meditazioni, settembre

30 Settembre 2019

30 Settembre 2019 – Lunedì, XXVI del Tempo Ordinario – San Girolamo (Memoria) – (Zc 8,1-8; Sal 101[102]; Lc 9,46-50)

I Lettura: “Questo brano del profeta Zaccarìa annuncia il ritorno della gloria di Dio nel Tempio di Gerusalemme, ricostruito e riconsacrato, dopo che il saccheggio dell’esercito babilonese lo aveva profanato nel 587. Adesso, dopo poco più di quarant’anni, grazie all’editto di Ciro, il popolo giudaico torna nella sua terra e ricomincia a vivere come un popolo libero. La parola ispirata dei profeti lo orienta e lo incoraggia nell’opera di ricostruzione” (E. Cuffaro).

Vangelo: La discussione dei discepoli, nell’ambiente giudaico, era d’obbligo e di grande importanza quando più uomini si venivano a trovare insieme. L’imbarazzo dei discepoli è dovuto dal fatto che essi comprendevano che tali discorsi erano contrari agli insegnamenti di Gesù.

Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande – Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande. Allora Gesù, conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande». Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

Chi infatti è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande – CCC 526: «Diventare come i bambini» in rapporto a Dio è la condizione per entrare nel Regno; per questo ci si deve abbassare, si deve diventare piccoli; anzi, bisogna «rinascere dall’alto» (Gv 3,7), essere generati da Dio per diventare figli di Dio.

Gesù è accolto dai fanciulli, dagli umili di cuore – CCC 570: L’ingresso di Gesù a Gerusalemme è la manifestazione dell’avvento del Regno che il Re-Messia, accolto nella sua città dai fanciulli e dagli umili di cuore, si accinge a realizzare con la pasqua della sua morte e risurrezione.

Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi – Nostra Aetate 5: Non possiamo invocare Dio come Padre di tutti gli uomini, se ci rifiutiamo di comportarci da fratelli verso alcuni tra gli uomini che sono creati ad immagine di Dio. L’atteggiamento dell’uomo verso Dio Padre e quello dell’uomo verso gli altri uomini suoi fratelli sono talmente connessi che la Scrittura dice: «Chi non ama, non conosce Dio» (1Gv 4,8). Viene dunque tolto il fondamento a ogni teoria o prassi che introduca tra uomo e uomo, tra popolo e popolo, discriminazioni in ciò che riguarda la dignità umana e i diritti che ne promanano. In conseguenza la Chiesa esecra, come contraria alla volontà di Cristo, qualsiasi discriminazione tra gli uomini e persecuzione perpetrata per motivi di razza e di colore, di condizione sociale o di religione. E quindi il sacro Concilio, seguendo le tracce dei santi apostoli Pietro e Paolo, ardentemente scongiura i cristiani che, «mantenendo tra le genti una condotta impeccabile» (1Pt 2,12), se è possibile, per quanto da loro dipende, stiano in pace con tutti gli uomini, affinché siano realmente figli del Padre che è nei cieli.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa

«Non cercare, col pretesto della tua nobiltà di nascita, di anteporti a qualcuno, e non considerare inferiore a te le donne meno nobili o quelle che sono nate in località meno celebri. La nostra religione non tiene conto delle persone e non guarda qual è la condizione degli uomini, ma il loro animo; uno lo classifica o schiavo o nobile, in base ai suoi costumi. In Dio esiste un unico concetto di libertà: il non essere schiavi dei peccati; e, sempre secondo lui, la nobiltà più alta è costituita dall’eccellenza delle virtù» (San Girolamo).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia

«In quel tempo, nacque una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande». Niente di nuovo sotto il sole, direbbe Qoèlet! Ancora di più dobbiamo convincerci che l’orgoglio è la radice di tutti i mali, il motore di tutti i peccati. L’orgoglio è stato alla base della prima ribellione a Dio: Lucifero e altri angeli non vollero servire più Dio, ritenendosi essi stessi idonei a prenderne il posto. Ed è facendo leva su questa stessa idea, una vera e propria fissazione, che Satana riesce a sedurre il cuore dei progenitori, spingendoli alla disobbedienza, convincendoli che mangiando del frutto proibito certamente sarebbero diventati come Dio! E da allora, a motivo del peccato originale, questa concupiscenza è rimasta nella natura ferita dell’uomo e si manifesta sotto le svariate sfumature del peccato ma contenente un unico obiettivo: disobbedire a Dio, ascoltando altri (i nostri diritti, la nostra coscienza ferita, il bisogno di autoaffermazione, di conservazione, gli istinti, senza escludere le tentazioni demoniache), facendosi legge a se stessi, spesso cercando giustificazioni per quietare la coscienza (siamo uomini, siamo fragili, e che devono dire gli altri, e se sono troppo buono poi se ne approfittano, ma in fondo così fan tutti…) e quindi, alla fine, mettendo se stessi e le proprie convinzioni al posto di Dio.

Preghiamo

O Dio, che hai dato al sacerdote san Girolamo una conoscenza viva e penetrante della Sacra Scrittura, fa’ che il tuo popolo si nutra sempre più largamente della tua parola, e trovi in essa una sorgente di vita. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

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