luglio, meditazioni

10 Luglio 2019

10 Luglio 2019 – Mercoledì, XIV del Tempo Ordinario – (Gen 41,55-57; 42,5-7a.17-24a; Sal 32[33]; Mt 10,1-7) – I Lettura: I figli di Giacobbe che ignorano la vera identità di quel viceré egiziano sono pronti a offrire sé stessi in cambio e questo diventa il segno della loro conversione, essi che prima non avevano esitato a vendere il fratello Giuseppe. Una storia esemplare, quindi, dove il male e il bene s’intrecciano per lasciare il posto all’amore e al perdono. Come commentava sant’Ambrogio: «Che amore fraterno, che dolce paternità in Giuseppe: scusare anche il delitto di fratricidio dicendolo strumento della divina provvidenza e non dell’umana empietà!». Vangelo: Il numero dodici ricorda i dodici patriarchi delle tribù d’Israele e ci presenta i dodici discepoli come i capostipiti spirituali del popolo di Dio che Gesù sta per ricostituire. La principale missione dei Dodici è quella di essere i continuatori dell’opera di Gesù, quasi il prolungamento della sua persona. Nella loro identità e nella loro missione ogni cristiano deve scoprire il senso della propria vocazione. Il potere conferito ai dodici discepoli è quello di cacciare i demòni e guarire tutte le malattie ma il comando di predicare il vangelo del regno di Dio precede nell’ordine tutti gli altri e li supera per importanza.

Rivolgetevi alle pecore perdute della casa d’Israele Dal Vangelo secondo Matteo: In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità. I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì. Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».

Riflessione: «Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino». Abbiamo ieri contemplato la compassione di Gesù al vedere le folle stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Ed ecco che oggi vediamo la risposta del Cristo a tale situazione: l’istituzione e l’invio dei Dodici. Questo ci dice anzitutto una cosa: Dio non si ferma a piangere ma cerca subito risposte concrete e reali ai bisogni dell’uomo. E questa prima evidenza ci insegna come dobbiamo reagire noi cristiani dinanzi al male che constatiamo nel mondo, nelle nostre famiglie o nella nostra stessa vita: non basta accorgerci del male, non serve la denuncia fine a se stessa, non risolvo nulla lamentandomi; piuttosto devo entrare nel cuore del bisognoso, sentirne compassione appunto, e con l’aiuto dello Spirito Santo cogliere le possibili mosse da compiere. È quanto fa Gesù istituendo e inviando i Dodici. Essi sono la risposta concreta allo smarrimento delle folle. Quanto tempo sprechiamo in sterili lamenti; quanta aridità in quelle infinite tavole rotonde piene di parole, analisi e commenti ma privi di una qualsiasi iniziativa pratica! Dio è concretezza e tale deve essere il cristiano. E qui passiamo al secondo aspetto: i chiamati e gli inviati, oggi, siamo noi. Se il mondo è nelle tenebre, noi siamo la luce del mondo; se il mondo è senza senno, noi siamo il sale. Se il mondo è senza amore, noi, per grazia, siamo coloro che debbono portare la pace nei cuori.

Santo del giorno: 10 Luglio – Beato Pacifico: Fu uno dei compagni prediletti di san Francesco che gli impose il nome Pacifico. Dopo una vita mondana, iniziando un cammino di conversione, si mise al seguito di Francesco, che predicava a San Severino Marche. Era il 1212. Introdusse i francescani nella regione Franco – Belga nel 1217 che san Francesco si era riservata. Ritornato in Italia, Gregorio IX gli affidò nel 1227 la cura delle clarisse di Siena. Frate Elia lo invitò di nuovo, dopo il 1230, a dirigere la provincia della Francia settentrionale. Ricordato nel “Martirologio francescano” il 10 luglio.

Preghiamo: O Dio, che nell’umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l’umanità dalla sua caduta, donaci una rinnovata gioia pasquale, perché, liberi dall’oppressione della colpa, partecipiamo alla felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

 

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