se quando sto bene è per sua misericordia, non sarà per caso la sua crudeltà che mi fa stare male? Se quando sto bene ne benedico la misericordia, come non prendermela con la sua crudeltà quando sto male? No! Quando stai bene, loda la misericordia di Dio; quando stai male lodane la verità. Se, infatti, egli castiga i peccati, non è ingiusto. Quando Daniele pregava era notte: Gerusalemme era stata depredata, era in potere dei nemici. I santi subivano molte afflizioni; Daniele stesso fu cacciato nella fossa dei leoni, e i tre fanciulli furono gettati tra le fiamme (cfr Dn 3; 6). Quando il popolo di Israele, prigioniero, subiva tutte queste prove, era notte. Durante la notte Daniele confessava la verità di Dio e pregando diceva: Noi abbiamo peccato; abbiamo agito da empi; abbiamo commesso ingiustizia. A te, Signore, la gloria; a noi la confusione (Dn 9,5). Durante la notte annunziava la verità di Dio. Che significa “ Annunziare la verità di Dio durante la notte”? Significa non accusare Dio perché soffri qualche male, ma attribuire ciò che soffri ai tuoi peccati e al desiderio che egli ha di farti ravvedere, affinché tu possa annunziare al mattino la sua misericordia e durante la notte la sua verità. Se al mattino ne annunzi la misericordia e la verità durante la notte, sempre lodi Dio, sempre confessi e inneggi al suo nome» (Sant’Agostino).
Silenzio / Preghiera / La tua traccia
«Siate misericordiosi, come il Padre vostro». Siamo chiamati a far crescere una cultura della misericordia, basata sulla riscoperta dell’incontro con gli altri: una cultura in cui nessuno guarda all’altro con indifferenza né gira lo sguardo quando vede la sofferenza dei fratelli. Le opere di misericordia sono “artigianali”: nessuna di esse è uguale all’altra; le nostre mani possono modellarle in mille modi, e anche se unico è Dio che le ispira e unica la materia di cui sono fatte, cioè la misericordia stessa, ciascuna acquista una forma diversa. Questo è il tempo della misericordia. Ogni giorno del nostro cammino è segnato dalla presenza di Dio che guida i nostri passi con la forza della grazia che lo Spirito infonde nel cuore per plasmarlo e renderlo capace di amare. È il tempo della misericordia per tutti e per ognuno, perché nessuno possa pensare di essere estraneo alla vicinanza di Dio e alla potenza della sua tenerezza. È il tempo della misericordia perché quanti sono deboli e indifesi, lontani e soli possano cogliere la presenza di fratelli e sorelle che li sorreggono nelle necessità. È il tempo della misericordia perché i poveri sentano su di sé lo sguardo rispettoso ma attento di quanti, vinta l’indifferenza, scoprono l’essenziale della vita. È il tempo della misericordia perché ogni peccatore non si stanchi di chiedere perdono e sentire la mano del Padre che sempre accoglie e stringe a sé.
(Papa Francesco, Misericordia et misera 20.21)
Preghiamo
O Dio, che hai ordinato la penitenza del corpo come medicina dell’anima, fa’ che ci asteniamo da ogni peccato per avere la forza di osservare i comandamenti del tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo…