La scena del Battesimo di Gesù culmina in una teofania (mani-festazione di Dio). Si rivela il mistero della Trinità: il Figlio che riceve il battesimo; lo Spirito Santo, che discende sopra di lui in figura di colomba; e il Padre che dà testimonianza della Persona del proprio Figlio.
La presente teofania mette in evidenza “che si aprì il cielo, cioè il mondo del divino irruppe nel mondo dell’umano in Gesù e attraverso Gesù. E questo, perché egli è il Figlio di Dio, che deve inaugurare sulla terra il suo regno. Per conseguenza, Dio si compiace di lui” (Commento della Bibbia Liturgica).
Gesù, prima di salire al Padre, manderà gli apostoli a battezzare tutte le nazioni nel nome della Santissima Trinità: “E Gesù, avvicinatosi, disse loro: «… Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»” (Mt 28,19).
Gesù conferendo agli apostoli e ai loro successori il potere di battezzare, dona loro il potere di accogliere gli uomini nella Chiesa, aprendo loro il cammino della salvezza personale.
Anche per il cristiano, nel giorno del suo Battesimo, avviene quanto è accaduto a Gesù sulle rive del fiume Giordano: “Se hai una pietà sincera, anche sopra di te scenderà lo Spirito Santo e udrai la voce del Padre che dall’alto dice: «Questi non è il Figlio mio, ma ora, dopo aver ricevuto il Battesimo, è diventato mio figlio»” (San Cirillo di Gerusalemme).
Antifona d’ingresso
Dopo il battesimo di Gesù si aprirono i cieli, e come colomba lo Spirito di Dio si fermò su di lui, e la voce del Padre disse: “Questo è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”. (cfr Mt 3,16-17)
Colletta
Padre onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli, rinati dall’acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Oppure:
O Padre, il tuo unico Figlio si è manifestato nella nostra carne mortale, concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di essere interiormente rinnovati a sua immagine. Egli è Dio e vive e regna…
Oppure:
Padre d’immensa gloria, tu hai consacrato con potenza di Spirito Santo il tuo Verbo fatto uomo, e lo hai stabilito luce del mondo e alleanza di pace per tutti i popoli; concedi a noi che oggi celebriamo il mistero del suo battesimo nel Giordano, di vivere come fedeli imitatori del tuo Figlio prediletto, in cui il tuo amore si compiace. Egli è Dio…
Prima Lettura Is 42,1-4.6-7
Ecco il mio servo di cui mi compiaccio.
«In questo poema, il servo è presentato come un profeta, oggetto di una missione e di una predestinazione divina, animato dallo Spirito per insegnare a tutta la terra con discrezione e fermezza malgrado le opposizioni. Ma la sua missione supera quella degli altri profeti, poiché egli stesso è alleanza e luce e compie un’opera di liberazione e di salvezza. L’elezione del servo è accompagnata da un’effusione dello Spirito, come per i capi carismatici dei tempi antichi» (Bibbia di Gerusalemme).
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto di cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui; egli porterà il diritto alle nazioni. Non griderà né alzerà il tono, non farà udire in piazza la sua voce, non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità. Non verrà meno e non si abbatterà, finché non avrà stabilito il diritto sulla terra, e le isole attendono il suo insegnamento. Io, il Signore, ti ho chiamato per la giustizia e ti ho preso per mano; ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo e luce delle nazioni, perché tu apra gli occhi ai ciechi e faccia uscire dal carcere i prigionieri, dalla reclusione coloro che abitano nelle tenebre». Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 28 (29)
Questo Salmo annuncia “la grazia del Vangelo che sarà diffusa tra tutte le genti” (Eusebio).
Rit. Il Signore benedirà il suo popolo con la pace.
Date al Signore, figli di Dio,
date al Signore gloria e potenza.
Date al Signore la gloria del suo nome,
prostratevi al Signore nel suo atrio santo. Rit.
La voce del Signore è sopra le acque,
il Signore sulle grandi acque.
La voce del Signore è forza,
la voce del Signore è potenza. Rit.
Tuona il Dio della gloria,
nel suo tempio tutti dicono: «Gloria!».
Il Signore è seduto sull’oceano del cielo,
il Signore siede re per sempre. Rit.
Seconda Lettura At 10,34-38
Dio consacrò in Spirito Santo Gesù di Nàzaret.
“Il discorso che Pietro rivolge a Cornelio è una sintesi della trama evangelica: la predicazione del Battista, il battesimo di Gesù, il suo ministero pubblico segnato dalla lotta contro il male, la crocifissione, la risurrezione, le apparizioni pasquali ai discepoli e la missione al mondo. È l’annuncio che i primi predicatori proclamavano suscitando conversioni a Cristo, ed è lo schema su cui è costruito il Vangelo di Marco” (Bibbia Via Verità e Vita).
Dagli Atti degli Apostoli
In quei giorni, Pietro prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenza di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga. Questa è la Parola che egli ha inviato ai figli d’Israele, annunciando la pace per mezzo di Gesù Cristo: questi è il Signore di tutti. Voi sapete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, cominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui».
Parola di Dio.
Canto al Vangelo cfr Mc 9,7
Alleluia, alleluia.
Si aprirono i cieli e la voce del Padre disse: «Questi è il Figlio mio, l’a-mato: ascoltatelo!».
Alleluia.
Vangelo Mt 3,13-17
Appena battezzato, Gesù vide lo Spirito di Dio venire su di lui.
“L’epifania divina ha come elemento decisivo la proclamazione di Gesù come «Figlio amato» di Dio e come Messia e profeta, sul quale viene effuso lo Spirito divino. Gesù si sottomette al battesimo di Giovanni in cui riconosce una pratica voluta da Dio, preparazione ultima dell’era messianica; intende soddisfare, così, la «giustizia» salvifica di Dio che presiede al piano della salvezza. Lo Spirito che aleggiava sulle acque della prima creazione, appare qui, all’inizio della nuova creazione: da una parte unge Gesù per l’opera messianica che egli stesso ormai dirigerà, dall’altra santifica l’acqua e prepara il battesimo cristiano” (Bibbia di Gerusalemme).
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Parola del Signore.
Preghiera dei Fedeli (proposta)
Fratelli e sorelle, il battesimo di Gesù ricorda a tutti noi il nostro battesimo, quando anche a noi Dio disse: «Tu sei il mio amato figlio, oggi ti faccio nascere alla mia vita divina». Preghiamo perché il Signore ci dia la forza di vivere questa nostra vita cristiana e diciamo:
Rinnova la nostra vita, Signore!
– Per la Chiesa: proclami con gioia che Gesù è il Salvatore del mondo, salvezza di tutti gli uomini. Preghiamo. Rit.
– Per i cristiani che hanno abbandonato la vita cristiana: Dio li aiuti a rinascere alla vita nuova che Cristo ci ha portato. Preghiamo. Rit.
– Per tutti i cristiani: le nubi che si sono aperte su Gesù nel momento del battesimo ricordino a tutti che stiamo vivendo il tempo della riconciliazione tra Dio e gli uomini, il tempo in cui Dio è nostro Padre. Preghiamo. Rit.
– Per la nostra comunità: lo Spirito Santo che in forma di colomba scese su Gesù, scenda ancora su di noi, ricostruendo ciò che è distrutto e portandoci la vita nuova di figli di Dio. Preghiamo. Rit.
– Per tutti noi: l’Eucaristia che celebriamo insieme, consolidi in ciascuno la grazia del battesimo, e ci renda più fedeli alla nostra vocazione di figli amati da Dio. Preghiamo. Rit.
Celebrante
Padre, nel battesimo sul fiume Giordano hai detto a Gesù: «Tu sei il mio figlio prediletto», e nel nostro battesimo hai ripetuto queste parole a ciascuno di noi. Aiutaci a vivere da «figli di Dio» per testimoniare al mondo la gioia di avere incontrato Gesù Salvatore. Lui che è Dio e…
Preghiera sulle offerte
Ricevi, o Padre, i doni che la Chiesa ti offre, celebrando la manifestazione del Cristo tuo diletto Figlio, e trasformali per noi nel sacrificio perfetto, che ha lavato il mondo da ogni colpa. Per Cristo nostro…
Prefazio
È veramente cosa buona e giusta,/nostro dovere e fonte di salvezza,/rendere grazie sempre e in ogni luogo/a te, Signore, Padre santo, Dio /onnipotente ed eterno./Nel battesimo di Cristo al Giordano/tu hai operato segni prodigiosi/per manifestare il mistero del nuovo lavacro:/dal cielo hai fatto udire la tua voce,/perché il mondo credesse/che il tuo Verbo era in mezzo a noi;/con lo Spirito che si posava su di lui come colomba/hai consacrato il tuo Servo/con unzione sacerdotale, profetica e regale,/perché gli uomini riconoscessero in lui il Messia,/inviato a portare ai poveri il lieto annunzio./E noi, uniti alle potenze dei cieli,/con voce incessante proclamiamo la tua lode: Santo…
Antifona alla comunione
Questa è la testimonianza di Giovanni: “Io l’ho visto, e ho attestato che egli è il Figlio di Dio”. (Gv 1,32.34)
Oppure:
Giovanni disse: “Io ho bisogno d’essere battezzato da te e tu vieni da me?”. “Lascia fare per ora” gli rispose Gesù, “poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. (Mt 3,14-15)
Preghiera dopo la comunione
Dio misericordioso, che ci hai nutriti alla tua mensa, concedi a noi tuoi fedeli di ascoltare come discepoli il tuo Cristo, per chiamarci ed essere realmente tuoi figli. Per Cristo nostro Signore.
Approfondimento
Vangelo secondo Matteo – I primi scrittori cristiani consideravano questo libro il primo dei Vangeli sinottici. Oggi questa tesi è considerata senza reale fondamento.
Da una lettura approfondita del Vangelo si può arguire che l’autore deve essere un maestro cristiano, profondo conoscitore della sacra Scrittura. Si ritiene che il primo Vangelo sia quello di Marco e che Matteo abbia utilizzato Marco come una delle fonti principali, insieme a una raccolta di detti di Gesù nota come Q (dal tedesco Quelle, fonte).
Forse è stato scritto in Palestina o in un altro centro paleocristiano, forse nella città di Antiochia. Quanto alla data, dovrebbe essere dopo il 70, forse intorno all’anno 80 o 85.
Il Vangelo secondo Matteo, analogamente alla torah, sarebbe costruito intorno a cinque libri, ciascuno dei quali conterrebbe una sezione narrativa e una discorsiva. Questa suddivisione è la più tradizionale. Lo schema sarebbe il seguente:
Prologo (1,1-2,23). Traccia la genealogia di Gesù. Parte da Abramo per arrivare, attraverso il re Davide, a Giuseppe “lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù”. Segue il racconto della nascita, della visita dei Magi, della fuga in Egitto della santa Famiglia per sfuggire al massacro dei bambini maschi voluto da Erode il Grande, re di Giudea, e del suo ritorno dall’Egitto dopo la morte di questi.
I – La promulgazione del regno dei cieli (3,1-7,29). Introdotto dalla predicazione di Giovanni Battista, contiene il primo grande insegnamento: il discorso della montagna (5,1-7,29), in cui vengono trattati cinque temi principali: 1. quale spirito deve animare i figli del regno (5,3-48); 2. con quale spirito essi devono «perfezionare» le leggi e le pratiche del giudaismo (6,1-18); 3. il distacco dalle ricchezze (6,19-34); 4. le relazioni con il prossimo (7,1-12); 5. entrare nel regno con una scelta decisa e che si traduca in opere (7,13-27). Viene altresì annotato che Gesù insegnava “come uno che ha autorità” e non come gli scribi (7,29).
II – La predicazione del regno dei cieli (8,1-11,1). Include il discorso apostolico (10,5-42) e il mandato ai dodici discepoli di guarire e di predicare “alle pecore perdute della casa di Israele” (10,6).
III – Il mistero del regno dei cieli (11,2-13,52). Si descrive la crescente opposizione dei farisei. Gesù parla alla folla del regno “in parabole e non parlava ad essa se non in parabole” (13,34).
IV – La chiesa, primizia del regno dei cieli (13,53-18,35). Gesù denuncia la guida cieca e capziosa dei farisei.
V – L’avvento prossimo del regno dei cieli (19,1-25,46). I capitoli 24 e 25 contengono il discorso escatologico dove Gesù annuncia la distruzione del tempio e la sua venuta finale.
Epilogo – Passione e risurrezione (26,1-28,20). È il racconto drammatico della passione che si schiude alla gioia della risurrezione. Il Vangelo si conclude con il mandato di annunciare la buona novella a tutto il mondo e con la consolante promessa della presenza del Risorto in mezzo ai suoi fino alla fine dei tempi: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (28,20).
I temi più importanti, tra i tanti, sono la manifestazione di Gesù come Figlio di Dio e Figlio dell’uomo, la storia del regno di Dio e la vita cristiana. Anche per la sua struttura ordinata, già dall’anno 130, il Vangelo secondo Matteo era largamente diffuso e utilizzato dalla Chiesa.
Commento al Vangelo
Gesù venne da Giovanni, per farsi battezzare – Il battesimo di Gesù certamente avrà provocato delle difficoltà alla comunità cristiana.
Gesù aveva bisogno di ricevere il «battesimo di conversione per il perdono dei peccati» (Mc 1,4)? Certamente no (cfr Eb 4,14-15). Allora perché si è fatto battezzare da Giovanni? È Gesù a dare la risposta: «… poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia».
Giustizia è una parola che nella Sacra Scrittura ha un significato assai ricco. Si riferisce al piano che Dio, nella sua sapienza e bontà, ha tracciato per la salvezza dell’uomo. Nel nostro caso diventa sinonimo di «volontà di Dio»; è come se Gesù avesse detto a Giovanni: «conviene che adempiamo tutto ciò che Dio ha stabilito».
Quindi, non perché bisognoso del battesimo di conversione per il perdono dei peccati, ma per la necessità di adempiere la volontà del Padre. Gesù mostra così fin dall’inizio un tratto particolare della sua missione: farsi obbediente alla volontà del Padre fino ad accettare l’umiliante supplizio della croce (cfr Fil 2,6-11; Gv 4,34). Gesù salva gli uomini con il suo sì totale, pieno, senza riserve al Padre, con la sua obbedienza, con il suo lasciarsi guidare dallo Spirito (cfr 2Cor 1,20).
Ma vi è un altro aspetto di questa salutare condiscendenza da parte di Gesù: sottoponendosi al battesimo di Giovanni manifesta apertamente la sua solidarietà con l’umanità peccatrice, che egli è venuto a redimere dai peccati.
Gesù ha appena ricevuto il battesimo, quando, lo Spirito Santo discende «come una colomba e venire sopra di lui». D’ora in poi, lo Spirito Santo diventerà l’unico Signore della storia umana e il vero attore della storia della salvezza. È lo Spirito a generare nel grembo verginale di una Donna la «Vita umana e divina» (cfr Lc 1,35).
È lo Spirito Santo, «soffio» ed energia creatrice di Dio che guidava i profeti (cfr Is 11,2; Gdc 3,10), a condurre l’amato del Padre nel deserto perché vincendo il diavolo venga riaperta definitivamente la via della salvezza ostruita dal peccato.
In figura di «lingue di fuoco», lo Spirito Santo, scende sugli Apostoli perché fecondino la terra e le donino la vita eterna (At 2,4). Come fuoco d’amore, lo Spirito Santo, scende sui pagani perché tutti gli uomini imparino ad amarsi e a stimarsi vicendevolmente. Nella «pienezza del tempo» (Gal 4,4), in Cristo Gesù, sono scomparse le distinzioni di razza, di religione, di cultura e di classe sociale, che dividevano il genere umano dopo la colpa: Gesù «infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimi-cizia» (Ef 2,20). Lo Spirito Santo, aprendo ai pagani le porte del regno di Dio, porge a tutti gli uomini il dono della comunione e della condivisione.
Gli uomini, battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (cfr Mt 28,19), secondo la parola di Gesù, diventano dimora, casa, tabernacolo della Santa, Una e Indivisa Trinità: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui… Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?» (Gv 14,23; 1Cor 3,16).
Come nella concezione di Gesù tutto deriva dalla potenza dello Spirito Santo, così è lo Spirito Santo a portare a compimento nell’uomo, ri-creato nelle acque del battesimo (2Cor 5,17), il progetto del Padre: «… quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo… noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore» (Rm 8,29; 2Cor 3,18).
Subito dopo, la voce del Padre svela agli uomini lì presenti il “miste-ro” di Gesù: Egli è il Figlio, l’Unigenito, l’amato nel quale il Padre ha posto il suo compiacimento.
Nella cornice maestosa del Battesimo di Gesù vengono aperti «gli occhi dei ciechi» (Is 42,7) perché possano contemplare il mistero della santa Trinità: Gesù, Dio-Uomo; lo Spirito Santo, consacratore divino; il Padre, rivelatore del Figlio.
Riflessione
Vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba – Questa festa, oggi, è memoria del nostro battesimo, segno sensibile, efficace, indelebile che trasmette e trasfonde la vita personale di Cristo. Esso «significa e opera la morte al peccato e l’ingresso nella vita della SS. Trinità attraverso la configurazione al mistero pasquale di Cristo» (CCC 1239).
Nel battesimo opera la SS. Trinità: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito santo» (Mt 28,19). Il Padre nel battesimo genera i figli di adozione (LG 11), con una filiazione adottiva che è simile e partecipe alla filiazione che il Cristo ha dal Padre. I «fedeli nel battesimo della fede sono stati fatti veramente figli di Dio e compartecipi della natura divina» (LG 40). È «lui infatti che ci ha liberati dal potere delle tenebre e ci ha trasferiti nel regno del suo Figlio diletto» (Col 1,13).
Il Figlio partecipa il germe della sua vita personale. È la trasfusione di nuova vita, una rigenerazione piena, divina. Cristo Gesù è il generante: «Quando uno battezza, è Cristo stesso che battezza» (SC 7).
Gesù Cristo incorpora a sé il battezzato, lo introduce nel suo regno, lo ammette nella sua corporeità mistica, lo fa suo consanguineo, lo rende conforme a lui, lo trasforma e lo riveste con la sua personalità: «Quanti siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo» (Gal 3,27).
Lo Spirito Santo compie la concezione dei nuovi figli di Dio: «Infatti i credenti in Cristo, essendo stati rigenerati non di seme corruttibile, ma di uno incorruttibile, che è la parola del Dio vivo, non dalla carne ma dall’acqua e dallo Spirito Santo» (LG 9), sono «concepiti ad opera dello Spirito Santo e nati da Dio» (LG 64).
Lo Spirito Santo li inabita, prende possesso del loro cuore, della loro mente, delle loro azioni e li consacra a Dio (LG 10; 44). Inabitati, posseduti dallo Spirito Santo diventano realmente santi: «I seguaci di Cristo, […], nel battesimo della fede sono stati fatti veramente figli di Dio e compartecipi della natura divina, e perciò realmente santi» (LG 40).
Nel credente battezzato la garanzia dell’eredità eterna è data dalla presenza dello Spirito Santo: «In Cristo […] avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità» (Ef 1,13-14). Alla divina azione della santissima Trinità si associa l’apostolica azione della Chiesa «una e santa» (Credo). La Chiesa, per l’azione dello Spirito Santo vivo e vivificante, coopera con il Padre e con il Figlio per far nascere con il battesimo nuovi figli: gli uomini sono «incorporati nella Chiesa con il battesimo» (LG 11). Ecco la dimensione comunitaria ed ecclesiale del battesimo.
Con il battesimo i cristiani iniziano ad essere «la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato» (1Pt 2,9). Tanta è la grandezza e la dignità del Battezzato!
Il battesimo non è rimozione di sporcizia del corpo (1Pt 3,21) – Ma è pur vero che un po’ di sporcizia è rimasta attaccata alla pelle.
La malizia – al dire di san Giovanni Crisostomo – non deriva dalla natura, ma dalla volontà, sopra tutto quando essa non è plasmata, illuminata dallo Spirito Santo. La vera dignità dell’uomo sta in questa illuminazione interiore. Che ne abbiamo fatto di questa Luce?
Forse in questo giorno malvagio (Ef 6,13) è tempo di risvegliare il Dono, di riaccendere la Luce, di riprendere con maggiore entusiasmo il lavoro per la giustizia, di riacquistare la fermezza nel fare il bene e respingere il male, di riaccendere il fuoco dell’apostolato per portare la salvezza fino agli estremi confini del mondo.
Il non mercanteggiare la nostra dignità di figli di Dio, la nostra volontà di essere operatori di salvezza e costruttori di un mondo pacifico… tutto dovrebbe essere naturale derivazione dal fatto che nel battesimo siamo stati ricolmati dello Spirito Santo…, ma veramente è così? Ne siamo consapevoli?
La pagina dei Padri
Il nostro Battesimo – Cromazio d’Aquilea: Quando nostro Signore si è degnato di ricevere il Battesimo, lo Spirito Santo scese su di lui in forma di colomba e si udì la voce del Padre che diceva: “Questi è il Figliolo mio diletto in cui mi sono compiaciuto” (Mt 3,17).
Oh, che grande mistero in questo Battesimo celeste! Il Padre si fa sentire dal cielo, il Figlio appare sulla terra, lo Spirito Santo si manifesta sotto forma di colomba: non si può parlare infatti di vero Battesimo, né di vera remissione dei peccati dove non sia la verità della Trinità, né si può concedere la remissione dei peccati ove non si creda alla Trinità perfetta. L’unico e vero Battesimo è quello della Chiesa, che è dato una sola volta: in esso veniamo immersi un’unica volta e ne usciamo puri e rinnovati; puri perché ci liberiamo dalla sozzura dei peccati, rinnovati perché risorgiamo a nuova vita, dopo aver deposto la decrepitezza del peccato. Questo lavacro del Battesimo rende l’uomo più bianco della neve, non nella pelle del suo corpo, ma nello splendore del suo spirito e nel candore della sua anima. I cieli pertanto si aprirono al Battesimo del Signore, per mostrare che il lavacro della rigenerazione spalanca ai credenti il regno dei cieli, secondo quella sentenza del Signore: “Nessuno, se non rinasce dall’acqua e dallo Spirito Santo, può entrare nel regno dei cieli” (Gv 3,5). Vi entra dunque chi rinasce e chi non trascura di custodire la grazia del proprio Battesimo; e così, per contro, non vi entra chi non sia rinato. Poiché nostro Signore era venuto a donare un nuovo Battesimo per la salvezza del genere umano e per la remissione di tutti i peccati, si degnò di ricevere egli stesso per primo il Battesimo, non per deporre i peccati, lui che non aveva commesso peccato, ma per santificare le acque del Battesimo allo scopo di cancellare i peccati di tutti i credenti rinati nel Battesimo. Egli dunque fu battezzato nelle acque, perché noi fossimo lavati di ogni nostro peccato per mezzo del Battesimo.