agosto, meditazioni

28 Agosto 2019

28 Agosto 2019 – Mercoledì, XXI del Tempo Ordinario – Sant’Agostino (Memoria) – (1Ts 2,9-13; Sal 138[139]; Mt 23,27-32) – I Lettura: “Paolo, come predicatore del vangelo, offre anche uno stile di vita nelle sue scelte personali e nel suo esempio quotidiano, al punto da poter affermare che il suo modo di vivere è parte integrante della sua evangelizzazione” (E. Cuffaro). Vangelo: Toccare un morto o una sepoltura significava rendersi impuri e per evitare ciò, sopra tutto per chi viaggiava di notte, era diventata prassi imbiancare i sepolcri in modo da renderli visibili. Nel rimprovero di Gesù, il “punto centrale del paragone è chiaro: contrapposizione tra l’esterno e l’interno. La malvagità dello spirito farisaico sta nel fatto che, col pretesto di osservare la legge, mirano a evitarne le esigenze più profonde” (Felipe Ramos).

Siete figli di chi uccise i profeti Dal Vangelo secondo Matteo: In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume. Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità. Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri, non saremmo stati loro complici nel versare il sangue dei profeti”. Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli di chi uccise i profeti. Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

Riflessione: «… all’esterno apparite giusti davanti alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia e di iniquità». Anche oggi il Vangelo continua a metterci dinanzi la terribile peste dell’ipocrisia e la facilità di esserne contagiati. Proprio ieri ci siamo soffermati sulla logica dell’apparire, come piaga dei nostri giorni: i nostri figli devono apparire sempre i primi, sempre belli, sempre perfetti; la nostra famiglia deve apparire senza difetti, unita e senza problemi; in ufficio dobbiamo apparire sempre sorridenti, truccati e inghirlandati da far invidia perfino alle vetrine di Natale. E così anche oggi Gesù sottolinea la necessità di dare priorità a ciò che davvero conta: essere giusti e non apparire tali; essere buoni e non solo sembrarlo; e così vale per tutte le altre virtù. Insegniamo ai nostri figli la generosità della condivisione? Pratichiamo e testimoniamo la virtù dell’umiltà (penso con orrore a quei genitori che immettono terribili veleni nel puro cuore dei loro figli, istigandoli contro compagni e amici, inducendoli a rispondere male, a non interessarsi degli ultimi, a segregare i diversi perché di un livello sociale o culturale diverso)? Ci sentiamo buoni ma insegniamo e pratichiamo l’iniquità, invochiamo misericordia ma viviamo da giustizialisti, ci professiamo peccatori ma siamo sempre pronti a scagliare pietre sui fratelli.

Santo del giorno: 28 Agosto – Sant’Agostino, Vescovo e dottore della Chiesa: Sant’Agostino nasce in Africa a Tagaste, nella Numidia – attualmente Souk-Ahras in Algeria – il 13 novembre 354 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Dalla madre riceve un’educazione cristiana, ma dopo aver letto l’Ortensio di Cicerone abbraccia la filosofia aderendo al manicheismo. Risale al 387 il viaggio a Milano, città in cui conosce sant’Ambro-gio. L’incontro si rivela importante per il cammino di fede di Agostino: è da Ambrogio che riceve il battesimo. Successivamente ritorna in Africa con il desiderio di creare una comunità di monaci; dopo la morte della madre si reca a Ippona, dove viene ordinato sacerdote e vescovo. Le sue opere teologiche, mistiche, filosofiche e polemiche – quest’ultime riflettono l’intensa lotta che Agostino intraprende contro le eresie, a cui dedica parte della sua vita – sono tutt’ora studiate. Agostino per il suo pensiero, racchiuso in testi come «Confessioni» o «Città di Dio», ha meritato il titolo di Dottore della Chiesa. Mentre Ippona è assediata dai Vandali, nel 429 il santo si ammala gravemente. Muore il 28 agosto del 430 all’età di 76 anni.

Preghiamo: Suscita sempre nella tua Chiesa, Signore, lo spirito che animò il tuo vescovo Agostino, perché anche noi, assetati della vera sapienza, non ci stanchiamo di cercare te, fonte viva dell’eterno amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

 

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