Dicembre, meditazioni

6 Dicembre 2019

6 Dicembre 2019 – Venerdì, I del Tempo di Avvento – San Nicola (Memoria)

(Is 29,17-24; Sal 26[27]; Mt 9,27-31)

I Lettura: Isaìa continua a rivolgersi al popolo con parole di conforto e speranza. La liberazione tanto agognata è vicina e la luce tornerà a splendere nei cuori avvolti dalle tenebre. La prova finora subìta sarà solo un lontano ricordo: al suo posto spunteranno i frutti di salvezza. Israele imparerà da questa la lezione e tornerà a Dio ricco di misericordia.

Vangelo: Gesù non sembra curarsi dei due ciechi, non risponde subito alla loro supplica. Ma loro non si arrendono, la perseveranza è uno dei segni della fede. Il miracolo avviene nell’intimità di una “casa”, segno della Chiesa in cui il Risorto continua ad operare guarigioni. I ciechi possono ora avvicinarsi a Gesù e ricevere quella grazia che lungo tutto il cammino hanno chiesto con fiducia: “si aprirono loro gli occhi”.

Gesù guarisce due ciechi che credono in lui – Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

Avvenga per voi secondo la vostra fede – Catechismo degli Adulti 190: Gesù di Nàzaret mostra il suo stile inconfondibile anche nel fare miracoli. Coerente con la sua missione di Messia-Servo, fermo nel respingere le tentazioni della ricchezza, del successo e del dominio, non si serve mai del miracolo per il proprio interesse personale, ad esempio per alleviare la propria fame, sete, stanchezza. Rifiuta le richieste di miracoli spettacolari, che costringano a credere. Proibisce ai malati, che ha risanato, di fare pubblicità. Rimprovera chi con il miracolo vorrebbe punire i recalcitranti e i ribelli, come talvolta era avvenuto nell’Antico Testamento. Si difende alla maniera dei deboli, nascondendosi davanti ai nemici. Non scende dalla croce, quando nell’ora suprema gli avversari lo sfidano con ingiuriosa ironia: «Ha salvato altri, non può salvare se stesso! Il Cristo, il re d’Israele, scenda ora dalla croce, perché vediamo e crediamo» (Mc 15,31-32).Gesù come insegna con autorità, così compie i miracoli con autorità, a nome proprio: «Io ti dico» (Mc 5,41); «Ti ordino» (Mc 2,11). Agisce con naturalezza, senza sforzo e senza alcuna preparazione; gli basta una semplice parola. Il risultato è istantaneo, sebbene i casi siano diversissimi: guarigione di lebbrosi, ciechi, sordomuti, paralitici, epilettici; risurrezione di morti; moltiplicazione di pani e pesci, trasformazione dell’acqua in vino, una pesca miracolosa, una tempesta sedata. Alla singolarissima autorità si unisce una sorprendente umanità e tenerezza: a volte interviene senza essere richiesto, per compassione; a volte non esita a infrangere le prescrizioni della legge, guarendo in giorno di sabato o toccando i lebbrosi e i morti.

Gesù esaudisce la preghiera – CCC 2616: La preghiera a Gesù è già esaudita da lui durante il suo ministero, mediante segni che anticipano la potenza della sua morte e della sua risurrezione: Gesù esaudisce la preghiera di fede, espressa a parole (dal lebbroso; da Giairo; dalla Cananea; dal buon ladrone) oppure in silenzio (da coloro che portano il paralitico; dall’emoroissa che tocca il suo mantello; dalle lacrime e dall’olio profumato della peccatrice). La supplica accorata dei ciechi: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi» (Mt 9,27) o: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me» (Mc 10,47) è stata ripresa nella tradizione della Preghiera a Gesù: «Gesù, Cristo, Figlio di Dio, Signore, abbi pietà di me peccatore!». Si tratti di guarire le malattie o di rimettere i peccati, alla preghiera che implora con fede Gesù risponde sempre: «Va’ in pace, la tua fede ti ha salvato!». Sant’Agostino riassume in modo mirabile le tre dimensioni della preghiera di Gesù: «Prega per noi come nostro Sacerdote; prega in noi come nostro Capo; è pregato da noi come nostro Dio. Riconosciamo, dunque, in lui la nostra voce, e in noi la sua voce».

La luce della fede – Lumen Fidei 1: La luce della fede: con quest’espressione, la tradizione della Chiesa ha indicato il grande dono portato da Gesù, il quale, nel Vangelo di Giovanni, così si presenta: «Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre» (Gv 12,46). Anche san Paolo si esprime in questi termini: «E Dio, che disse: ‘Rifulga la luce dalle tenebre’, rifulge nei nostri cuori» (2Cor 4,6). Nel mondo pagano, affamato di luce, si era sviluppato il culto al dio Sole, Sol invictus, invocato nel suo sorgere. Anche se il sole rinasceva ogni giorno, si capiva bene che era incapace di irradiare la sua luce sull’intera esistenza dell’uomo. Il sole, infatti, non illumina tutto il reale, il suo raggio è incapace di arrivare fino all’ombra della morte, là dove l’occhio umano si chiude alla sua luce. […] A Marta, che piange per la morte del fratello Lazzaro, Gesù dice: «Non ti ho detto che, se credi, vedrai la gloria di Dio?» (Gv 11,40). Chi crede, vede; vede con una luce che illumina tutto il percorso della strada, perché viene a noi da Cristo risorto, stella mattutina che non tramonta.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa

«Se una donna incinta fosse chiusa in carcere, e ivi desse alla luce un figlio da allevare e far crescere in carcere. Se sua madre gli parla del sole, della luna, delle stelle, dei monti e dei prati, degli uccelli volanti, dei cavalli trottanti, egli, che non conosce se non le tenebre del carcere, ode che tutto ciò esiste, ma non conoscendole per esperienza diffida della loro vera esistenza. Così gli uomini nati nella cecità di questo loro esilio, quando odono che vi sono beni sommi e invisibili, dubitano della loro vera esistenza, perché conoscono direttamente solo queste povere realtà visibili tra cui sono nati. È avvenuto per questo che lo stesso Creatore delle cose visibili e invisibili, l’Unigenito del Padre, è venuto quaggiù per redimere il genere umano, e ha mandato nei nostri cuori lo Spirito Santo, perché ricevessimo da lui una nuova vita e credessimo in ciò che non possiamo conoscere ancora per esperienza. Tutti noi dunque, che abbiamo ricevuto questo spirito pegno della nostra eredità, non dubitiamo della vita di tali realtà invisibili. Ma chiunque non è ancora incrollabile in questa certezza, deve senz’altro prestare fede alle parole degli uomini più perfetti di lui, e credere a quelli che ormai, per dono dello Spirito Santo, esperimentano le realtà invisibili. Sarebbe sciocco infatti che quel fanciullo ritenesse che la madre mentisce parlandogli della luce, perché egli stesso null’altro conosce se non le tenebre del suo carcere» (San Gregorio Magno).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia

«“Avvenga per voi secondo la vostra fede”. E si aprirono loro gli occhi». Vegliamo e attendiamo il Signore che viene: egli, Luce del mondo, apre i nostri occhi alle realtà del cielo. Il sole splende sopra di noi e anche quando esso è offuscato da dense nubi non fa mancare la luce necessaria alla vista, il calore necessario alla vita. Il sole splende ma se stiamo chiusi in una casa con gli infissi ben serrati, non ne godremo mai la luce. Il sole splende ma se anche stiamo fuori ma con gli occhi chiusi, ci sembrerà sempre di stare al buio. Eppure saremo ugualmente raggiunti dal suo calore; la scienza ci confermerà la sua presenza attraverso tutti quei processi biochimici propri della natura. Così per Gesù: egli viene come luce ma se siamo ciechi non riusciremo a vederlo; egli guarisce la nostra cecità ma se non apriamo gli occhi alla fede rimarremo comunque al buio; egli splende per noi donandoci il calore dello Spirito Santo e il profumo della vita soprannaturale, ma se non usciamo dall’oscurità del nostro egoismo arriveremo perfino a negarne l’esistenza: non lo vedo e quindi non c’è! Cristo viene come luce ma, ieri come oggi, molti alla luce preferiscono le oscure tenebre del peccato.

Preghiamo

Padre santo, che nel Vescovo Nicola hai dato alla tua Chiesa un maestro di fede, invitto nel difendere la verità dagli assalti dell’errore e un pastore buono instancabile nel donarsi a tutti, dona una fede salva, e un amore aperto e generoso al tuo popolo che lo venera come protettore. Per il nostro…

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