10 Dicembre 2018 – Lunedì, II del Tempo di Avvento- (Is 35,1-10; Sal 84[85]; Lc 5,17-26) – I Lettura: L’imma-gine del deserto che rifiorisce al passaggio degli esuli dà l’idea di un rinnovamento che, partendo dal cuore umano, si estende a tutto il creato. I giudei esuli in Babilonia hanno visto nel loro ritorno nella terra dei loro padri un dono meraviglioso di Dio, che ha adempiuto le sue promesse. Per loro è stato il momento di rifondare il loro stato su Dio, pur sotto la dominazione degli imperi stranieri. Vangelo: “Gesù per l’unica volta nel Vangelo dice apertamente il perché del suo miracolo: lega insieme perdono e guarigione, unisce corporale e spirituale, mostra che l’uomo biblico è un’anima-corpo, un corpo-anima, un tutt’uno, senza separazioni. E rivela che Dio salva senza porre condizione alcuna, per la pura gioia di vedere un figlio camminare libero nel sole, perché la grazia è grazia e non merito o calcolo. Tutti si meravigliarono e lodavano Dio. Attingere alla meraviglia, sapersi incantare per questa divina forza ascensionale che ci risana dal male che contrae e inaridisce la vita, forza che la rende verticale e la incammina verso casa” (E. Ronchi).
Oggi abbiamo visto cose prodigiose – Dal Vangelo secondo Luca: Un giorno Gesù stava insegnando. Sedevano là anche dei farisei e maestri della Legge, venuti da ogni villaggio della Galilea e della Giudea, e da Gerusalemme. E la potenza del Signore gli faceva operare guarigioni. Ed ecco, alcuni uomini, portando su un letto un uomo che era paralizzato, cercavano di farlo entrare e di metterlo davanti a lui. Non trovando da quale parte farlo entrare a causa della folla, salirono sul tetto e, attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù nel mezzo della stanza. Vedendo la loro fede, disse: «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati». Gli scribi e i farisei cominciarono a discutere, dicendo: «Chi è costui che dice bestemmie? Chi può perdonare i peccati, se non Dio soltanto?». Ma Gesù, conosciuti i loro ragionamenti, rispose: «Perché pensate così nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua». Subito egli si alzò davanti a loro, prese il lettuccio su cui era disteso e andò a casa sua, glorificando Dio. Tutti furono colti da stupore e davano gloria a Dio; pieni di timore dicevano: «Oggi abbiamo visto cose prodigiose».
Riflessione: “Abbiamo visto cose prodigiose. E continuiamo a vederle. Abbiamo visto persone consumate dal dolore e dalla vita incontrare il sorriso del Signore e correre gridando di gioia per la speranza ritrovata. Abbiamo visto persone paralizzate dal peccato e dal vizio essere portate a spalle davanti a Dio da amici veri. Abbiamo visto il perdono donato senza misura, affidato alle mani di poveri preti peccatori come noi, dispensatori di grazia. Abbiamo visto, continuiamo a vedere e ancora vedremo. Abbiamo raccontato le grandi opere di Dio e ancora le racconteremo. E tutto il prodigio è scaturito dalla scoperta che Dio è diventato accessibile, si è fatto uomo, uno di noi. E che ha deciso di condividere in tutto la nostra umanità, eccetto il peccato che, in effetti, è la non umanità. E se ci dedichiamo del tempo per riflettere come Maria, anche se la nostra, come la sua, è una vita nascosta fra le pieghe della storia, e se cerchiamo le persone su cui riposa, abita lo Spirito, è perché vogliamo che i prodigi continuino per noi e per tutti nel prossimo Natale. E lodiamo il Signore perché ci guarisce da ogni paralisi del cuore e dell’anima…” (Paolo Curtaz).
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa: Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati – Paolo VI (Omelia, 20 Settembre 1964): «Uomo, ti sono perdonati i tuoi peccati!». Stupore di tutti i presenti. Non per questo essi avevano portato l’infermo, bensì perché fosse liberato dalla sua immobilità. Non si aspettavano che Gesù parlasse dei peccati di quel poveretto: i peccati erano, dunque, un impedimento alla guarigione? Gesù legge nel cuore di quanti lo circondano: la sua prima sollecitudine è di togliere la malattia morale e lo dichiara. Da ciò, dopo la prima sorpresa, altri commenti e critiche, anzi la rampogna amara e veemente. Chi è costui che annulla i peccati? Solo Dio può rimetterli; Dio soltanto può regolare i conti tra Lui e le creature. Come mai, dunque, l’arbitrio, anzi, l’atto temerario, addirittura una bestemmia? Allora Gesù, visti i loro pensieri, aggiunge: «Perché pensate male nei vostri cuori? Cos’è più facile dire: ti sono perdonati i tuoi peccati, o dire: lèvati su, e cammina?». Nel medesimo istante compie anche il miracolo fisico, dicendo al paralitico: «Sorgi, prendi il tuo letto e torna alla tua casa». Il punto di maggiore interesse, in questo episodio, è che Gesù, davanti a un povero immobilizzato ed infelice, scopre una infelicità anche maggiore, una miseria anche più acuta. Vuole, anzitutto, occuparsi della salute morale di lui; e, buono ed onnipotente in sommo grado, compie il miracolo della guarigione spirituale prima di quella fisica. Ha fatto Egli stesso testé il confronto: Quale delle due guarigioni è la più facile? dell’anima o del corpo? E conclude dimostrando essere molto più importante il benessere dello spirito che non quello fisico. (…) Al paralitico che gli si presenta davanti, spiega che vi sono delle paralisi anche più gravi e più stringenti di quella fisica. Tu hai molti peccati: te li rimetto, te li perdono! Gesù è il liberatore assoluto. Egli, dopo aver sollecitato in noi, con questa sua luce, un esame di coscienza, per il quale si avverte la colpa ma pur la redenzione, entra nell’anima come un torrente di letizia, di bontà e di amore. Se lo vuoi, – Egli ci conforta – io ti ridono la integrità, l’innocenza, la grazia di sentirti veramente quello che devi essere, restituito alla tua statura, alla tua bellezza originaria, e come il Signore ti ha creato a immagine e somiglianza sua.
Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati, dico a te – disse al paralitico -: àlzati, prendi il tuo lettuccio e torna a casa tua: I sacramenti di Cristo – CCC 1114-1116: «Atte-nendoci alla dottrina delle Sacre Scritture, alle tradizioni apostoliche e all’unanime pensiero […] dei Padri», noi professiamo «che i sacramenti della nuova Legge […] sono stati istituiti tutti da Gesù Cristo nostro Signore». Le parole e le azioni di Gesù nel tempo della sua vita nascosta e del suo ministero pubblico erano già salvifiche. Esse anticipavano la potenza del suo mistero pasquale. Annunziavano e preparavano ciò che egli avrebbe donato alla Chiesa quando tutto fosse stato compiuto. I misteri della vita di Cristo costituiscono i fondamenti di ciò che, ora, Cristo dispensa nei sacramenti mediante i ministri della sua Chiesa, poiché «ciò che […] era visibile nel nostro Salvatore è passato nei suoi sacramenti». «Forze che escono» dal corpo di Cristo, sempre vivo e vivificante, azioni dello Spirito Santo operante nel suo corpo che è la Chiesa, i sacramenti sono i «capolavori di Dio» nella Nuova ed eterna Alleanza.
Alzati e cammina – Card. Ennio Antonelli (Omelia, 5 Ottobre 2010): I miracoli di Gesù sono opere di amore misericordioso più ancora che di potenza. A chi insinuava che facesse prodigi con il potere di Satana, Gesù rispondeva che egli dava la vita e faceva il bene a tutti e quindi operava in virtù dello Spirito di Dio. L’impres-sione che il suo ministero suscitava era quella di una potenza divina, benevola, liberatrice, dispensatrice di vita: “Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nazaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui” (At 10,38). Gesù introduce nella storia il regno di Dio, regno di amore e di vita. Oggi chiama noi ad essere suoi discepoli, amici, fratelli e collaboratori, per la gloria di Dio e la salvezza degli uomini, perché “la gloria di Dio è l’uomo vivente” (S. Ireneo, Contro le eresie, 4,20,7)
La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa: … attraverso le tegole, lo calarono con il lettuccio davanti a Gesù – «Scoperchiato il tetto, l’infermo è calato dinanzi a Gesù: infatti, svelati i misteri delle Scritture, si giunge alla conoscenza di Cristo, cioè si discende alla sua umiltà con la pietà della fede. Secondo il racconto di un altro evangelista, non è senza un motivo che la casa di Gesù appaia coperta da tegole, in quanto, se c’è chi squarcia il velo della lettera che pure può apparire d’insignificante valore, vi troverà la potenza divina della grazia spirituale. Togliete le tegole alla casa di Gesù, significa scoprire nell’umiltà della lettera il significato spirituale dei misteri celesti. Infine, il fatto che l’infermo sia calato giù insieme con il lettuccio, significa che dobbiamo conoscere Cristo mentre siamo ancora in questa nostra carne» (Beda il Venerabile).
Silenzio / Preghiera / La tua traccia: Il racconto della guarigione del paralitico è comune ai sinottici. Gesù rimette i peccati al paralitico, e i farisei scandalizzati lo accusano di bestemmia, e a questa accusa Gesù risponde con un miracolo: non vi è limite alla stupidità dell’uomo e non vi è limite alla pazienza, alla misericordia e alla potenza di Dio. Che cosa è più facile: dire “Ti sono perdonati i tuoi peccati”, oppure dire “Àlzati e cammina”? Il perdono dei peccati è qualcosa che non si può riscontrare, il miracolo sì; ecco perché Gesù per dare prova che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, sana il paralitico nel corpo. Solo la folla a questo punto applaudisce. È meravigliata non tanto, o non solo, per il miracolo prodigioso, quanto per l’autorità che Gesù rivendica a sé. A Cafarnao Gesù aveva già operato guarigioni, liberazioni di indemoniati meravigliando tutti, ma ora, cosa mai vista, sana un uomo dalla lebbra del peccato dandone la prova certa guarendolo dalla paralisi, per questo motivo la gente stupita, lodando Dio, diceva: Oggi abbiamo visto cose prodigiose! Ma quanta amarezza nel vedere come gli scribi, che avevano le carte in regola per riconoscere tali cose, in verità, per la loro albagia, escono fuori dal coro
Santo del giorno: 10 Dicembre – Beata Vergine Maria di Loreto: Il Santuario di Loreto è sorto nel luogo in cui, secondo la leggenda, la dimora di Maria Vergine sarebbe stata trasportata prodigiosamente dagli Angeli. Questo santuario risale al IV secolo, ed è uno dei più antichi. Anche oggi questa basilica è meta di continui pellegrinaggi, e considerata la “Lourdes italiana. La convinzione di questa miracolosa traslazione ha spinto papa Benedetto XV a costituire la Beata Vergine di Loreto “Patrona principale presso Dio di tutti gli aeronautici”.
Preghiamo: Salga a te, o Padre, la preghiera del tuo popolo, perché nell’attesa fervida e operosa si prepari a celebrare con vera fede il grande mistero dell’incarnazione del tuo unico Figlio. Egli è Dio, e vive e regna con te…