29 Giugno 2019 – Sabato – Santi Pietro e Paolo Apostoli (Solennità) – (At 12,1-11; Sal 33[34]; 2Tm 4,6-8.17-18; Mt 16,13-19) – I Lettura: Erode Agrippa I diviene re di tutto Israele grazie all’imperatore Caligola, ma deve ancora acquistare la fiducia dei Giudei, per cui si schiera con i Farisei. Perseguita i cristiani e fa uccidere Giacomo. Ma Dio assiste la sua Chiesa che con fiducia prega per i suoi pastori ascoltando la loro supplica e agendo con potenza. II Lettura: La vita dell’Apostolo Paolo sta per giungere alla fine, il suo più grande gaudio in questo traguardo è l’aver mantenuto la fede. Vangelo: La sapienza è dono di Dio e partecipazione della sua vita. Pietro è reso degno di questo privilegio, per tale motivo Gesù lo proclama beato.
Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli – Dal Vangelo secondo Matteo: In quel tempo, Gesù, giunto nella regione di Cesarèa di Filippo, domandò ai suoi discepoli: «La gente, chi dice che sia il Figlio dell’uomo?». Risposero: «Alcuni dicono Giovanni il Battista, altri Elìa, altri Geremìa o qualcuno dei profeti». Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente». E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Riflessione: Giovanni Paolo II (Omelia, 29 giugno 1992): «Il Signore mi è stato vicino». Quante volte il Signore stette vicino a Pietro da quel momento in cui lo chiamò e gli cambiò il nome! In varie occasioni Gesù lo pose in evidenza tra gli altri Apostoli, ma al tempo stesso lo ammonì e lo rimproverò severamente. Tutti ricordiamo entrambi gli atteggiamenti. Ricordiamo anzitutto il rinnegamento di Pietro e lo sguardo di Cristo, che suscitò nell’Apostolo lacrime amare di contrizione. E poi quel colloquio sulla riva del lago di Tiberiade, quando il Risorto concesse a Pietro di professare per tre volte il suo amore, confermandogli anche per tre volte il mandato apostolico. Il Buon Pastore disse all’Apostolo convertito: «Pasci i miei agnelli… Pasci le mie pecorelle». E aggiunse: «…quando sarai vecchio un altro… ti porterà dove tu non vuoi. Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio» (Gv 21,15-19). Quel momento non era ancora arrivato, quando Pietro fu imprigionato da Erode in Gerusalemme, quando si stava preparando per lui la sentenza di morte. Allora ancora una volta «il Signore gli fu vicino» e lo strappò dalle mani di Erode e da tutto ciò che si attendeva il popolo (cfr. At 12,11). Quel momento doveva giungere molti anni più tardi, e non in Gerusalemme, ma a Roma sotto l’imperatore Nerone. Proprio oggi è il giorno in cui la Chiesa celebra la memoria annuale del suo martirio, del martirio di entrambi gli Apostoli: Pietro e Paolo. «Il Signore è stato vicino a loro». Come è stato vicino a Pietro e a Paolo conducendoli con la sua forza fino al martirio, così il Signore guida anche oggi la sua Chiesa sui sentieri della santità e dell’apostolato.
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa: Tu sei Pietro… – Benedetto XVI (Angelus, 29 Giugno 2010): La liturgia del giorno ripropone la professione di fede di Pietro nei confronti di Gesù: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente» (Mt 16,16). Non è una dichiarazione frutto di ragionamento, ma una rivelazione del Padre all’umile pescatore di Galilea, come conferma Gesù stesso dicendo: «né carne né sangue te lo hanno rivelato» (Mt 16,17). Simon Pietro è talmente vicino al Signore da diventare egli stesso una roccia di fede e d’amore su cui Gesù ha edificato la sua Chiesa e «l’ha resa – come osserva san Giovanni Crisostomo – più forte del cielo stesso» (Hom. in Matthæum 54, 2: PG 58,535). Infatti, il Signore conclude dicendo: «tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» (Mt 16,19). San Paolo […] con la Grazia divina ha diffuso il Vangelo, seminando la Parola di verità e di salvezza in mezzo ai popoli pagani. I due Santi Patroni di Roma, pur avendo ricevuto da Dio carismi diversi e missioni diverse da compiere, sono entrambi fondamenta della Chiesa una, santa, cattolica e apostolica, «permanentemente aperta alla dinamica missionaria ed ecumenica, perché inviata al mondo ad annunziare e testimoniare, attualizzare ed espandere il mistero di comunione che la costituisce»
Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente – Giovanni Paolo II (Discorso, 11 Settembre 1987): Queste parole di Pietro esprimono il centro della nostra fede, poiché rivelano il mistero di Cristo; esse rivelano Cristo come Figlio del Dio vivente, la Parola eterna che si è fatta uomo ed è nata dalla Vergine Maria. Pietro fu il primo degli apostoli, il primo discepolo a fare una professione pubblica della sua fede in Gesù il Messia. Le parole della professione di fede di Pietro erano parole dette con vera convinzione personale; tuttavia queste parole non avevano la loro origine ultima in lui. Poiché Gesù gli disse: “Beato te, Simone figlio di Giona, perché non la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli” (Mt 16,17). La fede in Cristo è un dono. Non è una conquista umana. Solo Dio Padre ci può condurre a Gesù, solo lui può donarci la grazia di conoscere Gesù, di accettarlo come l’eterno Figlio di Dio e di professare la nostra fede in lui. Da quel giorno nelle vicinanze di Cesarea di Filippo, la vita di Pietro cambiò radicalmente. E non soltanto la sua vita! Anche agli altri apostoli, agli altri discepoli fu concesso il dono della fede e anche loro divennero testimoni delle parole e delle opere di Gesù. Nella storia del mondo, nella storia della salvezza iniziò una nuova era. E così è continuato attraverso i secoli. Gente di tutti i tempi, gente di tutti i Paesi ha conosciuto, come Pietro, Gesù, lo ha riconosciuto come Figlio di Dio – un’unica cosa con il Padre – e professa la sua fede in lui facendo del suo santo Vangelo la base della sua vita cristiana. La persona di Gesù Cristo e la sua parola sono per sempre il centro della vita della Chiesa.
… e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa – CCC 552-553: Nel collegio dei Dodici Simon Pietro occupa il primo posto. Gesù a lui ha affidato una missione unica. Grazie ad una rivelazione concessagli dal Padre, Pietro aveva confessato: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Nostro Signore allora gli aveva detto: “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt 16,18). Cristo, “Pietra viva” (1Pt 2,4), assicura alla sua Chiesa fondata su Pietro la vittoria sulle potenze di morte. Pietro, a causa della fede da lui confessata, resterà la roccia incrollabile della Chiesa. Avrà la missione di custodire la fede nella sua integrità e di confermare i suoi fratelli. Gesù ha conferito a Pietro un potere specifico: “A te darò le chiavi del Regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,19). Il “potere delle chiavi” designa l’autorità per governare la casa di Dio, che è la Chiesa. Gesù, “il Buon Pastore” (Gv 10,11) ha confermato questo incarico dopo la Risurrezione: “Pasci le mie pecorelle” (Gv 21,15-17). Il potere di “legare e sciogliere” indica l’autorità di assolvere dai peccati, di pronunciare giudizi in materia di dottrina, e prendere decisioni disciplinari nella Chiesa. Gesù ha conferito tale autorità alla Chiesa attraverso il ministero degli Apostoli e particolarmente di Pietro, il solo cui ha esplicitamente affidato le chiavi del Regno.
La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa: Tu sei Pietro, a te darò le chiavi del regno dei cieli – «La pietra poi può essere intesa come il Cristo stesso, mentre Pietro rappresenta il popolo cristiano. Pietra è infatti il nome primitivo; Pietro quindi deriva da “pietra”, non pietra da “Pietro”, come il nome di Cristo non deriva da cristiano, ma il nome cristiano deriva da Cristo. Tu, dice dunque, sei Pietro e su questa pietra che tu hai riconosciuta pubblicamente, su questa pietra che tu hai riconosciuta come vera, dicendo: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente, Io edificherò la mia Chiesa, cioè sopra Me stesso… Edificherò te su di Me, non Me sopra di te» (Origene).
Silenzio / Preghiera / La tua traccia: La solennità dei “Santi Pietro e Paolo” ha messo sempre in evidenza l’infallibilità pontificia, che non va confusa con l’impeccabilità, e che è stata formulata dal Concilio Vaticano I e confermata dal Concilio Ecumenico Vaticano II (LG 25). L’infallibilità del romano pontefice ha due conseguenze. Innanzi tutto, le definizioni del romano pontefice «si dicono a ragione irriformabili per se stesse, e non in forza del consenso della Chiesa, perché sono state pronunciate con l’assistenza dello Spirito Santo promesso a lui nel beato Pietro» (LG 25). Poi, «per conseguenza esse non hanno bisogno di alcuna approvazione da parte di altri, né ammettono appello alcuno ad altro giudizio» (LG 25). E questo perché «il romano pontefice non pronuncia la sua sentenza come persona privata, ma espone o difende la dottrina della fede cattolica quale maestro supremo della Chiesa universale, singolarmente insignito del carisma di infallibilità della Chiesa stessa» (LG 25). Da qui una verità molto semplice: chi dice di essere cristiano e rifiuta il magistero e il primato di Pietro inevitabilmente si pone fuori dalla Chiesa, perché dov’è Pietro ivi è la Chiesa. E poiché dov’è la Chiesa ivi è Cristo e dov’è Cristo ivi è la salvezza (Sant’Ambrogio), allora le conclusioni sono molto più semplici.
Santo del giorno: 29 Giugno – Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria: Il promotore della festa liturgica del Cuore Immacolato di Maria fu S. Giovanni Eudes (1601-1680) che già verso il 1643, la cominciò a celebrare con i religiosi della sua congregazione. Nel 1668 le festa e i testi liturgici furono approvati dal cardinale legato per tutta la Francia, mentre Roma si rifiutò più volte di confermare la festa. Fu solo dopo l’introduzione della festa del S. Cuore di Gesù nel 1765, che verrà concessa qua e là la facoltà di celebrare quella del Cuore di Maria, tanto che anche il Messale romano del 1814 la annovera ancora tra le feste “pro aliquibus locis”. Papa Pio XII estese nel 1944 la festa a tutta la Chiesa, a perenne ricordo della Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, da lui fatta nel 1942. Il Culto del Cuore Immacolato di Maria ha ricevuto un forte impulso dopo le apparizioni di Fatima del 1917.
Preghiamo: O Dio, che allieti i tuoi figli con la solennità dei santi Pietro e Paolo, fa’ che la tua Chiesa segua sempre l’insegnamento degli apostoli dai quali ha ricevuto il primo annunzio della fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo…