22 Aprile 2019 – Lunedì dell’Ottava di Pasqua – (At 2,14.22-33; Sal 15[16]; Mt 28,8-15) – I Lettura: La Risurrezione di Gesù poggia su due solide testimonianze ed è quindi veritiera (cfr. Dt 19,15; Mt 18,16). La prima testimonianza è quella della Sacra Scrittura, la seconda è quella degli Apostoli: «Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni». Il salmo 15 nel giudaismo veniva letto in chiave messianica e poteva servire, modificando lievemente la versione greca, come argomento per la fede nella risurrezione. Dalla Chiesa apostolica, questa applicazione messianica è stata verificata nella Risurrezione di Cristo. Vangelo: Gesù risorto ottiene il dominio e la signoria su tutto e su tutti: “A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra” (Mt 28,18). Come totale e piena vittoria sulla morte, la risurrezione di Cristo Gesù è un inizio nuovo per l’umanità intera. Il mistero pasquale in questo senso assume un duplice significato salvifico: uno negativo di vittoria sul peccato e sulla morte, e uno positivo di inizio di una nuova vita: “Gesù nostro Signore, … è stato messo a morte per i nostri peccati ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione” (Rm 4,24-25).
Andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno – Dal Vangelo secondo Matteo: In quel tempo, abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed esse si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno». Mentre esse erano in cammino, ecco, alcune guardie giunsero in città e annunciarono ai capi dei sacerdoti tutto quanto era accaduto. Questi allora si riunirono con gli anziani e, dopo essersi consultati, diedero una buona somma di denaro ai soldati, dicendo: «Dite così: “I suoi discepoli sono venuti di notte e l’hanno rubato, mentre noi dormivamo”. E se mai la cosa venisse all’orecchio del governatore, noi lo persuaderemo e vi libereremo da ogni preoccupazione». Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute. Così questo racconto si è divulgato fra i Giudei fino a oggi.
Riflessione: «Quelli presero il denaro e fecero secondo le istruzioni ricevute». Il mattino di Pasqua c’è un bel trambusto: le donne sono sconvolte dall’aver trovato la tomba vuota, molto più sconvolte sono le guardie che verosimilmente hanno assistito all’evento della Risurrezione. Le une corrono ad annunciare ai discepoli, le altre corrono ad avvisare i capi dei sacerdoti. Mentre i discepoli rimangono in parte stupiti e increduli, i capi dei sacerdoti non si fanno molte domande, non si pongono il problema di cosa possa davvero essere successo o di dove sia il corpo di Gesù: piuttosto inventano subito una storia da divulgare, perché tutto si possa mettere a tacere. A loro non importa se davvero Gesù sia risorto, importa solo mantenere lo “status quo”, cioè il loro potere temporale e spirituale. Iniziamo oggi il Tempo di Pasqua, tempo liturgico dove siamo chiamati a contemplare il corpo glorioso di Cristo segnato dalle piaghe; tempo in cui dobbiamo soprattutto chiederci cosa significa per noi che Cristo è risorto, cosa cambia alla nostra vita, quali novità comporta nella nostra fede in Dio. Siamo davvero convinti che il Risorto stravolga in meglio tutto ciò che siamo e che abbiamo? Ci lasciamo sconvolgere dal Risorto? Lo cerchiamo nel buio dei nostri dubbi? O semplicemente accogliamo la notizia come se non fosse successo nulla, continuando la vita di sempre, mettendo a tacere la coscienza?
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa: La risurrezione di Gesù: un avvenimento diverso – Catechismo degli Adulti 269: La risurrezione di Gesù può essere considerata un fatto storico? È questa una domanda importante per la fede. La risurrezione di Gesù si riflette nella storia con dei segni: il sepolcro vuoto, le apparizioni del Risorto, la conversione e la testimonianza dei discepoli, i miracoli e altre manifestazioni dello Spirito. Tuttavia si tratta di un avvenimento non osservabile direttamente come i normali fatti storici: un avvenimento reale senza dubbio, ma di ordine diverso. I Vangeli narrano le sue manifestazioni, ma non lo raccontano in se stesso, perché non può essere raccontato. Le sue modalità rimangono ignote. Con la risurrezione, Gesù non è tornato alla vita mortale di prima, come Lazzaro, la figlia di Giàiro o il figlio della vedova di Nain; è entrato in una dimensione superiore, ha raggiunto in Dio la condizione perfetta e definitiva di esistenza. Non è tornato indietro, ma è andato avanti e adesso non muore più. Il nostro linguaggio non può descriverlo come veramente è: i risorti sono «come angeli nei cieli» (Mc 12,25) e il loro corpo è un «corpo spirituale» (1Cor 15,44), trasfigurato secondo lo Spirito, vero ma diverso da quello terrestre, come la pianta è diversa dal seme.
L’intimidazione e la corruzione… – Mons. Vincenzo Paglia, Vescovo (Omelia, 9 Aprile 2007): I capi religiosi sono avvertiti dalle guardie di quanto è accaduto. Spaventati, corrompono con il denaro i soldati e li convincono a dire che sono venuti i discepoli di notte e hanno rubato il corpo di Gesù mentre loro dormivano. La testimonianza di due povere donne contro quella ben più credibile delle guardie. Il Signore sa che il mondo vuole le tombe sigillate, e si serve della menzogna e della corruzione perché non si sparga la notizia che egli è risorto. Il principe del male è disposto a tutto, perché non sia divulgata la notizia liberatrice della vittoria della vita sulla morte, della vittoria dell’amore per gli altri sull’amore per se stessi; è disposto a tutto, perché questa notizia dà agli uomini la forza di rivoltarsi contro ogni menzogna, contro lui stesso, padrone della menzogna. Da allora, chiunque annuncerà questa notizia potrà essere trascinato davanti a re e giudici per essere condannato. In questo nostro mondo c’è una cultura di morte che inizia già dai primi anni di vita con l’educazione all’egoi-smo e al pensare solo a se stessi, che poi diventa disprezzo per la vita degli altri e per la vita di chi soffre. La cultura della morte droga i vivi, li abbrutisce, li spegne, perché siano schiavi e giustifica il commercio della morte: il cibo viene nascosto agli affamati, la droga viene offerta ai rassegnati, le armi vengono vendute agli adirati. E si muore, si muore in tante terre, in modi diversi, credendo che ciò avvenga per motivi diversi, ma il disegno è lo stesso, è il disegno della cultura di morte che vuole gli uomini sin da giovani stupidi ed egoisti per farne dei servi. L’intimidazione e la corruzione vogliono far tacere il Vangelo della vita: non sono riusciti a far tacere il Signore Gesù e lo hanno ucciso. Vogliono far tacere anche i suoi discepoli. Non abbiate paura! Bastano due povere donne, obbedienti in tutto al Vangelo, per vincere l’intrigo dei capi.
La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa: “Il terzo giorno risuscitò da morte. La gloria della risurrezione ha trasfigurato tutto quello che in Cristo si presentava come debolezza e fragilità. Se prima non ti sembrava possibile che l’Immortale fosse disceso fino alla morte, guardalo ora: colui che ha vinto la morte ed è risorto non può essere mortale. Comprendi che la bontà del Creatore è tale da averlo fatto discendere per seguirti fin dove tu eri caduto. Non accusare di impotenza Dio che ha creato l’universo, pensando che la sua opera ha potuto essere fermata da una caduta momentanea sulla via della realizzazione della nostra salvezza! Noi che siamo chiusi nell’involucro del nostro corpo e trattenuti dai limiti del luogo in cui ci troviamo, sentiamo parlare di alto e di basso. Ma per Dio, che è ovunque e in nessun luogo è assente, che cos’è l’alto e il basso? Questo vale anche per l’assunzione del suo corpo. La sua carne, che era stata deposta nel sepolcro, risorge perché si compia la parola del profeta: Non lascerai che il tuo santo veda la corruzione [Sal 15,10]. Cristo è dunque tornato dai morti vincitore, portando con sé le spoglie dell’inferno. Portava via i prigionieri dalla morte come aveva predetto con queste parole: Io, quando sarò elevato da terra, attirerò tutto a me [Gv 12,32]… Questa carne umana consumata dalla sofferenza, caduta nella morte a causa del peccato del primo uomo, Gesù l’ha creata nuovamente con la potenza della sua risurrezione e l’ha posta in atto quando si è seduto alla destra di Dio, secondo la parola dell’Apostolo: Con lui ci ha anche risuscitati a ci ha fatti sedere nei cieli [Ef 2,6]” (Rufino di Aquileia).
Silenzio / Preghiera / La tua traccia: “La prima volta che Gesù diede l’ordine di predicare la risurrezione e la novità della presenza cristiana nel mondo, lo fece con le donne, le quali erano state a loro volta le prime a recarsi al sepolcro. Questo «Andate ad annunziare» non può in alcun modo essere separato da quello di Matteo 28: «Andate in tutto il mondo». Direi che il primo comando, quello espresso nell’ambito del sepolcro vuoto è il motore nascosto e indispensabile, che ancorato all’albero di trasmissione del comando di Cristo, allora e per sempre, muove il ministero kerigmatico della Chiesa. Ad ogni modo sarebbe blasfemo dare importanza prevalentemente – o peggio, unicamente – al secondo dimenticando il primo. Le donne rappresentano solo le primogenite delle comunità di coloro che non si scandalizzano del Cristo, ma credono in lui e lo testimoniano. E le «pie donne» hanno una collega pagana che già durante il processo s’è messa dalla parte di coloro che non si scandalizzano dell’Accusato, la moglie di Pilato, che Gertrud von le Fort ha canonizzata esteticamente nel racconto intitolato appunto la moglie di Pilato, che gli Oscar Mondadori pubblicano nella raccolta ‘L’ultima al patibolo’ del 1960” (Don Rosario F. Esposito, ssp).
Santo del giorno: 22 Aprile – Sant’Agapito I, Papa: “Fu eletto Papa il 13 maggio 535 ma il suo pontificato durò poco più di undici mesi. Un periodo durante il quale l’imperatore d’Oriente Giustiniano riuscì a conquistare la rimanente parte del Medio Oriente e gran parte dell’Africa nord orientale, già regno dei Goti. Poi inviò il suo generale Belisario in Italia: sbarcato in Sicilia diresse le sue truppe verso Napoli e da li si preparò a sferrare l’attacco finale a Roma. Il principe ostrogoto Teodato riuscì però a costringere papa Agapito, usando la «longa manus» imperiale, ad intraprendere un duro viaggio verso Bisanzio, al fine di riuscire a convincere l’imperato-re a desistere dalla sua impresa. Giunto a Costantinopoli, Agapito fu accolto con tutti gli onori ma non riuscì a far desistere Giustiniano dai propositi di riconquista della penisola italica. In compenso però, Agapito inflisse un duro colpo all’eresia monofisita, riuscendo a far allontanare il patriarca Antimo e a insediare il patriarca Menas. Dopo le fatiche del viaggio il Papa si ammalò gravemente. Morì il 22 aprile 536” (Avvenire).
Preghiamo: O Padre, che fai crescere la tua Chiesa, donandole sempre nuovi figli, concedi ai tuoi fedeli di esprimere nella vita il sacramento che hanno ricevuto nella fede. Per il nostro Signore Gesù Cristo…