luglio, meditazioni

4 Luglio 2018

4 Luglio 2018 – Mercoledì, XIII del Tempo Ordinario – (Am 5,14-15.21-24; Sal 49[50]; Mt 8,28-34) – I Lettura: L’iniquità del popolo che inarrestabile continua a dilagare non viene cancellata dagli olocausti e dalle feste sacre. Dio richiede la conversione del cuore e la ricerca del bene. Salmo: “I sacrifici cruenti sono abrogati: uno spirito spezzato è sacrificio gradito a Dio (cfr. Sal 50,17)” (Origene). Vangelo: I demòni riconoscono subito Gesù senza esitazione: è il Figlio di Dio. Riconoscono la superiorità di Gesù, Figlio di Dio, e cercano una resa chiedendo di poter restare sul territorio nei corpi dei porci, i quali, subito dopo, precipiteranno definitivamente nel luogo della loro perdizione, negli abissi del mare.

Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo? – Dal Vangelo secondo Matteo: In quel tempo, giunto Gesù all’altra riva, nel paese dei Gadarèni, due indemoniati, uscendo dai sepolcri, gli andarono incontro; erano tanto furiosi che nessuno poteva passare per quella strada. Ed ecco, si misero a gridare: «Che vuoi da noi, Figlio di Dio? Sei venuto qui a tormentarci prima del tempo?». A qualche distanza da loro c’era una numerosa mandria di porci al pascolo; e i demòni lo scongiuravano dicendo: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Egli disse loro: «Andate!». Ed essi uscirono, ed entrarono nei porci: ed ecco, tutta la mandria si precipitò giù dalla rupe nel mare e morirono nelle acque. I mandriani allora fuggirono e, entrati in città, raccontarono ogni cosa e anche il fatto degli indemoniati. Tutta la città allora uscì incontro a Gesù: quando lo videro, lo pregarono di allontanarsi dal loro territorio.

Riflessione: «Se ci scacci, mandaci nella mandria dei porci». Non pretendo convincere i ragionieri dell’irrazionale, gli irriducibili razionalisti del nulla, che pur di non ammettere ciò che è palesemente raccontato nei vangeli, con una chiarezza narrativa da risultare comprensibile persino ad un bambino, sarebbero capaci di scrivere interi libri per esporre le loro tesi fondate su una fede tutta umana in cui non può e non deve esserci spazio per il Maligno, per Satana, per la sua azione sull’uomo, sulla possibilità, seppur remota e in condizioni di azione straordinaria del Demonio di nuocere e perfino di possedere una creatura (seppur mai completamente e mai nel sacrario dell’anima umana in cui è presente il sigillo indelebile del nostro essere figlio di Dio). Non pretendo di convincere coloro (e tra questi annovero dolorosamente laici che si professano cristiani, ma anche consacrati, sacerdoti e presuli) che fondandosi non sul Vangelo, non sulla Tradizione, non sugli scritti dei Padri e Dottori della Chiesa, non sulla testimonianza di innumerevoli santi, ma forse su qualche profeta della psicoanalisi o semplicemente sulla paura che dovendo ammettere l’esisten-za del Male si ritrovino costretti a convertire la propria vita, partono dal principio, più saldo di ogni altro dogma, che il Demonio non esiste o al limite si fa la sua vita! Questi tali che vorrebbero convincerci che Gesù si sia imbattuto in due poveri pazzi sfasati, dovrebbero convincerci di come tale “pazzia” si sia trasmessa in modo contestuale ad una intera mandria di porci. Negli altri esorcismi, questi tali continuano a parlare di guarigione e non di esorcismo; ma qui non possono affermare e fermarsi alla semplice “guarigione”. E di questo terribile e misericordioso prodigio ringraziamo il Padre per averlo permesso, il Figlio per averlo operato e lo Spirito Santo per averlo ispirato agli evangelisti perché giungesse fino a noi. Il Diavolo come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare (cfr. 1Pt 5,8) e questo non è per noi una realtà da vivere con terrore, ma è la celebrazione della misericordia di Dio che ci ricorda che se restiamo saldi nella fede sconfiggeremo ogni male; se Dio è con noi e la sua Parola dimora in noi con fede abbiamo già vinto il Maligno!

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa: Satana odia – CCC 394-395: La Scrittura attesta la nefasta influenza di colui che Gesù chiama “omicida fin dal principio” (Gv 8,44), e che ha perfino tentato di distogliere Gesù dalla missione affidatagli dal Padre. “Il Figlio di Dio è apparso per distruggere le opere del diavolo” (1Gv 3,8). Di queste opere, la più grave nelle sue conseguenze è stata la seduzione menzognera che ha indotto l’uomo a disobbedire a Dio. La potenza di Satana però non è infinita. Egli non è che una creatura, potente per il fatto di essere puro spirito, ma pur sempre una creatura: non può impedire l’edificazione del Regno di Dio. Sebbene Satana agisca nel mondo per odio contro Dio e il suo Regno in Cristo Gesù, e sebbene la sua azione causi gravi danni – di natura spirituale e indirettamente anche di natura fisica – per ogni uomo e per la società, questa azione è permessa dalla divina Provvidenza, la quale guida la storia dell’uomo e del mondo con forza e dolcezza. La permissione divina dell’attività diabolica è un grande mistero, ma “noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Rm 8,28).

Un duro combattimento – CCC 407: La dottrina sul peccato originale – connessa strettamente con quella della Redenzione operata da Cristo – offre uno sguardo di lucido discernimento sulla situazione dell’uomo e del suo agire nel mondo. In conseguenza del peccato dei progenitori, il diavolo ha acquisito un certo dominio sull’uomo, benché questi rimanga libero. Il peccato originale comporta “la schiavitù sotto il dominio di colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo”. Ignorare che l’uomo ha una natura ferita, incline al male, è causa di gravi errori nel campo dell’edu-cazione, della politica, dell’azione sociale e dei costumi.

Gesù Cristo, luce vera che illumina ogni uomo – Veritatis Splendor 1: Chiamati alla salvezza mediante la fede in Gesù Cristo, «luce vera che illumina ogni uomo» (Gv 1,9), gli uomini diventano «luce nel Signore» e «figli della luce» (Ef 5,8) e si santificano con «l’obbedienza alla verità» (1Pt 1,22). Questa obbedienza non è sempre facile. In seguito a quel misterioso peccato d’origine, commesso per istigazione di Satana, che è «menzognero e padre della menzogna» (Gv 8,44), l’uomo è permanentemente tentato di distogliere il suo sguardo dal Dio vivo e vero per volgerlo agli idoli (cfr. 1Ts 1,9), cambiando «la verità di Dio con la menzogna» (Rm 1,25); viene allora offuscata anche la sua capacità di conoscere la verità e indebolita la sua volontà di sottomettersi ad essa. E così, abbandonandosi al relativismo e allo scetticismo (cfr. Gv 18,38), egli va alla ricerca di una illusoria libertà al di fuori della stessa verità. Ma nessuna tenebra di errore e di peccato può eliminare totalmente nell’uomo la luce di Dio Creatore. Nella profondità del suo cuore permane sempre la nostalgia della verità assoluta e la sete di giungere alla pienezza della sua conoscenza. Ne è prova eloquente l’inesausta ricerca dell’uomo in ogni campo e in ogni settore. Lo prova ancor più la sua ricerca sul senso della vita. Lo sviluppo della scienza e della tecnica, splendida testimonianza delle capacità dell’intelligenza e della tenacia degli uomini, non dispensa dagli interrogativi religiosi ultimi l’umanità, ma piuttosto la stimola ad affrontare le lotte più dolorose e decisive, quelle del cuore e della coscienza morale.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa: Perché il Signore accontenta i demòni – “Si ricerca a quale scopo il Signore abbia permesso ai demòni che lo volevano di entrare nei porci. I demòni causano agli uomini i mali peggiori. Perciò come è naturale, molti [interpreti] sono tra loro in contrasto, chiedendosi perché mai Dio sopporta che essi agiscano in questo modo. Il Signore, dunque, volendo mostrare a tutti quale potere abbiano i demòni a danno degli uomini e che essi fanno loro meno male di quanto vogliono o possono perché ne sono impediti dalla potenza di Dio, ha dato questa dimostrazione a danno non degli uomini. Ha permesso cioè ai demòni di entrare nei porci, in modo che a danno di quelli si manifestasse la loro ira e il loro potere; e i demòni uccidendo tanti porci in così breve tempo, hanno dimostrato di essere in grado di agire nello stesso modo facendo violenza agli uomini, perché possono fare a loro danno tutto ciò che vogliono” (Teodoro di Mopsuestia).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia: Nella vita spirituale – “È significativa l’attenzione prestata dai santi, dai mistici e dai maestri spirituali, alla presenza attiva di Satana nella vita quotidiana dell’uomo, come è significativa l’importanza che essi attribuiscono alle prove e alle tentazioni per la vita spirituale. S. Giovanni della Croce osserva che il diavolo si accanisce soprattutto sulle anime profondamente unite a Dio, e specialmente sui mistici e sui contemplativi, perché non sopporta che essi possano vivere già quaggiù nell’intimità con Dio. Inoltre, Satana conosce quanto grande sia l’influsso di questi amici di Dio sugli uomini, quindi impedire il progresso spirituale di una di quelle anime innamorate di Dio equivale, di fatto, a ritardare il cammino di molte altre. Le anime mediocri, invece, poco interessano al maligno, perché più facilmente possono cadere in suo possesso. Nelle sue insinuazioni, il demonio scatena delle forze inimmaginabili. Difatti, «nessun potere umano può reggere al confronto con quello del diavolo. Solo il potere divino riesce a superarlo e solo la luce divina può capire le sue astuzie». Il Dottore mistico è rimasto colpito dalla veemenza degli attacchi del diavolo di cui parla la Sacra Scrittura e che egli stesso ha sperimentato. Per sottolineare la violenza degli attacchi di Satana, egli ricorre a concetti presi in prestito dall’arte militare. Tutta l’opera demolitrice di Satana ci viene descritta come una lotta, una battaglia spirituale, un combattimento, una furibonda guerra, in cui non mancano assalti e attacchi, agguati ed imboscate, scontri violenti in cui si combatte, si resiste, si prevale e si vince o si perde.  Di quella lotta tra le forze del male e del bene la Chiesa è ben cosciente, perciò avverte instancabilmente i suoi figli dei gravi pericoli che continuamente li minacciano. Nella Liturgia delle ore, ogni settimana la Chiesa ricorda l’ammonimento di s. Pietro alle prime comunità cristiane: «Siate temperanti, vigilate. Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro cercando chi divorare» (2Pt 5,8). Il Maestro stesso ci esorta alla vigilanza. L’ultima domanda del Padre nostro non è forse una richiesta d’aiuto? «Non c’indurre in tentazione, ma liberaci dal male», cioè fa che il maligno non abbia presa su di noi” (G. Huber).

Santo del giorno: 4 Luglio – Sant’Elisabetta di Portogallo, Regina: “Nacque a Saragozza, in Aragona (Spagna), nel 1271. Figlia del re di Spagna Pietro III, quindi pronipote di Federico II, a soli 12 anni venne data in sposa a Dionigi, re del Portogallo, da cui ebbe due figli. Fu un matrimonio travagliato dalle infedeltà del marito ma in esso Elisabetta seppe dare la testimonianza cristiana che la portò alla santità. Svolse opera pacificatrice in famiglia e, come consigliera del marito, riuscì a smorzare le tensioni tra Aragona, Portogallo e Spagna. Alla morte del marito donò i suoi averi ai poveri e ai monasteri, diventando terziaria francescana. Dopo un pellegrinaggio al santuario di Compostela, in cui depose la propria corona, si ritirò nel convento delle clarisse di Coimbra, da lei stessa fondato. Dopo la morte avvenuta nel 1336 ad Estremoz in Portogallo, il suo corpo fu riportato al monastero di Coimbra. Nel 1612 lo si troverà incorrotto, durante un’esumazione, collegata al processo canonico per proclamarla santa. Fu canonizzata a Roma da Urbano VIII nel 1625” (Avvenire).

Preghiamo: O Dio, che ci hai reso figli della luce con il tuo Spirito di adozione, fa’ che non ricadiamo nelle tenebre dell’errore, ma restiamo sempre luminosi nello splendore della verità. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

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