Dicembre, meditazioni

9 Dicembre 2019

9 Dicembre 2019 – Lunedì, II del Tempo di Avvento

(Is 35,1-10; Sal 84[85]; Lc 5,17-26)

I Lettura: Nella prima lettura, tratta dal libro di Isaìa, il profeta annuncia la gioia della liberazione al popolo che è in esilio. Quando il Messia nascerà, si rallegreranno il deserto e la terra arida, la steppa fiorirà, tutti vedranno la gloria del nostro Dio.

Vangelo: La sicurezza e la naturalezza con le quali Gesù concede al paralitico il perdono dei suoi peccati porta gli osservatori a chiedersi chi è. Egli appare loro come un impostore che ha l’audacia di pretendere di detenere l’autorità divina. Gesù non risponde alla loro domanda lanciandosi in spiegazioni teoriche, ma agendo, cioè guarendo il paralitico: libera dalle sofferenze e dalla solitudine, fa uscire dall’ombra e dalle tenebre per condurre alla luce.

Oggi abbiamo visto cose prodigiose – Dal Vangelo secondo Luca

Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

Dio non si dimentica dell’uomo – CCC 30: «Gioisca il cuore di chi cerca il Signore» (Ps 105,3). Se l’uomo può dimenticare o rifiutare Dio, Dio però non si stanca di chiamare ogni uomo a cercarlo perché viva e trovi la felicità. Ma tale ricerca esige dall’uomo tutto lo sforzo della sua intelligenza, la rettitudine della sua volontà, «un cuore retto» ed anche la testimonianza di altri che lo guidino nella ricerca di Dio. «Tu sei grande, Signore, e ben degno di lode; grande è la tua potenza e la tua sapienza incalcolabile. E l’uomo vuole lodarti, una particella del tuo creato che si porta attorno il suo destino mortale, che si porta attorno la prova del suo peccato e la prova che tu resisti ai superbi. Eppure l’uomo, una particella del tuo creato, vuole lodarti. Sei tu che lo stimoli a dilettarsi delle tue lodi, perché ci hai fatti per te e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te».

Forze che escono dal corpo di Cristo – CCC 1115-1116: Le parole e le azioni di Gesù nel tempo della sua vita nascosta e del suo ministero pubblico erano già salvifiche. Esse anticipavano la potenza del suo mistero pasquale. Annunziavano e preparavano ciò che egli avrebbe donato alla Chiesa quando tutto fosse stato compiuto. I misteri della vita di Cristo costituiscono i fondamenti di ciò che, ora, Cristo dispensa nei sacramenti mediante i ministri della sua Chiesa, poiché «ciò che […] era visibile nel nostro Salvatore è passato nei suoi sacramenti». «Forze che escono» dal corpo di Cristo, sempre vivo e vivificante, azioni dello Spirito Santo operante nel suo corpo che è la Chiesa, i sacramenti sono i «capolavori di Dio» nella Nuova ed eterna Alleanza.

Dio padre e misericordioso – CCC 270-271: Dio è Padre onnipotente. La sua paternità e la sua potenza si illuminano a vicenda. Infatti, egli mostra la sua onnipotenza paterna attraverso il modo con cui si prende cura dei nostri bisogni; attraverso l’adozione filiale che ci dona («Sarò per voi come un padre, e voi mi sarete come figli e figlie, dice il Signore onnipotente»: 2Cor 6,18); infine attraverso la sua infinita misericordia, dal momento che egli manifesta al massimo grado la sua potenza perdonando liberamente i peccati. L’onnipotenza divina non è affatto arbitraria: «In Dio la potenza e l’essenza, la volontà e l’intelligenza, la sapienza e la giustizia sono una sola ed identica cosa, di modo che nulla può esserci nella potenza divina che non possa essere nella giusta volontà di Dio o nella sua sapiente intelligenza».

Gesù perdona i peccati – CCC 594: Gesù ha compiuto azioni, quale il perdono dei peccati, che lo hanno rivelato come il Dio Salvatore. Alcuni Giudei, i quali non riconoscevano il Dio fatto uomo, ma vedevano in lui «un uomo» che si faceva Dio, l’hanno giudicato un bestemmiatore.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa

Gesù usa misericordia a chi ha fede – “Se, di fatto, al paralitico che mancava di fede [cfr Mt 9,2], ma a causa delle fiduciosa speranza dimostrata dai suoi portantini che lo hanno calato dinanzi a Te, nella tua compassione, Tu hai usato misericordia, quanto di più la tua onnipotente parola sarà capace di purificare il mio corpo pieno di infermità, io che verso di Te grido nei sospiri!… Tu sei capace, o Misericordioso, di operare anche qui meraviglie con la tua potenza che è per sempre, dicendo: Sii risollevato dalla rovina della tua anima [cfr Mc 5,34], oppure: Ti sono rimessi i tuoi peccati [Mt 9,2], o ancora: Va’ in pace, sei purificato dai tuoi peccati [cfr Lc 7,50]” (Gregorio di Narek).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia

«Oggi abbiamo visto cose prodigiose». Oggi ci soffermiamo sulla lode. La Prima Lettura è tutta un invito all’esultanza: «Si rallegrino il deserto e la terra arida, esulti e fiorisca la steppa… sì, canti con gioia e con giubilo». E come non rallegrarci ed esultare, come può non darsi al giubilo il nostro cuore, come può la nostra anima non unirsi al Magnificat di Maria! Se tutto questo lo aveva fatto Maria solo perché aveva accolto e creduto alla Parola del Signore, se tutto questo lo aveva fatto il Battista solo perché sua madre aveva sentito il saluto di Maria, se tutto questo facevano le folle solo perché vedevano un paralitico rialzarsi e incamminarsi verso casa col lettuccio sottobraccio, quanto più dovremmo fare tutto questo, e molto di più, noi che abbiamo assistito a cose più grandi, abbiamo creduto a miracoli inauditi! Come possiamo trattenere la gioia nel saperci redenti, salvati dal sacrificio di Cristo, guariti dalle sue Piaghe, acquistati dal suo Sangue versato per noi? Come possiamo ancora dare spazio alla tristezza quando i nostri occhi sono pieni di Dio, non solo la nostra anima ma lo stesso nostro corpo, nutrito e saziato dal Corpo Eucaristico di Gesù? Perché ricercare ancora miracoli e prodigi quando ad ogni confessione avviene il miracolo più bello che la Misericordia divina potesse inventarsi? Sì, si danzi e si gioisca perché anche oggi abbiamo visto i suoi prodigi, perché una via santa è stata aperta innanzi a noi.

Preghiamo

Salga a te, o Padre, la preghiera del tuo popolo, perché nell’attesa fervida e operosa si prepari a celebrare con vera fede il grande mistero dell’incarnazione del tuo unico Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te…

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