17 Luglio 2019 – Mercoledì, XV del Tempo Ordinario – (Es 3,1-6.9-12; Sal 102[103]; Mt 11,25-27) – I Lettura: Dio chiama Mosè ed egli si mette in ascolto. Ha udito il grido affranto del suo popolo e, vedendo la sua situazione disperata, pensa a Mosè come liberatore assicurandolo della Sua costante presenza. Vangelo: Gesù loda e onora il Padre con il cuore colmo di gioia per il grande dono della rivelazione. Essa viene accolta più facilmente dai “piccoli” e non dai sapienti, a causa della loro sufficienza.
Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli – Dal Vangelo secondo Matteo: In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».
Riflessione: «… il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava». Mosè è spettatore di una cosa mai vista: una fiamma avvolge un roveto ma questi non si consuma! Non immagina a cosa si stia avvicinando quando, per curiosità, decide di guardare meglio un tale spettacolo. Come può una fiamma ardere e non distruggere? Rimaniamo anche noi accanto a Mosè a contemplare questa meraviglia, e prepariamoci ad ascoltare la voce di Dio che parla al nostro cuore e ci dice: «Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Se dovrai attraversare le acque, sarò con te, i fiumi non ti sommergeranno; se dovrai passare in mezzo al fuoco, non ti potrà bruciare, poiché io sono il Signore, tuo Dio, il Santo di Israele, il tuo salvatore… Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo… Non temere, perché io sono con te» (Is 43,1-5). Come il roveto si lascia avvolgere dalle fiamme e queste non lo distruggono, anzi lo rendono luminoso e prodigioso, così la grazia dello Spirito Santo in noi: Dio non viene per consumarci, per trasformarci in altro, per annullarci. Egli vuole renderci un prodigio dinanzi alle genti, ci rende luce per il mondo, presenza del suo amore. Lasciamoci avvolgere dal suo amore e saremo amore.
Santo del giorno: 17 Luglio – Sant’Alessio Romanov, Zarevich di Russia e martire: Lo zarevich Alessio Nikolaevich Romanov, figlio dello zar Nicola II Alexandrovich Romanov e della zarina Alexandra Fedorovna, fu il quinto frutto di questo matrimonio, preceduto da quattro sorelle. Aleksej era malato di emofilia, ereditata dalla bisnonna Vittoria, regina d’Inghilterra. Proprio i tentativi di cura della malattia furono uno degli strumenti attraverso cui il monaco Rasputin, cui il bambino venne affidato, poté avere per lunghi anni una pesante influenza sulla famiglia imperiale russa. Alessio fu erede al trono imperiale russo sino al marzo del 1917, quando il padre abdicò in favore del proprio fratello Michele II. Insorgeva in quel tempo la rivoluzione bolscevica: l’intera famiglia Romanov fu esiliata ed infine trucidata la notte tra il 16 ed il 17 luglio 1918. I suoi resti mortali, come quelli della sorella Anastasia, non furono mai rinvenuti, forse perchè bruciati in seguito all’esecuzione. La canonizzazione del piccolo Alessio e dei suoi familiari, non quali veri e propri martiri, bensì annoverati tra “coloro che subirono la Passione”, è avvenuta il 19 ottobre 1981 ad opera della Chiesa Ortodossa Russa all’Estero ed infine il 15 agosto 2000 da parte del Patriarcato di Mosca.
Preghiamo: O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore Gesù Cristo…