24 Gennaio 2019 – Giovedì, II del Tempo Ordinario – San Francesco di Sales (Memoria) – (Eb 7,25-8,6; Sal 39[40]; Mc 3,7-12) – I Lettura: Il sacerdozio di Cristo differisce dal sacerdozio levitico per diverse ragioni: il suo sacerdozio è eterno, infatti, risorto, egli ormai non muore più ed è sempre vivo per intercedere in nostro favore; il suo è un sacrificio perfetto perché essendo innocente non deve offrire sacrifici prima per i propri peccati. Ma la differenza sostanziale sta nel fatto che egli cambia completamente l’oggetto del sacrificio: non offre più, come i sacerdoti levìti, agnelli e capri, ma se stesso. Vangelo: La messianicità di Gesù si manifesta con il potere delle guarigioni e dei miracoli, ma soprattutto per il potere che Egli esercita sugli spiriti impuri. Un potere che non si manifesta soltanto perché questi spiriti obbediscono al suo comando, ma nella sua umiltà: non si lascia esaltare né dagli uomini, né dalla testimonianza dei demòni, suoi avversari sconfitti.
Gli spiriti impuri gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse – Dal Vangelo secondo Marco: In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.
Riflessione: «Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti…». “San Marco ci descrive l’affollarsi della gente, così precipitoso che Gesù deve salire su una barca perché non lo schiacciassero. Egli attira la folla con la sua bontà, con la sua potenza, e non solo dalla Galilea, dalla Giudea e da Gerusalemme ma scrive l’evangelista dall’Idumea e dalla Transgiordania e dalle parti di Tiro e Sidòne quindi da paesi pagani. Accorrevano a lui con i loro malati per averne la guarigione, ma anche con tutte le aspirazioni del loro cuore, per trovare la pace di Dio. In ogni Messa noi ci avviciniamo a Cristo e dovremmo avvicinarci con la stessa premura impaziente della gente di Palestina e dei paesi vicini, che si precipitava da Gesù per essere guarita e trasformata e con lo stesso ardore di contemplazione che si rivela nella lettera agli Ebrei, nella certezza che egli può trasformarci e fare anche di noi strumenti di unità. Cristo ha offerto un solo sacrificio una volta per tutte, ma lo mette continuamente a nostra disposizione: è il Mediatore, sempre vivo per intercedere a nostro favore e viene in mezzo a noi proprio per essere nostro intercessore, per darci tutte le grazie necessarie affinché anche la nostra vita, con lui, in lui e per lui, diventi offerta viva, gradita a Dio” (fonte www.lachiesa.it).
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa: San Francesco di Sales – Benedetto XVI (Udienza generale, 2 marzo 2011): Quella di san Francesco di Sales è stata una vita relativamente breve, ma vissuta con grande intensità. Dalla figura di questo Santo emana un’impressione di rara pienezza, dimostrata nella serenità della sua ricerca intellettuale, ma anche nella ricchezza dei suoi affetti, nella “dolcezza” dei suoi insegnamenti che hanno avuto un grande influsso sulla coscienza cristiana. Della parola “umanità” egli ha incarnato diverse accezioni che, oggi come ieri, questo termine può assumere: cultura e cortesia, libertà e tenerezza, nobiltà e solidarietà. Nell’aspetto aveva qualcosa della maestà del paesaggio in cui è vissuto, conservandone anche la semplicità e la naturalezza. Le antiche parole e le immagini in cui si esprimeva suonano inaspettatamente, anche all’orecchio dell’uomo d’oggi, come una lingua nativa e familiare.
San Francesco di Sales, Patrono della stampa – Giovanni Paolo II (Udienza Generale, 24 gennaio 2001): San Francesco di Sales, anticipando il Concilio Vaticano II, indicò la via della santità come una chiamata rivolta ad ogni stato di vita. Accogliete questo invito voi, cari giovani, e non arrendetevi alle lusinghe di una vita facile e banale, ma rispondete generosamente a Cristo che vi chiama a fare del Vangelo la vostra regola di vita. Il Signore offre a voi, cari ammalati, una via privilegiata per camminare in conformità alla sua volontà: sappiate cogliere tutte le occasioni di grazia della vostra particolare condizione. E voi, cari sposi novelli, seguendo gli insegnamenti di San Francesco di Sales, sappiate costruire ogni giorno la vostra adesione al Vangelo nella reciproca fedeltà e nell’amore.
… lo seguì molta folla – Mons. Vincenzo Paglia, Vescovo (Omelia, 18 Gennaio 2007): Le folle sono spesso tra i protagonisti del Vangelo. Gesù, in qualunque città o regione si rechi, è sempre circondato da folle che si stringono attorno a lui. In tanti accorrono da tutte le regioni, come questo brano ricorda. E sono anche invadenti, al punto da costringere Gesù a salire su una barca per non essere schiacciato. Tutti gli si buttano addosso per toccarlo, come per scaricare su di lui il loro dolore e le loro speranze. Sanno bene di trovare un uomo buono e compassionevole che mai li respingerà. Chiediamoci: dove le folle di oggi, più numerose di quelle di allora, possono “toccare” Gesù? Non dovrebbero essere le nostre comunità cristiane di oggi, il corpo di Gesù che i poveri e i deboli possono “toccare”? Questo è tanto più necessario quanto più sembrano crescere le barriere per impedire alle folle dei poveri, specialmente quelle del Sud del mondo, anche solo di lambire le frontiere dei paesi ricchi.
Gli spiriti impuri… gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!» – Paolo VI (Omelia, 22 Marzo 1970): [Il significato di questo Vangelo]: … propone una scelta, che riguarda il destino della nostra vita. Sì, o no: riconosciamo noi Gesù per chi Egli è, il Cristo? Cioè il Messia, il mandato da Dio, calato nel mondo, per dare all’umanità la salvezza? Ovvero per essere fra noi «il segno di contraddizione» (Lc 2,34), l’ago di scambio fra le due vie fatali, della salute o della perdizione, della vita o della morte? Abbiamo noi l’intuito felice, la freschezza, il gaudio, l’audacia di proclamare ancora oggi che Gesù è Lui, la nostra scelta, Lui è il nostro Redentore, necessario, sufficiente; Lui, venuto per tutti, venuto per ciascuno di noi; Lui, il Maestro, Lui l’Amico, Lui «la risurrezione e la vita»? (Gv 11,25) Lui, sì, la via, Lui, la verità, Lui, la vita delle nostre singole esistenze e di tutta la comunità di quanti in Lui credono, di Lui si fidano, da Lui si sentono amati e a Lui offrono il loro povero e grande amore?
Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo – CCC 1504-1505: Spesso Gesù chiede ai malati di credere. Si serve di segni per guarire: saliva e imposizione delle mani, fango e abluzione. I malati cercano di toccarlo «perché da lui usciva una forza che sanava tutti» (Lc 6,19). Così, nei sacramenti, Cristo continua a «toccarci» per guarirci. Commosso da tante sofferenze, Cristo non soltanto si lascia toccare dai malati, ma fa sue le loro miserie: “Egli ha preso le nostre infermità e si è addossato le nostre malattie” (Mt 8,17).
La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa: Quando l’anima si ottenebra – «Come l’occhio, pur essendo il più piccolo di tutti gli organi, e anche la pupilla, che è piccolissima, è un grande vaso [infatti essa vede contemporaneamente il cielo, gli astri, il sole, la luna, le città e le altre cose del creato] e allo stesso modo come le cose che vengono guardate in un unico e medesimo istante, ricevono forma e immagine nella piccola pupilla dell’occhio; ebbene, non diversamente si comporta la mente nei confronti del cuore. Quest’ultimo, infatti, è come un piccolissimo vaso; eppure lì vi sono draghi, leoni, bestie velenose, tutti i tesori dei vizi; lì si trovano anche vie aspre e scabrose, precipizi. D’altronde, però, lì c’è anche Dio, gli angeli, la vita e il regno, la luce e gli apostoli, i tesori della grazia, tutte le cose, insomma. Come quando, infatti, estendendosi la nebbia su tutta la terra, gli uomini non si vedono fra loro; allo stesso modo le tenebre di questo secolo sono distese su ogni creatura e su ogni natura umana dal tempo della caduta. Circondati dal buio, sono nella notte e passano la vita in luoghi spaventosi. E come quando in una casa c’è una grande quantità di fumo, così accade anche quando il peccato si insedia e serpeggia, con i suoi pensieri osceni, insieme all’infinita moltitudine dei demòni, nelle meditazioni del cuore» (Pseudo Macario).
Silenzio / Preghiera / La tua traccia: «Considera l’amore eterno che Dio ti ha portato, perché già prima che Nostro Signore Gesù Cristo, in quanto uomo soffrisse in Croce per te, la sua divina Maestà, nel suo immenso amore, ti inseriva nei suoi disegni e ti amava immensamente. Ma quando ha cominciato ad amarti? Da quando ha cominciato ad essere Dio. E quando ha cominciato ad essere Dio? Mai, perché lo è sempre stato, senza inizio e senza fine, e così ti ha sempre amato dall’eternità; ti stava preparando le grazie e i favori che poi ti ha donato. Lo fa dire al Profeta: Ti ho amato (parla anche a te), con una carità senza fine; ti ho attirato a me perché avevo compassione di te. Ha pensato anche a spingerti a fare il buon proposito di servirlo. Quali meravigliosi propositi sono questi se Dio stesso li ha pensati, meditati, progettati dall’eternità! Quanto devono essere cari e preziosi. Quanto dovremmo essere disposti a soffrire piuttosto che perderne un briciolo soltanto! Nemmeno se tutto il mondo dovesse perire, perché il mondo intero vale meno di un’anima e un’anima non vale nulla senza i suoi buoni propositi!» (San Francesco di Sales, Filotea, Cap. XIV).
Santo del giorno: 24 Gennaio – San Francesco di Sales, Vescovo e dottore della Chiesa: Vescovo di Ginevra, fu uno dei grandi maestri di spiritualità degli ultimi secoli. Scrisse l’Introduzione alla vita devota (Filotea) e altre opere ascetico-mistiche, dove propone una via di santità accessibile a tutte le condizioni sociali, fondata interamente sull’amore di Dio, compendio di ogni perfezione (Teotimo). Fondò con santa Giovanna Fremyot de Chantal l’Ordine della Visitazione. Con la sua saggezza pastorale e la sua dolcezza seppe attirare all’unità della Chiesa molti calvinisti.
Preghiamo: O Dio, tu hai voluto che il santo vescovo Francesco di Sales si facesse tutto a tutti nella carità apostolica: concedi anche a noi di testimoniare sempre, nel servizio dei fratelli, la dolcezza del tuo amore. Per il nostro Signore…