16 Luglio 2019 – Martedì, XV del Tempo Ordinario – (Es 2,1-15; Sal 68[69]; Mt 11,20-24) – I Lettura: La madre di Mosè dovette nasconderlo a causa del comando che diede il faraone alle levatrici, cioè di dover sopprimere ogni figlio maschio degli Ebrei. Il nome Mosè significa “colui che è tratto dalle acque”. Mosè, da salvato, diventa salvatore del suo popolo. Una storia intrecciata di eventi complicati che inizialmente non sembra essere l’origine di un grande progetto divino. Vangelo: Tantissimi miracoli di Gesù caddero nel vuoto; diverse città come Corazìn e Betsàida rimasero incredule e non si convertirono. Questo atteggiamento di incredulità non può rimanere impunito; è un immenso dono d’amore che viene sciupato. Un grande amore come quello di Gesù non può rimanere indifferente dinanzi alla perdita di tante anime. Accogliere i miracoli e l’annuncio di Gesù consiste nel cambiare mentalità. Bisogna mettere in pratica quanto Lui ha insegnato
Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne e la terra di Sòdoma saranno trattate meno duramente di voi – Dal Vangelo secondo Matteo: In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».
Riflessione: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida!». Le parole di Gesù, che rimbombano oggi minacciose nel Vangelo proclamato, sono la chiara conseguenza di quanto affermato ieri: dov’è il peccato non vi è pace; dove regna il peccato non può regnare il Dio della pace; chi non vive nella pace non può essere buono a realizzare pace negli altri. La pace nasce dall’ascolto della Parola, dal farci plasmare dallo Spirito: è in Dio e solo in Dio che possiamo vivere e realizzare la pace in noi e intorno a noi. Altrimenti non saremo buoni né per noi (perché vivremo in continua agitazione e non gusteremo la pace di Dio), né per gli altri (perché saremo strumento di continui litigi e tensioni). Corazìn e Betsàida siamo noi che, visitati dalla Parola del Cristo, rimaniamo chiusi nel nostro egoismo e incapaci di spogliarci del peccato e di metterci a servizio di Dio e del prossimo. Gesù cammina per le nostre strade, come per le strade delle suddette città, ma il giudizio metterà in luce la distanza del nostro cuore dal Cuore di Dio e il conseguente giudizio. Pratichiamo la giustizia, impariamo dal Cristo l’obbedienza al Padre, costruiamo il regno di Dio nel mondo, e il giudizio si volgerà a misericordia: se viviamo in Dio non dobbiamo temere!
Santo del giorno: 16 Luglio – Beata Vergine Maria del Monte Carmelo: Il primo profeta d’Israele, Elia (IX sec. a.C.), dimorando sul Monte Carmelo, ebbe la visione della venuta della Vergine, che si alzava come una piccola nube dalla terra verso il monte, portando la pioggia e salvando Israele dalla siccità. In quella immagine tutti i mistici cristiani e gli esegeti hanno sempre visto la Vergine Maria, che portando in sé il Verbo divino, ha dato la vita e la fecondità al mondo. Un gruppo di eremiti, «Fratelli della Beata Vergine Maria del Monte Carmelo», costruirono una cappella dedicata alla Vergine sul Monte Carmelo. I monaci carmelitani fondarono, inoltre, dei monasteri in Occidente. Il 16 luglio del 1251 la Vergine, circondata da angeli e con il Bambino in braccio, apparve al primo Padre generale dell’Ordine, beato Simone Stock, al quale diede lo «scapolare» col «privilegio sabatino», ossia la promessa della salvezza dall’inferno, per coloro che lo indossano e la liberazione dalle pene del Purgatorio il sabato seguente alla loro morte.
Preghiamo: O Dio, che mostri agli erranti la luce della tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Per il nostro Signore Gesù Cristo…