Antifona d’ingresso
Tutte le cose sono in tuo potere, Signore, e nessuno può resistere al tuo volere. Tu hai fatto tutte le cose, il cielo e la terra e tutte le meraviglie che vi sono racchiuse; tu sei il Signore di tutto l’universo. (Est 4,17b)
Colletta
O Dio, fonte di ogni bene, che esaudisci le preghiere del tuo popolo al di là di ogni desiderio e di ogni merito, effondi su di noi la tua misericordia: perdona ciò che la coscienza teme e aggiungi ciò che la preghiera non osa sperare. Per il nostro Signore Gesù Cristo…
Oppure:
Dio, che hai creato l’uomo e la donna, perché i due siano una vita sola, principio dell’armonia libera e necessaria che si realizza nell’amore; per opera del tuo Spirito riporta i figli di Adamo alla santità delle prime origini, e dona loro un cuore fedele, perché nessun potere umano osi dividere ciò che tu stesso hai unito. Per il nostro Signore Gesù Cristo….
Prima Lettura Gen 2,18-24
I due saranno un’unica carne.
Il tema della creazione dell’uomo e della donna riflette la sensibilità e la teologia di un autore biblico che vede nel rapporto uomo-donna non il semplice risultato di accordi di convenienza, ma il mistero dell’alleanza fra Dio e il suo popolo. L’uo-mo e la donna dovranno essere in rapporto di reciprocità che si dovrà esprimere come sostegno l’uno per l’altro e dono vicendevole.
Dal libro della Gènesi
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda». Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all’uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l’uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l’uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l’uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne. La si chiamerà donna, perché dall’uomo è stata tolta». Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un’unica carne. Parola di Dio.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 127 (128)
«Cosi sarà benedetto l’uomo… La moglie e i figli sono già una benedizione del Signore, fin dal paradiso terrestre; ma non sono i beni di Gerusalemme. I beni di Gerusalemme sono quelli che vedrai nella vita eterna» (Sant’Agostino).
Rit. Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra vita.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene. Rit.
La tua sposa come vite feconda
nell’intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d’ulivo
intorno alla tua mensa. Rit.
Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion. Rit.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele! Rit.
Seconda Lettura Eb 2,9-11
Colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine.
L’autore della Lettera ci suggerisce l’unico modo per poter essere fedeli e cioè con l’aiuto di Cristo. Infatti egli, solidale con gli uomini e servitore del disegno del Padre, ha suggellato con la sua sofferenza l’alleanza che conduce alla gloria. Cristo ha realizzato con la sua morte il progetto del Padre nella fedeltà assoluta a lui. Solo essendo fedeli al progetto che Dio ha su ciascuno di noi potremo realizzare la fedeltà a Dio e agli uomini.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di tutti. Conveniva infatti che Dio – per il quale e mediante il quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria – rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla salvezza. Infatti, colui che santifica e coloro che sono santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna di chiamarli fratelli.
Parola di Dio.
Canto al Vangelo 1Gv 4,12
Alleluia, alleluia.
Se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l’amore di lui è perfetto in noi.
Alleluia.
Vangelo Mc 10,2-16 Forma breve 10,2-12
L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto.
L’uomo e la donna sono stati creati per amarsi e formare una sola vita. Questo annuncio sgorga dalla creazione stessa e riveste il carattere sacro donatogli da Dio. Da tale unione la Chiesa celebra il matrimonio indissolubile che è una manifestazione così alta di amore da venir presentato come immagine dello stesso amore di Dio con il suo popolo.
Dal Vangelo secondo Marco
[In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di ripudio e di ripudiarla». Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli scrisse per voi questa norma. Ma dall’inizio della creazione (Dio) li fece maschio e femmina; per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne. Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto». A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un altro, commette adulterio».] Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s’indignò e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li benediceva, imponendo le mani su di loro. Parola del Signore.
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa
Il sacramento del Matrimonio – Compendio CCC 337: Dio, che è amore e che ha creato l’uomo per amore, l’ha chiamato ad amare. Creando l’uomo e la donna, li ha chiamati nel Matrimonio a un’intima comunione di vita e di amore fra loro, «così che non sono più due, ma una carne sola» (Mt 19,6). Benedicendoli, Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi» (Gen 1,28).
Il consenso… – CCC1662: Il matrimonio si fonda sul consenso dei contraenti, cioè sulla volontà di donarsi mutuamente e definitivamente, allo scopo di vivere un’alleanza d’amore fedele e fecondo.
La fedeltà sponsale – CCC 1646: L’amore coniugale esige dagli sposi, per sua stessa natura, una fedeltà inviolabile. È questa la conseguenza del dono di se stessi che gli sposi si fanno l’uno all’altro. L’amore vuole essere definitivo. Non può essere “fino a nuovo ordine”. “Questa intima unione, in quanto mutua donazione di due persone, come pure il bene dei figli, esigono la piena fedeltà dei coniugi e ne reclamano l’indissolubile unità”.
La separazione… il divorzio – CCC 1649-1651: Esistono tuttavia situazioni in cui la coabitazione matrimoniale diventa praticamente impossibile per le più varie ragioni. In tali casi la Chiesa ammette la separazione fisica degli sposi e la fine della coabitazione. I coniugi non cessano di essere marito e moglie davanti a Dio; non sono liberi di contrarre una nuova unione. In questa difficile situazione, la soluzione migliore sarebbe, se possibile, la riconciliazione. La comunità cristiana è chiamata ad aiutare queste persone a vivere cristianamente la loro situazione, nella fedeltà al vincolo del loro matrimonio che resta indissolubile. Oggi, in molti paesi, sono numerosi i cattolici che ricorrono al divorzio secondo le leggi civili e che contraggono civilmente una nuova unione. La Chiesa sostiene, per fedeltà alla parola di Gesù Cristo (“Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio”: Mc 10,11-12), che non può riconoscere come valida una nuova unione, se era valido il primo matrimonio. Se i divorziati si sono risposati civilmente, essi si trovano in una situazione che oggettivamente contrasta con la legge di Dio. Perciò essi non possono accedere alla Comunione eucaristica, per tutto il tempo che perdura tale situazione. Per lo stesso motivo non possono esercitare certe responsabilità ecclesiali. La riconciliazione mediante il sacramento della Penitenza non può essere accordata se non a coloro che si sono pentiti di aver violato il segno dell’Alleanza e della fedeltà a Cristo, e si sono impegnati a vivere in una completa continenza. Nei confronti dei cristiani che vivono in questa situazione e che spesso conservano la fede e desiderano educare cristianamente i loro figli, i sacerdoti e tutta la comunità devono dare prova di una attenta sollecitudine affinché essi non si considerino come separati dalla Chiesa, alla vita della quale possono e devono partecipare in quanto battezzati: “Siano esortati ad ascoltare la Parola di Dio, a frequentare il sacrificio della Messa, a perseverare nella preghiera, a dare incremento alle opere di carità e alle iniziative della comunità in favore della giustizia, a educare i figli nella fede cristiana, a coltivare lo spirito e le opere di penitenza, per implorare così, di giorno in giorno, la grazia di Dio”.
Per essere fedeli… – Gaudium et Spes 50: L’unità del matrimonio, confermata dal Signore, appare in maniera lampante anche dalla uguale dignità personale che bisogna riconoscere sia all’uomo che alla donna nel mutuo e pieno amore. Per tener fede costantemente agli impegni di questa vocazione cristiana si richiede una virtù fuori del comune; è per questo che i coniugi, resi forti dalla grazia per una vita santa, coltiveranno assiduamente la fermezza dell’amore, la grandezza d’animo, lo spirito di sacrificio e li domanderanno nella loro preghiera. Ma l’autentico amore coniugale godrà più alta stima e si formerà al riguardo una sana opinione pubblica, se i coniugi cristiani danno testimonianza di fedeltà e di armonia nell’amore come anche di sollecitudine nell’educazione dei figli, e se assumono la loro responsabilità nel necessario rinnovamento culturale, psicologico e sociale a favore del matrimonio e della famiglia.
Preghiera dei Fedeli (proposta)
La Parola di Gesù, in questa Eucaristia, illumina e fortifica l’amore che noi cerchiamo di vivere nelle nostre famiglie. Preghiamo perché all’interno di ciascuna di esse egli rafforzi l’amore fedele e perenne al quale Lui ci chiama.
Preghiamo insieme e diciamo: Ascoltaci, o Signore.
- Per la Chiesa, sposa di Cristo, perché aiuti le nostre famiglie a rinnovare l’a-more sereno e fedele, unica fonte di autentica felicità, e offra vicinanza e misericordia a chi soffre per il dolore della separazione, preghiamo. Rit.
-
Per i bambini in attesa di una famiglia, perché, dopo aver vissuto l’abbando-no, possano trovare l’amore di una famiglia che, accogliendoli, risani le loro ferite, preghiamo. Rit.
- Per i giovani che si preparano al matrimonio, perché non si chiudano nel benessere materiale, ma progettino una casa aperta alla generosità e allo spirito di servizio nella società e nella Chiesa, preghiamo. Rit.
- Per le famiglie della nostra comunità, perché siano nel mondo segni vivi del-l’amore di Cristo per la Chiesa e testimoni della bellezza del matrimonio cristiano, preghiamo. Rit.
Celebrante: O Padre, dona alle nostre famiglie la capacità di rinnovare sempre l’impegno di amore fedele e perenne, e a trovare in esso la serenità nei momenti difficili della vita. Per Cristo nostro Signore.
Preghiera sulle offerte
Accogli, Signore, il sacrificio che tu stesso ci hai comandato d’offrirti e, mentre esercitiamo il nostro ufficio sacerdotale, compi in noi la tua opera di salvezza. Per Cristo nostro Signore.
Prefazio delle Domeniche del Tempo Ordinario VIII (proposta)
La Chiesa radunata nel vincolo della Trinità.
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Con il sangue del tuo Figlio e la potenza dello Spirito
tu hai ricostituito l’unità della famiglia umana disgregata dal peccato,
perché il tuo popolo, radunato nel vincolo di amore della Trinità,
a lode e gloria della tua multiforme sapienza, formi la Chiesa,
corpo del Cristo e tempio vivo dello Spirito.
Per questo mistero di salvezza, uniti ai cori degli angeli,
proclamiamo esultanti la tua lode: Santo…
Antifona alla comunione
Il Signore è buono con chi spera in lui, con l’anima che lo cerca. (Lam 3,25)
Oppure:
Uno solo è il pane, e noi, pur essendo molti, siamo un corpo solo, perché partecipiamo tutti dell’unico pane e dell’unico calice. (cfr. 1Cor 10,17)
Oppure:
“Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino non vi entrerà”, dice il Signore. (Mc 10,15)
Preghiera dopo la comunione
La comunione a questo sacramento sazi la nostra fame e sete di te, o Padre, e ci trasformi nel Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Un po’ di pane per camminare
«Così non sono più due, ma una sola carne». La Chiesa, fondata sull’annuncio di Cristo e sulla sua Parola, ha sempre visto nella coppia “marito/moglie” l’imma-gine dell’amore più grande, la manifestazione concreta di quel “mistero grande” (cfr. Ef 5,32) che è l’amore di Dio verso la Chiesa, e, singolarmente, verso ciascuno di noi. Un amore che è dono totale, fedele, assoluto; un amore che è comunione perfetta, fino a divenire una sola carne con noi, come contempliamo nel mistero Eucaristico. Un amore che è creativo, un amore che è scelta elettiva e definitiva. Dio ci ama di amore eterno, ci ha desiderati, scelti, voluti, fino al punto da non sdegnare di farsi servo per noi e per noi morire. Questa è la famiglia: due persone che si amano, si scelgono, e nel servizio reciproco si donano in perfetta unità, amore fecondo e fedele… fino alla morte!
Preghiera della famiglia (del card. Dionigi Tettamanzi)
Padre, origine e fonte della vita, che in principio hai creato l’uomo e la donna perché fossero nel reciproco amore famiglia da te benedetta, tua immagine e somiglianza: tu quel giorno già pensavi alla gioia di Cana! Benedici tutte le famiglie e guida la nostra Chiesa perché siano custodi fedeli dell’eterno disegno d’amore. Signore Gesù, sposo e amico, noi ti ringraziamo perché siedi ancora e sempre alla tavola delle nostre famiglie e riveli con Segni e Parole che l’amore di Dio è in mezzo a noi. Benedici l’unione dell’uomo e della donna perché brilli tra loro la bellezza del tuo amore e sia per la Chiesa e per ogni uomo attesa e speranza del mondo risorto. Spirito Santo, fuoco divino d’amore, ospite segreto dei cuori e delle case, colma le giare della nostra povertà del vino traboccante della Pasqua: amore di Dio effuso senza misura! Apri i cuori all’ascolto e all’accoglienza delle “parole delle famiglie” e della parola di Dio perché a tutti sia annunciato il “Vangelo della famiglia”. Maria, donna di Cana e madre nostra, a te, con cuore di figli, affidiamo il grido di tante famiglie: “non abbiamo più vino”. Tu sai di che abbiamo bisogno e conosci le ferite profonde del cuore: prega per noi il tuo figlio Gesù; con vigore e dolcezza aiutaci a fare ciò che il Signore dirà, perché sia festa tra noi per la gioia del Regno.
Conosciamo l’Opus Matris Verbi Dei
Capitolo 7
Ammissione, Formazione ed Emissione dei Voti
- b) Il Noviziato
Il Maestro dei novizi e la Maestra delle novizie
Art. 139 – Inoltre il Maestro dei novizi/la Maestra delle novizie:
- li/le informi sull’indole e lo spirito, le finalità e la disciplina, la storia e la vita della Famiglia Ecclesiale di Vita Evangelica «Opus Matris Verbi Dei»;
-
li/le educhi all’amore verso la Chiesa e i suoi sacri Pastori;
-
li/le educhi ad attendere ai doveri del proprio stato;
-
li/le solleciti a coltivare in modo particolare le virtù della carità, della giustizia e della verità;
-
li/le introduca all’adorazione e all’amore del mirabile sacramento Eucaristico;
-
li/le sproni a coltivare sentimenti di riparazione in conformità ai sentimenti di Cristo Gesù appassionato (cfr. Fil 2,5);