meditazioni, Ottobre

20 Ottobre 2018

20 Ottobre 2018 – Sabato, XXVIII del Tempo Ordinario – (Ef 1,15-23; Sal 8; Lc 12,8-12) – I Lettura: “Principato, Potenza, Forza e Dominazione sono esseri spirituali di natura ambigua su cui speculavano certe correnti religiose del giudaismo. A Paolo interessa affermare la superiorità di Cristo su ogni essere nel mondo, terreno e celeste, da assicurare la Chiesa di Cristo di fronte a qualunque potenza” (Bibbia Via, Verità e Vita, nota). Vangelo: Possiamo ricavare dal brano lucano tre temi. Il primo tema è l’accoglienza del Figlio che deve tramutarsi in testimonianza. Il secondo tema è la misericordia di Dio: Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato. Soltanto chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. L’uomo che deliberatamente non accoglie Cristo si pone coscientemente fuori dalla salvezza. Il terzo tema è il dono dello Spirito Santo e la sua assistenza in ogni circostanza della vita, anche in quella più drammatica. In questo modo è esposto un cammino: l’uomo che accoglie il Cristo riceve in dono lo Spirito Santo che lo guiderà a tutta la verità (Gv 16,3).

Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire – Dal Vangelo secondo Luca: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

Riflessione: «… a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato». “Il peccato contro lo Spirito si manifesta in tutti quei giudizi con cui la coscienza umana chiama le cose con il nome sbagliato. Il profeta Isaìa descrive un tale fenomeno in questi termini: «Guai a coloro che chiamano male il bene e bene il male, che cambiano la luce in tenebre e le tenebre in luce, che cambiano il dolce in amaro e l’amaro in dolce» (5,20). Si tratta insomma del capovolgimento della realtà, ossia l’interesse personale, qualunque esso sia, che porta a tradire la verità e a dare alle cose un’interpretazio-ne volutamente alterata. Gli scribi, caduti in un potente inganno mentale, affermano una cosa che di fatto capovolge la realtà: un gesto di liberazione, che rivela l’amore di Dio per gli oppressi, essi lo attribuiscono al demonio, impedendo a se stessi di incontrare Dio nelle sue opere. Alla domanda sulle cause che spingono la loro mente a cadere in questa trappola, il testo stesso risponde con chiarezza: gli avversari di Gesù, mossi unicamente dall’interesse personale, sono già inclinati ad alterare i dati della realtà, per accusare Cristo anche nei suoi gesti innocenti. Da ciò deriva che la base, su cui Satana può incatenare la mente nel peccato contro lo Spirito, è il fatto di avere degli interessi soggettivi e parziali, che fanno ricercare nella realtà esterna soltanto le conferme alle cose che si pensano. Il peccato contro lo Spirito ha quindi radice in un capovolgimento della coscienza, che consiste nel porsi davanti al mondo, non per scoprire la verità che Dio vi ha depositato, ma per cercare in esso le dimostrazioni delle cose di cui siamo già convinti. Chi ragiona secondo queste dinamiche non ha la mente illuminata dalla verità. Chiarita la natura del peccato contro lo Spirito, va chiarito anche in che consista la sua imperdonabilità. Il peccato contro lo Spirito non può essere perdonato non per la sua gravità oggettiva, sappiamo infatti che non ci sono peccati imperdonabili, ma perché la persona ha chiuso lo spazio per essere raggiunta dalla divina misericordia. Possiamo quindi dire che il peccato contro lo Spirito è un peccato che Dio non può perdonare, perché la persona gli ha chiuso il proprio cuore” (don Enzo Cuffaro).

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa: Chi bestemmierà lo Spirito Santo… – Dominum et Vivificantem 46: Perché la bestemmia contro lo Spirito Santo è imperdonabile? Come intendere questa bestemmia? Risponde san Tommaso d’Aquino che si tratta di un peccato: «irremissibile secondo la sua natura, in quanto esclude quegli elementi, grazie ai quali avviene la remissione dei peccati». Secondo una tale esegesi la «bestemmia» non consiste propriamente nell’offendere con le parole lo Spirito Santo; consiste, invece, nel rifiuto di accettare la salvezza che Dio offre all’uomo mediante lo Spirito Santo, operante in virtù del sacrificio della Croce. Se l’uomo rifiuta quel «convincere quanto al peccato», che proviene dallo Spirito Santo ed ha carattere salvifico, egli insieme rifiuta la «ve-nuta» del consolatore – quella «venuta» che si è attuata nel mistero pasquale, in unità con la potenza redentrice del sangue di Cristo: il sangue che «purifica la coscienza dalle opere morte». Sappiamo che frutto di una tale purificazione è la remissione dei peccati. Pertanto, chi rifiuta lo Spirito e il sangue rimane nelle «opere morte», nel peccato. E la bestemmia contro lo Spirito Santo consiste proprio nel rifiuto radicale di accettare questa remissione, di cui egli è l’intimo dispensatore e che presuppone la reale conversione, da lui operata nella coscienza. Se Gesù dice che la bestemmia contro lo Spirito Santo non può essere rimessa né in questa vita né in quella futura, è perché questa «non-remissione» è legata, come a sua causa, alla «non penitenza», cioè al radicale rifiuto di convertirsi. Il che significa il rifiuto di raggiungere le fonti della redenzione, le quali, tuttavia, rimangono «sempre» aperte nell’economia della salvezza, in cui si compie la missione dello Spirito Santo. Questi ha l’infinita potenza di attingere a queste fonti: «Pren-derà del mio», ha detto Gesù. In questo modo egli completa nelle anime umane l’opera della redenzione, compiuta da Cristo, dispensandone i frutti. Ora la bestemmia contro lo Spirito Santo è il peccato commesso dall’uomo, che rivendica un suo presunto «diritto» di perseverare nel male – in qualsiasi peccato – e rifiuta così la redenzione. L’uomo resta chiuso nel peccato, rendendo da parte sua impossibile la sua conversione e, dunque, anche la remissione dei peccati, che ritiene non essenziale o non importante per la sua vita. È, questa, una condizione di rovina spirituale, perché la bestemmia contro lo Spirito Santo non permette all’uomo di uscire dalla sua autoprigionia e di aprirsi alle fonti divine della purificazione delle coscienze e della remissione dei peccati.

La bestemmia contro lo Spirito Santo – CCC 1864: «Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata» (Mt 12,31). La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa: «Voi vedete cosa l’anima fa nel corpo. Dà vita a tutte le membra: vede per mezzo degli occhi, ode per mezzo delle orecchie, odora per mezzo delle narici, per mezzo della lingua parla, per mezzo delle mani opera, per mezzo dei piedi cammina: è presente insieme a tutte le membra, perché esse vivano: dà a tutte la vita e a ciascuna il suo compito. L’occhio non ode, l’orecchio non vede, e neppure la lingua vede né l’orecchio e l’occhio parlano; eppure vivono: vive l’orecchio, vive la lingua: i compiti sono diversi, la vita è comune. Così è la Chiesa di Dio: in alcuni santi compie miracoli, in altri santi dice la verità, in altri custodisce la verginità, in altri ancora custodisce la pudicizia coniugale… ciascuno compie l’opera propria, ma tutti vivono parimenti. E quello che è l’anima per il corpo dell’uomo, lo è lo Spirito Santo per il corpo di Cristo che è la Chiesa: lo Spirito Santo opera in tutta la Chiesa ciò che l’anima opera in tutte le membra di un unico corpo… Se dunque volete vivere di Spirito Santo, conservate l’amore, amate la verità, per raggiungere così l’eternità» (Agostino).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia: Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato – Giovanni Paolo II (Udienza Generale, 25 Luglio 1990): I Vangeli sinottici riportano un’altra affermazione di Gesù nelle sue istruzioni ai discepoli, che non può non impressionare. Riguarda la “bestemmia contro lo Spirito Santo”. Egli dice: “Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo gli sarà perdonato, ma chi bestemmierà lo Spirito Santo non gli sarà perdonato” (Lc 12,10; cfr. Mt 12,32; Mc 3,29). Queste parole creano un problema di vastità teologica ed etica maggiore di quanto si possa pensare, stando alla superficie del testo. È l’esatto rovesciamento della condizione di docilità e di comunione col Padre, in cui vive Gesù orante e operante, e che egli insegna e raccomanda all’uomo come atteggiamento interiore e come principio di azione.

Santo del giorno: 20 Ottobre – Sant’Irene del Portogallo, Martire: Sono più d’una, nei calendari, le Sante con il nome di Irene. Nome bello nel suono e nel significato, perché deriva dalla parola greca che significa “pace”. La Santa Irene di oggi è una delle più note, grazie soprattutto a una pittoresca leggenda che ha incontrato grande popolarità in molti paesi, benché abbia ben poco di verosimile. Narra dunque come Irene, nata nel Portogallo sulla metà del VI secolo, fosse religiosa in un monastero di vergini consacrate a Dio. Benché modesta e pudica, ella spiccava tra le consorelle per la sua eccezionale bellezza di lineamenti. Si innamorò di lei un giovane signore, che più volte la chiese in sposa. Irene gli fece capire come ciò fosse impossibile, e non per sprezzo o antipatia, ma per restare fedele a un impegno più alto. Al rifiuto, il giovane, sinceramente innamorato, si afflisse tanto da ridursi gravemente ammalato. Spronata dalla carità, Irene si recò a visitarlo, e lo consolò con parole così ispirate da far presto guarire l’innamorato giovane. Ma la storia non finì lì. Un religioso indegno, turbato dalla bellezza di Irene, tentò di corrompere la giovane, sua penitente. Non riuscendovi, egli si vendicò atrocemente. Offrì alla fanciulla una misteriosa bevanda, e poco dopo Irene mostrò i segni di una prossima maternità. Lo scandalo dilagò. Lo seppe anche il primo pretendente, il quale, giustamente si ritenne odiosamente beffato. Mandò perciò un sicario per punire la donna, da lui ritenuta menzognera e impudica. Il sicario recise con la spada la testa di Irene, poi ne gettò il corpo nelle acque di un fiume. La corrente portò il corpo di Irene fino al Tago, poi lo fece arenare presso la città di Scallabis; dove viveva un Abate, zio della fanciulla. Avvertito in visione dell’accaduto, l’Abate si recò in processione a raccogliere le spoglie dell’uccisa. Non fu difficile comprovare l’innocenza della fanciulla, Martire senza colpa. La sua vicenda commosse l’intera città, tanto che da allora venne chiamata, non più Scallabis, ma Santarèm, cioè “Sant’Irene”. Abbiamo già detto che questa popolarissima leggenda non ha nessun fondamento reale. La Santa di oggi, la Santa Irene di Santarèm, altro non è che l’immaginario “doppione” di un’altra Martire dallo stesso nome. Sant’Irene, Martire di Tessalonica nei primi secoli, era particolarmente venerata a Scallabis, dove si trovavano alcune sue reliquie. La devozione per l’antica Martire orientale dette corpo alla leggenda della Santa dallo stesso nome, ma con le fattezze di una fanciulla portoghese. Si volle insomma rendere più edificante e commovente un esempio di virtù e di eroismo, non però allo scopo di ingannare i fedeli, ma al contrario per accrescere il loro zelo e ravvivare il loro affetto per la Santa.

Preghiamo: Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *