29 Settembre 2018 – Sabato – Ss. Michele, Gabriele e Raffaele (Festa) – (Dn 7,9-10.13-14 oppure Ap 12,7-12a; Sal 137[138]; Gv 1,47-51) – I Lettura: Questo brano di Danièle fa parte di una visione apocalittica dove al profeta apparvero quattro bestie che simboleggiavano i quattro regni pagani-babilonese (medo, persiano e greco). Ma quelle bestie spaventose sono ridotte a nulla dopo la visione del Vegliardo e della corte celeste. I troni rappresentano la sede dei giudici, i Santi di Dio, infatti sono chiamati a giudicare con Lui tutti i regni umani. Oppure (Ap 12,7-12a): Il brano del-l’Apocalisse che si apre con la visione grandiosa della donna vestita di sole perseguitata dal drago, si conclude con la vittoria di Michele e i suoi angeli che combattono contro il drago precipitandolo sulla terra. Nell’immagine della donna la tradizione cristiana ha sempre visto Maria, ma anche, soprattutto nell’esegesi moderna, la Chiesa santa e il nuovo Israele. La donna è difesa da Michele protettore del popolo eletto. Vangelo: L’episodio di Natanaèle, che nel vangelo di Giovanni fa parte degli episodi che segnano il passaggio dal Battista a Gesù, offre un passo in cui il Cristo dichiara apertamente la sua identità. Il cielo aperto e gli angeli sono una chiara allusione alla visione della scala di Giacobbe che però non è menzionata, infatti gli Angeli non salgono e scendono da nessuna scala ma sopra il Figlio dell’uomo: è infatti Gesù la scala che congiunge il cielo e la terra. Il cielo aperto indica la rivelazione con la quale Dio si comunica. Gli Angeli rappresentano la corte divina che continua a circondare la persona divina del Figlio.
Vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo – Dal Vangelo secondo Giovanni: In quel tempo, Gesù, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa: Uno simile a un figlio d’uomo – Benedetto XVI (Omelia, 24 Novembre 2012): Il titolo di «Figlio dell’uomo», nel linguaggio della letteratura apocalittica giudaica ispirata alla visione della storia nel Libro del profeta Daniele (cfr. Dn 7,13-14), richiama il personaggio che viene «con le nubi del cielo» (Dn 7,13) ed è un’immagine che preannuncia un regno del tutto nuovo, un regno sorretto non da poteri umani, ma dal vero potere che proviene da Dio. Gesù si serve di questa espressione ricca e complessa e la riferisce a Se stesso per manifestare il vero carattere del suo messianismo, come missione destinata a tutto l’uomo e ad ogni uomo, superando ogni particolarismo etnico, nazionale e religioso. Ed è proprio nella sequela di Gesù, nel lasciarsi attrarre dentro la sua umanità e dunque nella comunione con Dio che si entra in questo nuovo regno, che la Chiesa annuncia e anticipa, e che vince frammentazione e dispersione.
L’esistenza degli angeli: una verità di fede – CCC 328-330: L’esistenza degli esseri spirituali, incorporei, che la Sacra Scrittura chiama abitualmente angeli, è una verità di fede. La testimonianza della Scrittura è tanto chiara quanto l’unanimità della Tradizione. Sant’Agostino dice a loro riguardo: «[…] La parola “angelo” designa l’ufficio, non la natura. Se si chiede il nome di questa natura, si risponde che è spirito; se si chiede l’ufficio, si risponde che è angelo: è spirito per quello che è, mentre per quello che compie è angelo». In tutto il loro essere, gli angeli sono servitori e messaggeri di Dio. Per il fatto che «vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10), essi sono «potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola» (Sal 103,20). In quanto creature puramente spirituali, essi hanno intelligenza e volontà: sono creature personali e immortali. Superano in perfezione tutte le creature visibili. Lo testimonia il fulgore della loro gloria.
San Michele Arcangelo, protettore e sostenitore della Chiesa – Giovanni Paolo II (Discorso, 24 Maggio 1987): Per quanto frammentarie, le notizie della Rivelazione sulla personalità ed il ruolo di San Michele sono molto eloquenti. Egli è l’Arcangelo che rivendica i diritti inalienabili di Dio. È uno dei principi del Cielo eletto alla custodia del Popolo di Dio, da cui uscirà il Salvatore. Ora il nuovo popolo di Dio è la Chiesa. Ecco la ragione per cui Essa lo considera come proprio protettore e sostenitore in tutte le sue lotte per la difesa e la diffusione del regno di Dio sulla terra. È vero che «le porte degli inferi non prevarranno», secondo l’assicurazione del Signore, ma questo non significa che siamo esenti dalle prove e dalle battaglie contro le insidie del maligno. In questa lotta, l’Arcangelo Michele è a fianco della Chiesa per difenderla contro tutte le nequizie del secolo, per aiutare i credenti a resistere al Demonio che «come leone ruggente va in giro cercando chi divorare». Questa lotta contro il Demonio, che contraddistingue la figura dell’Ar-cangelo Michele, è attuale anche oggi, perché il Demonio è tuttora vivo ed operante nel mondo. Infatti il male che è in esso, il disordine che si riscontra nella società, l’incoerenza dell’uomo, la frattura interiore della quale è vittima non sono solo le conseguenze del peccato originale, ma anche effetto dell’azione infestatrice ed oscura del Satana, di questo insidiatore dell’equilibrio morale dell’uomo, che San Paolo non esita a chiamare «il dio di questo mondo», in quanto si manifesta come astuto incantatore, che sa insinuarsi nel gioco del nostro operare per introdurvi deviazioni tanto nocive, quanto all’apparenza conformi alle nostre istintive aspirazioni. Per questo l’Apostolo delle Genti mette i cristiani in guardia dalle insidie del Demonio e dei suoi innumerevoli satelliti, quando esorta gli abitanti di Efeso a rivestirsi «dell’armatura di Dio per poter affrontare le insidie del Diavolo, poiché la nostra lotta non è soltanto col sangue e con la carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i Dominatori delle tenebre, contro gli spiriti maligni dell’aria».
La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa: “Dio stesso è il creatore degli angeli. Li creò dal nulla e produsse a sua immagine la loro sostanza incorporea. L’angelo è una sostanza intelligente, in movimento continuo nonché fornita di libero arbitrio, incorporea, al servizio di Dio, provvista d’immortalità per dono divino. Soltanto il Creatore conosce il suo aspetto e la sua definizione… La natura dell’angelo, pertanto, è razionale, intelligente, libera, variabile nell’opinione ovvero mutevole nella volontà. Tutto ciò che è stato creato, infatti, subisce necessariamente mutamento; soltanto ciò che è increato, invece, è libero da qualsivoglia modificazione. E ancora, tutto ciò che è razionale, è fornito di libero arbitrio. La natura dell’angelo dunque, razionale e intelligente com’è, è dotata anch’essa di libero arbitrio. Essendo creata, d’altronde, è altresì mutevole e in essa risiede la possibilità, libera qual è, di perseverare nel bene, progredendo in esso, ovvero di rivolgersi verso il male (i demòni sono angeli che per libera volontà si sono allontanati dall’amore di Dio [ndr]). L’angelo è immortale non per natura, ma per grazia di Dio. Soltanto Dio esiste sempre; anzi, più di sempre. Chi ha creato il tempo, infatti, non vi soggiace, ma sta al di sopra di esso. Gli angeli sono seconde luci spirituali; essi ricevono splendore dalla luce primaria e senza principio. Non hanno bisogno di lingua né di orecchie, ma comunicano gli uni con gli altri i loro pensieri e le loro decisioni senza proferire parola. Tutti gli angeli sono stati creati dal Verbo e resi perfetti dalla santificazione dello Spirito Santo affinché, ciascuno secondo la sua dignità e il suo ordine, fossero partecipi dello splendore e della grazia… Gli angeli, inoltre, non hanno la santità da se stessi, ma la ricevono dallo Spirito Santo. Differiscono di splendore e di rango: si illuminano reciprocamente, secondo l’ordine e la natura di ciascuno di essi: quelli che sono superiori, ovviamente, effondono sugli inferiori luce e sapienza. Validi e solleciti nel compiere la volontà di Dio, sono talmente veloci da trovarsi immediatamente dove la volontà di Dio li ha assegnati. Anche se, dalla volontà e dal comando di Dio, gli angeli sono stati posti al di sopra di noi, essi stanno sempre attorno a Dio” (San Giovanni Damasceno).
Silenzio / Preghiera / La tua traccia: Santi Arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele – Dell’esistenza di questi Angeli parla esplicitamente la Sacra Scrittura. Michele, “chi è come Dio?”, è citato nella Bibbia come primo dei principi e custode del popolo di Israele (Dn 12,1), nella Lettera di Giuda è definito come arcangelo, mentre nell’Apocalisse di Giovanni, conduce i suoi angeli nella battaglia contro satana, e lo sconfigge (Ap 12,7-8). Gabriele, “fortezza di Dio”, è l’an-nunciatore delle divine rivelazioni. Rivela a Daniele i segreti del piano di Dio (Dn 9,21-22), annunzia a Zaccaria la nascita di Giovanni (Lc 1,11-19) e a Maria la nascita di Gesù (Lc 1,26-31). Raffaele, “medicina di Dio”, ha il compito di accompagnare il giovane Tobi per rendergli sicuro il cammino in strade sconosciute e gli suggerisce come guarire il padre dalla temporanea cecità. Al “nostro disincantato mondo occidentale basato sulla scienza sperimentale manca, molto spesso, quello sguardo di stupore che contraddistingue invece le persone semplici e i bambini. Il nostro tempo seleziona le verità della fede col criterio del “politicamente corretto” e del “credibile”, buttando nella pattumiera tutto ciò che – a parer nostro, dominatori dell’universo – stride con il buon senso. Parlare di angeli significa parlare di Dio, aprirsi alla fede nell’altrove, nel di più significa credere che non tutta la realtà si esaurisce sotto le nostre dita. Tra questi amici di Dio tre angeli rivestono un ruolo fondamentale: Michele Raffaele e Gabriele, annunciatori, validi combattenti, discreti compagni di strada. Vuoi sapere cosa pensa Dio di te? Chiama in soccorso Gabriele, mille volte meglio della posta celere. Ti senti depresso e non trovi cura al tuo malumore? È lì per te Raffaele – medicina di Dio – che ti guida come ha fatto discretamente con Tobia. Ti senti travolto dalla negatività e dalla parte oscura della vita? Michele è lì per te: carattere impetuoso e combattivo non vede l’ora di fare a botte. Ci sono amici, ci sono, provate a chiamarli, vedrete che vengono, gente di poca fede!” (Paolo Curtaz).
Santo del giorno: 29 Settembre – Beato Gesù Moreno Ruiz, Religioso e martire: Jesús Moreno Ruiz nacque a Osomo presso Palencia il 13 gennaio 1915. Professò i voti tra i Missionari del Sacro Cuore di Gesù, come fratello coadiutore, il 25 gennaio 1934. Era nel pieno della sua formazione come uomo e come religioso quando, il 21 luglio 1936, fu obbligato a lasciare la casa religiosa di Canet de Mar, dove prestava servizio: divise quindi con i confratelli l’espulsione dalla casa e la prigionia forzata nel parco adiacente, finché, con sei compagni, fuggì. Dopo quasi un mese di peregrinazioni, caddero nelle mani dei miliziani. Al momento della morte aveva 21 anni. È stato beatificato a Girona il 6 maggio 2017, insieme ai suoi compagni di martirio.
Preghiamo: O Dio, che chiami gli Angeli e gli uomini a cooperare al tuo disegno di salvezza, concedi a noi pellegrini sulla terra la protezione degli spiriti beati, che in cielo stanno davanti a te per servirti e contemplano la gloria del tuo volto. Per il nostro Signore Gesù Cristo…