gennaio, meditazioni

14 Gennaio 2020

I Lettura: La preghiera di Anna per avere un figlio è molto semplice e piena di fiducia. Anna sarà esaudita nella sua richiesta e darà alla luce un bimbo che sarà chiamato Samuèle che significa “al Signore l’ho chiesto”. Samuèle sarà un figlio accordato da Iahvè, come Isacco, Sansone, Giovanni Battista; il rasoio non passerà sul suo capo, secondo la legge del nazireato. Anna ha compreso che dove le forze dell’uomo non possono più nulla, può arrivare la forza di Dio e inoltre se un figlio è opera di Dio, deve tornare a Dio.

Vangelo: Gesù insegnava nelle sinagoghe suscitando meraviglia perché fondava i suoi nuovi insegnamenti non sull’autorità della Scrittura o dei maestri precedenti, ma sulla sua propria autorevolezza che presentava già fin dall’inizio della vita pubblica come origine divina. Tale differenza è sottolineata dalla folla prima ancora che Gesù dimostri la sua potenza sopra gli spiriti immondi. La liberazione dell’indemoniato conferma l’autorità di cui Gesù è investito dall’Alto, anzi il demonio stesso gliela riconosce.

Gesù insegnava come uno che ha autorità – Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi. Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui. Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!». La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

La predicazione – Evangelii Gaudium 135-136: L’omelia è la pietra di paragone per valutare la vicinanza e la capacità d’incontro di un Pastore con il suo popolo. Di fatto, sappiamo che i fedeli le danno molta importanza; ed essi, come gli stessi ministri ordinati, molte volte soffrono, gli uni ad ascoltare e gli altri a predicare. È triste che sia così. L’omelia può essere realmente un’intensa e felice esperienza dello Spirito, un confortante incontro con la Parola, una fonte costante di rinnovamento e di crescita. Rinnoviamo la nostra fiducia nella predicazione, che si fonda sulla convinzione che è Dio che desidera raggiungere gli altri attraverso il predicatore e che Egli dispiega il suo potere mediante la parola umana. San Paolo parla con forza della necessità di predicare, perché il Signore ha voluto raggiungere gli altri anche con la nostra parola (cfr Rm 10,14-17). Con la parola nostro Signore ha conquistato il cuore della gente. Venivano ad ascoltarlo da ogni parte (cfr Mc 1,45). Restavano meravigliati “bevendo” i suoi insegnamenti (cfr Mc 6,2). Sentivano che parlava loro come chi ha autorità (cfr Mc 1,27). Con la parola gli Apostoli, che aveva istituito «perché stessero con lui e per mandarli a predicare» (Mc 3,14), attrassero in seno alla Chiesa tutti i popoli (cfr Mc 16,15.20).

Taci! – CCC 1673: Quando la Chiesa domanda pubblicamente e con autorità, in nome di Gesù Cristo, che una persona o un oggetto sia protetto contro l’influenza del maligno e sottratto al suo dominio, si parla di esorcismo. Gesù l’ha praticato; è da lui che la Chiesa deriva il potere e il compito di esorcizzare. In una forma semplice, l’esorcismo è praticato durante la celebrazione del Battesimo. L’esorcismo solenne, chiamato «grande esorcismo», può essere praticato solo da un presbitero e con il permesso del Vescovo. In ciò bisogna procedere con prudenza, osservando rigorosamente le norme stabilite dalla Chiesa. L’esorcismo mira a scacciare i demoni o a liberare dall’influenza demoniaca, e ciò mediante l’autorità spirituale che Gesù ha affidato alla sua Chiesa. Molto diverso è il caso di malattie, soprattutto psichiche, la cui cura rientra nel campo della scienza medica. È importante, quindi, accertarsi, prima di celebrare l’esorcismo, che si tratti di una presenza del maligno e non di una malattia.

Esci da lui! – Giovanni Paolo II (Udienza Generale, 11 novembre 1987): Gesù fa conoscere chiaramente questa sua missione di liberare l’uomo dal male e prima di tutto dal peccato, male spirituale. È una missione che comporta e spiega la sua lotta con lo spirito maligno che è il primo autore del male nella storia dell’uomo. Come leggiamo nei Vangeli, Gesù ripetutamente dichiara che tale è il senso della sua opera e di quella dei suoi apostoli. Così in Luca: “Io vedevo satana cadere dal cielo come folgore. Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra ogni potenza del nemico; nulla vi potrà danneggiare” (Lc 10,18-19). E secondo Marco, Gesù dopo aver costituito i Dodici, li manda “a predicare e perché avessero il potere di scacciare i demoni” (Mc 3,14-15). Secondo Luca anche i settantadue discepoli, dopo il ritorno dalla loro prima missione, riferiscono a Gesù: “Signore, anche i demoni si sottomettono a noi nel tuo nome” (Lc 10,17).Così si manifesta il potere del Figlio dell’uomo sul peccato e sull’autore del peccato.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa

Il peccato degli angeli – «Tra le angeliche virtù il primo angelo dell’ordine terrestre, cui era stata affidata la cura della terra, pur essendo buono per natura e causa di bene e creato senza nessuna impronta di malizia, non tollerando più lo splendore che aveva ricevuto per libera donazione del Creatore, da ciò che era in armonia con la sua natura, si rivolse a ciò che era contro la sua natura, e si oppose al suo Creatore; così per primo si allontanò dal bene e da buono divenne cattivo. Poiché il male non è altro se non la mancanza di un bene, come le tenebre non sono altro che la mancanza di luce. Il bene è una luce spirituale e il male è un buio spirituale. Lui ch’era stato fatto luce dal Creatore e buono – Dio “guardò tutte le cose che aveva fatto, ed erano molto buone” [Gen 1,31] – di sua spontanea volontà si fece tenebre. Con lui si ribellò tutta la moltitudine innumerevole di angeli ch’era sotto di lui. Pur essendo, dunque, della stessa natura di tutti gli altri angeli, per propria scelta, divennero cattivi e di loro spontanea volontà si piegarono al male» (Giovanni Damasceno).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia

«Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci?». Fermarci a contemplare la presenza del Maligno in mezzo a noi non è una cosa inutile. Tutta la Bibbia ci attesta la verità della sua esistenza, dal racconto del peccato originale nella Gen (il serpente antico) fino al grande drago rosso nell’Ap. Tutta la vi-ta di Gesù è uno scontro diretto con il demonio: dalle tentazioni nel deserto, fino all’Ora delle tenebre nella Passione. Sia chiaro: il demonio, per quanto intelligente, astuto e potente per la sua natura angelica, non è nulla dinanzi all’onnipotenza infinita dell’unico Dio e Signore di ogni cosa! E nulla potrebbe contro gli uomini se essi non gli si consegnassero liberamente con il peccato: ne abbiamo l’esempio più bello in Maria Immacolata contro cui nulla può Satana. Questi spiriti ribelli, mantenendo la natura angelica, alimentano il loro odio verso Dio scagliandosi contro ciò che Dio più ama: l’uomo. Attraverso la sua azione ordinaria e straordinaria, il Demonio tenta di distruggere il tempio santo di Dio che siamo noi, redenti dal Sangue di Gesù. L’opera compiuta da Cristo è la sua rovina più grande, col suo sacrificio sulla Croce ha distrutto le opere del Maligno. Tale opera continua per mezzo dello Spirito Santo, nella Chiesa, attraverso la grazia sacramentale e la Parola.

Preghiamo

Ispira nella tua paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera, perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto. Per il nostro Signore Gesù…

 

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