26 Settembre 2019 – Giovedì, XXV del T. Ordinario – (Ag 1,1-8; Sal 149; Lc 9,7-9)
I Lettura: “Il profeta Aggèo vive in quella fase della storia d’Israele in cui gli Israeliti, tornati nella Giudea dopo l’esilio babilonese, si ritrovano con l’arduo compito di ricostruire non solo la vita sociale, ma anche materialmente gli edifici demoliti dall’invasione dell’esercito babilonese; in particolare vengono riedificati le mura della città e il Tempio. Il profeta Aggèo è la voce ispirata che assicura ai rimpatriati il sostegno del favore divino” (Cuffaro).
Vangelo: A Erode giungono notizie di Gesù e nel suo cuore insorge l’inquietante domanda di chi lui sia. Non può essere certo Giovanni, lui stesso lo aveva fatto decapitare. E cercava di vederlo. Lo vedrà, ma ancora una volta non sarà capace di dare una risposta alla sua domanda.
Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose? – Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elìa», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo.
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa
Giovanni è risorto dai morti – CCC 523: San Giovanni Battista è l’immediato precursore del Signore, mandato a preparargli la via. «Profeta dell’Altissimo» (Lc 1,76), di tutti i profeti è il più grande e l’ultimo; egli inaugura il Vangelo; saluta la venuta di Cristo fin dal seno di sua madre e trova la sua gioia nell’essere «l’amico dello sposo» (Gv 3,29), che designa come «l’Agnello di Dio […] che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29). Precedendo Gesù «con lo spirito e la forza di Elia» (Lc 1,17), gli rende testimonianza con la sua predicazione, con il suo battesimo di conversione ed infine con il suo martirio.
Giovanni, l’ho fatto decapitare io… – Papa Francesco (Angelus, 23 giugno 2013): … ci sono tante persone, cristiani e non cristiani, che “perdono la propria vita” per la verità. E Cristo ha detto “io sono la verità”, quindi chi serve la verità serve Cristo. Una di queste persone, che ha dato la vita per la verità, è Giovanni il Battista [….] Giovanni è stato scelto da Dio per preparare la via davanti a Gesù, e lo ha indicato al popolo d’Israele come il Messia, l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo (cfr Gv 1,29). Giovanni ha consacrato tutto se stesso a Dio e al suo inviato, Gesù. Ma, alla fine, cosa è successo? È morto per la causa della verità, quando ha denunciato l’adulterio del re Erode e di Erodiade. Quante persone pagano a caro prezzo l’impegno per la verità! Quanti uomini retti preferiscono andare controcorrente, pur di non rinnegare la voce della coscienza, la voce della verità! Persone rette, che non hanno paura di andare controcorrente! E noi, non dobbiamo avere paura!
E cercava di vederlo – CCC 600: Tutti i momenti del tempo sono presenti a Dio nella loro attualità. Egli stabilì dunque il suo disegno eterno di «predestinazione» includendovi la risposta libera di ogni uomo alla sua grazia: «Davvero in questa città si radunarono insieme contro il tuo santo servo Gesù, che hai unto come Cristo, Erode e Ponzio Pilato con le genti e i popoli d’Israele per compiere ciò che la tua mano e la tua volontà avevano preordinato che avvenisse» (At 4,27-28). Dio ha permesso gli atti derivati dal loro accecamento al fine di compiere il suo disegno di salvezza.
La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa
Igiene del corpo e santificazione della Domenica: «Mi è stato riferito che uomini perversi vi vanno predicando che nessuno si deve lavare di domenica. Certo, se qualcuno vuol prendere il bagno solo per divertimento o voluttà, noi non glielo concediamo di farlo neppure in qualsiasi altro giorno. Ma se lo fa per necessità igienica, non glielo proibiamo neppure nel giorno del Signore. Infatti sta scritto: Nessuno odia la sua carne, ma la nutre e cura [Ef 5,29]; e sta scritto ancora: Non curate il vostro corpo per concupiscenza [Rm 13,14]. Colui che proibisce di curare il corpo se si tratta di concupiscenza, lo concede invece se si tratta di necessità igienica. Infatti, se di domenica fosse peccato lavare il corpo, non ci si dovrebbe, in quel giorno, neppure lavare la faccia. Se poi lo si concede a una parte del corpo, perché lo si nega – sempre che vi sia necessità – a tutto il corpo? Nel giorno del Signore bisogna astenersi dal lavoro terreno, e applicarsi in tutti i modi alla preghiera, così che, se in sei giorni si pecca per negligenza, se ne espia la colpa, con la preghiera, nel giorno in cui risorse il Signore» (Gregorio Magno).
Silenzio / Preghiera / La tua traccia
«Vi sembra questo il tempo di abitare tranquilli nelle vostre case ben coperte, mentre questa casa è ancora in rovina?». Oggi prendiamo spunto dalla Prima Lettura per fermarci a riflettere sulle parole che Dio rivolge al popolo. Dopo il ritorno dalla deportazione, gli israeliti trovarono le città distrutte. Si premurarono quindi di rimettere a posto le proprie case e di avviare la produzione agricola e la pastorizia. Il Signore li rimprovera per il fatto che avevano pensato solo alle loro cose e non a Dio e al suo Tempio. E ciò che muoverà a pianto la Vergine de La Salette, quando dice ai veggenti che il raccolto delle patate era marcito perché gli agricoltori invece di pregare lavorando, bestemmiavano il nome di Dio! Senza dilungarci troppo e andando al cuore della questione, chiediamoci francamente: io sto pensando a Dio o alle mie cose? Dio non vuole certo che tralasciamo le nostre cose e i nostri doveri, ma quanto tempo dedichiamo alla edificazione del suo regno? Non si tratta solo di desideri, sospiri e promesse, ma di tempo effettivo: fatiche, missioni, preghiera, testimonianze, studio… Come ci ricorda il salmista, spesso andiamo tardi a riposare e mangiamo pane di sudore, dimenticando che solo mettendo il regno di Dio al primo posto, tutto il resto ci sarà dato in sovrappiù (cfr Mt 6,33).
Preghiamo
O Dio, che nell’amore verso di te e verso il prossimo hai posto il fondamento di tutta la legge, fa’ che osservando i tuoi comandamenti meritiamo di entrare nella vita eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…