13 Febbraio 2020 – Giovedì, V del Tempo Ordinario
(1Re 11,4-13; Sal 105[106]; Mc 7,24-30)
I Lettura: Lo splendore del regno di Salomone si offuscò quando nella sua vecchiaia deviò nell’idolatria. I matrimoni con le principesse straniere, contratti per ragioni politiche, comportarono l’infiltrazione nella corte dei culti delle divinità pagane. Da qui la causa del declino rovinoso del suo regno. Dio castiga l’infedeltà religiosa suscitando nemici all’esterno e all’interno del regno stesso. Alla morte di Salomone avvenne lo scisma. La discendenza di Davide regnerà soltanto su una tribù, quella di Giuda, e ciò per la fedeltà di Dio alle sue parole.
Vangelo: Gesù, ritirandosi per riposare e dedicare un po’ di tempo alla formazione dei suoi discepoli, sceglie di farlo in terra pagana; entrando proprio in una casa, con ciò vuole dimostrare la sua apertura verso tutti gli uomini. Alla richiesta della donna di guarire la sua figlioletta, Gesù risponde che la salvezza deve essere portata prima ai figli, poi (dopo la Pentecoste) ai pagani qui chiamati cagnolini. La donna domanda quindi un’eccezione, un anticipo. Gesù, ammirando la sua fede, glielo accorda.
I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli – Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù andò nella regione di Tiro. Entrato in una casa, non voleva che alcuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro, appena seppe di lui, andò e si gettò ai suoi piedi. Questa donna era di lingua greca e di origine siro-fenicia. Ella lo supplicava di scacciare il demonio da sua figlia. Ed egli le rispondeva: «Lascia prima che si sazino i figli, perché non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini». Ma lei gli replicò: «Signore, anche i cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli». Allora le disse: «Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Tornata a casa sua, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n’era andato.
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa
Una donna, la cui figlioletta era posseduta da uno spirito impuro – Giovanni Paolo II (Udienza Generale, 25 agosto 2000): Il Nuovo Testamento sottolinea fortemente l’autorità di Gesù sui demoni, che egli scaccia “con il dito di Dio” (Lc 11,20). Nella prospettiva evangelica, la liberazione degli indemoniati (cfr Mc 5,1-20) assume un significato più ampio della semplice guarigione fisica, in quanto il male fisico è posto in relazione con un male interiore. La malattia dalla quale Gesù libera è anzitutto quella del peccato. Gesù stesso lo spiega in occasione della guarigione del paralitico: “Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di rimettere i peccati, ti ordino – disse al paralitico – alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua” (Mc 2,10-11). Prima ancora che nelle guarigioni, Gesù ha vinto il peccato superando egli stesso le “tentazioni” che il diavolo gli presentava nel periodo da lui trascorso nel deserto dopo il battesimo ricevuto da Giovanni (cfr Mc 1,12-13; Mt 4,1-11; Lc 4,1-13). Per combattere il peccato che si annida dentro di noi e attorno a noi, dobbiamo metterci sulle orme di Gesù e imparare il gusto del “sì” da Lui continuamente pronunciato al progetto di amore del Padre. Questo “sì” richiede tutto il nostro impegno, ma non potremmo pronunciarlo senza l’aiuto della grazia, che Gesù stesso ci ha ottenuto con la sua opera redentrice.
Satana – Catechismo degli Adulti 382: I demòni hanno come capo Satana. La sua forza distruttiva e il suo influsso nella storia sono indicati dalla Bibbia in termini impressionanti: «il principe di questo mondo» (Gv 12,31); «il grande drago, il serpente antico… che seduce tutta la terra» (Ap 12,9); «omicida fin da principio… e padre della menzogna» (Gv 8,44), «colui che della morte ha il potere» (Eb 2,14); il «maligno» che domina «tutto il mondo» (1Gv 5,19). Bisogna dunque vedere in lui una persona, malvagia e potente che, attraverso un’illusione di vita, organizza sistematicamente la perdizione e la morte. Si può riconoscere un suo influsso particolare nella forza della menzogna e dell’ateismo, nell’atteggiamento diffuso di autosufficienza, nei fenomeni di distruzione lucida e folle. Ma tutta la storia, a cominciare dal peccato primordiale, è inquinata e stravolta dalla sua azione nefasta. Secondo la concezione biblica, le varie forme di male sono in qualche modo riconducibili a lui e ai demòni suoi complici. La Chiesa ritiene che «tutta intera la storia umana è pervasa da una lotta tremenda contro le potenze delle tenebre; lotta cominciata fin dall’origine del mondo, che durerà… fino all’ultimo giorno». Così inquietante è la forza del male, che alcune dottrine religiose hanno immaginato l’esistenza di un dio malvagio, indipendente e concorrenziale rispetto al Dio del bene. La Chiesa rifiuta questo modo di vedere. Tuttavia non minimizza il mistero del male, riducendolo alle deficienze della natura o alla colpa dell’uomo, ma vi scorge «un’efficienza, un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore».
Rinnovare l’impegno battesimale a respingere satana… – Benedetto XVI (Omelia, 20 aprile 2008): “Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquisito perché proclami le opere meravigliose di lui” (1Pt 2,9). Queste parole dell’apostolo Pietro non ci ricordano soltanto la dignità che ci è propria per grazia di Dio, ma sono anche una sfida ad una fedeltà sempre più grande alla gloriosa eredità ricevuta in Cristo (cfr Ef 1,18). Ci sfidano ad esaminare le nostre coscienze, a purificare i nostri cuori, a rinnovare l’impegno battesimale a respingere satana e tutte le sue vuote promesse. Ci sfidano ad essere un popolo della gioia, araldi della speranza che non perisce (cfr Rm 5,5) nata dalla fede nella parola di Dio e dalla fiducia nelle sue promesse.
La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa
«Purifica il tuo cuore da ogni traccia di dubbio, rivestiti di fede robusta, abbi la certezza che otterrai da Dio tutto ciò che domandi. Se poi avviene che, chiesta al Signore qualche grazia, egli tarda a esaudirti, non lasciarti prendere dallo scoraggiamento per il fatto di non aver ottenuto subito ciò che domandasti: certamente questo ritardo nell’ottenere la grazia chiesta o è una prova o è dovuto a qualche tuo fallo che ignori. Perciò non cessare di rivolgere a Dio la tua intima richiesta, e sarai esaudito, se invece ti scoraggi e cominci a diffidare, incolpa te stesso, e non colui che è disposto a concederti tutto» (Erma).
Silenzio / Preghiera / La tua traccia
«Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia». Ieri ci eravamo soffermati a contemplare la Parola di Dio che ci illuminava sul fatto che nulla di malvagio ci raggiunge e nulla di impuro ci sporca se non per ciò che esce dal nostro cuore. Possiamo affermare che oggi, ritroviamo lo stesso concetto seppur in maniera opposta: il bene che ci raggiunge è dovuto al bene che esce dal nostro cuore. Il racconto della preghiera di questa donna esprime con chiarezza tale concetto: la guarigione della figlia avviene per la fede che è uscita dal suo cuore e per la parola che ha pronunciato con le sue labbra. E Gesù gliene rende testimonianza. È quanto afferma san Paolo rivolgendosi ai Romani: «Se con la tua bocca proclamerai: “Gesù è il Signore!”, e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza» (Rom 10,9-10). La donna siro-fenicia non ha solo dimostrato amore verso la figlia, altrimenti alla risposta apparentemente brusca del Signore, gli si sarebbe rivoltata contro (come quei cristiani che perdono la fede perché non hanno ottenuto la risposta alla grazia desiderata, anzi pretesa!). Ella ha creduto nel Cristo, ha professato con la bocca la fede del cuore e la sua figlia fu salva.
Preghiamo
Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico fondamento della nostra speranza è la grazia che viene da te, aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro…